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Trump vieta a Harvard gli studenti stranieri: “Via chi è già iscritto”

La decisione shock dell’amministrazione repubblicana colpisce 6.800 studenti internazionali. Accuse di antisemitismo, collaborazioni con la Cina e violazione della sicurezza nazionale. Possibile nuova causa da parte dell’ateneo.

25 Maggio 2025

SergioAngrisano

Una nuova, durissima stretta dell’amministrazione Trump colpisce il mondo accademico internazionale: Harvard non potrà più iscrivere studenti stranieri. A renderlo noto è stato il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, che ha revocato la certificazione del programma per studenti e visitatori internazionali. Una mossa senza precedenti che ha immediati effetti pratici: gli studenti stranieri già iscritti dovranno trasferirsi altrove o perdere il loro status legale negli Stati Uniti.

Il provvedimento è stato giustificato con motivazioni di sicurezza nazionale e accese accuse alla leadership dell’ateneo, definita responsabile di aver

creato un ambiente non sicuro, permettendo ad agitatori antiamericani e filo-terroristi di aggredire studenti ebrei “e di aver”collaborato con il Partito Comunista Cinese”.

Antisemitismo e rapporti con la Cina: le accuse contro Harvard

La svolta arriva a pochi giorni dalla scadenza dell’ultimatum imposto dal ministero guidato da Kristi Noem, che aveva richiesto a Harvard di identificare gli studenti coinvolti in presunte “azioni illegali e violente“. Secondo Noem, l’università ha ignorato l’obbligo, continuando a tollerare – e in alcuni casi promuovere – politiche ispirate a principi di diversità, equità e inclusione (DEI), ritenute dall’amministrazione una minaccia ideologica.

La crociata contro l’antisemitismo e contro le infiltrazioni comuniste nei campus è una priorità di questo governo”, ha dichiarato Noem. “Iscrivere studenti stranieri è un privilegio, non un diritto, e Harvard ne ha abusato”.

Non è esclusa una nuova battaglia legale, dopo quella già avviata dall’ateneo contro le pressioni del governo per modificare i criteri di ammissione e assunzione.

Numeri e impatto globale: 6.800 studenti a rischio

Attualmente, Harvard ospita circa 6.800 studenti internazionali, pari al 27% della popolazione studentesca complessiva. Una cifra in costante crescita rispetto al 19,7% registrato nel 2010. Molti tra loro pagano interamente una retta annuale che supera gli 83.000 dollari, mentre altri sono sostenuti da borse di studio.

Dall’Italia, solo tre gli ammessi quest’anno, secondo i dati dell’organizzazione Uni Student Advisors: tutti con borsa di studio. La decisione dell’amministrazione Trump mette a rischio non solo l’accesso al sapere per migliaia di giovani brillanti, ma anche la credibilità globale delle università statunitensi, da sempre considerate un faro dell’istruzione internazionale.

Verso una nuova frattura istituzionale

Cresce l’ipotesi di una nuova causa legale da parte di Harvard. Il provvedimento infatti potrebbe violare numerosi accordi internazionali e aprire un conflitto tra poteri federali e autonomia universitaria.

La vicenda rischia di diventare l’ennesimo terreno di scontro tra la presidenza Trump e le élite culturali americane, già nel mirino da tempo per la loro opposizione ideologica e politica all’attuale amministrazione.


Harvard: il simbolo dell’eccellenza accademica globale

Fondata nel 1636, Harvard University è la più antica università degli Stati Uniti e una delle più prestigiose al mondo. Situata a Cambridge, Massachusetts, prende il nome dal pastore puritano John Harvard, che fu il primo benefattore dell’ateneo.

Nel corso dei secoli, Harvard è diventata un punto di riferimento assoluto per la ricerca scientifica, il pensiero critico e la formazione delle élite mondiali. Otto presidenti degli Stati Uniti, tra cui John F. Kennedy e Barack Obama, si sono formati tra le sue mura, così come centinaia di premi Nobel, leader politici, scienziati, filosofi, economisti e innovatori.

Con un patrimonio stimato di oltre 50 miliardi di dollari, la Harvard University è anche una delle istituzioni accademiche più ricche del pianeta. La sua influenza culturale, politica e accademica va ben oltre i confini americani, esercitando un ruolo centrale nei dibattiti globali sulla libertà di pensiero, l’uguaglianza sociale e le politiche educative.

Oggi Harvard ospita una comunità multiculturale e internazionale, con studenti provenienti da oltre 150 Paesi, simbolo di un sapere globale sempre più messo in discussione da derive ideologiche e tensioni geopolitiche.


Cronologia degli eventi significativi legati ad Harvard

  • 1636 – Fondazione di Harvard, prima università delle colonie britanniche in America.

  • 1638 – Donazione della biblioteca personale di John Harvard (circa 400 volumi), da cui prende il nome l’ateneo.

  • 1782 – Nascita della Harvard Medical School, una delle più prestigiose scuole di medicina al mondo.

  • 1865 – Integrazione degli studenti afroamericani.

  • 1879 – Fondazione del Radcliffe College per donne, integrato definitivamente in Harvard solo nel 1999.

  • 1936 – Celebrazioni per il tricentenario dell’ateneo: nasce la “Harvard Foundation for Intercultural and Race Relations”.

  • 2007 – Harvard diventa la prima università statunitense a nominare una donna come presidente: Drew Gilpin Faust.

  • 2023 – Claudine Gay diventa la prima donna afroamericana alla guida dell’università (si dimetterà nel 2024).

  • 2025 – Donald Trump revoca a Harvard la possibilità di iscrivere studenti stranieri, scatenando un caso internazionale.


PERSONAGGI STORICI & HARVARD

John Adams – 2º Presidente degli Stati Uniti, laureato ad Harvard nel 1755.

 

 

 

Theodore Roosevelt – 26º Presidente USA, noto per le sue riforme progressiste.

 

John F. Kennedy – 35º Presidente USA, laureato in Scienze Politiche ad Harvard.

Barack Obama – Laureato in legge presso la Harvard Law School; primo presidente afroamericano.

Henry Kissinger – Ex Segretario di Stato, premio Nobel per la Pace, docente a lungo a Harvard.

Natalie Portman – Attrice premio Oscar, laureata in Psicologia.

 

 

 

 

Mark Zuckerberg – Fondatore di Facebook, ha frequentato Harvard prima di abbandonarla per lanciare la sua startup.

 

 

 



Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore