Usa – Allerta Terrorismo in Italia. Nuovo Avviso di Viaggio. Turismo, Geopolitica e Percezione del Rischio
L’amministrazione Trump alza il livello di attenzione per i viaggi in Italia. Tra paure diffuse e relazioni internazionali, ecco cosa cambia davvero per il turismo, la sicurezza e il ruolo dell’Italia nello scacchiere globale.
28 Maggio 2025
Esmeralda Mameli
Il 23 maggio 2025, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha aggiornato il “travel advisory” per l’Italia, alzandolo dal livello 1 al livello 2, ovvero da “esercitare normali precauzioni” a “esercitare maggiore prudenza”. Il motivo? Il rischio di attacchi terroristici.
L’avvertimento è stato rilanciato il 27 maggio da numerosi media americani e prevede che “terroristi potrebbero colpire senza o con poco preavviso” in luoghi di interesse pubblico, come siti turistici, mezzi di trasporto, luoghi di culto, centri commerciali, aeroporti, eventi e aree affollate. L’Italia, dunque, viene temporaneamente equiparata a Paesi come Francia, Germania e Spagna, anch’essi a livello 2. La maggior parte degli altri stati dell’Unione Europea, invece, restano a livello 1.
Cosa cambia per i viaggiatori americani?
Dal punto di vista pratico, nulla di vincolante. L’Italia non è considerata pericolosa al punto da sconsigliare i viaggi, ma viene consigliata maggiore cautela. È un richiamo alla vigilanza, non un allarme vero e proprio. Ma a livello psicologico e diplomatico, le implicazioni sono più profonde.
Il turismo italiano sotto pressione
Il turismo rappresenta circa il 13% del PIL nazionale. Un advisory statunitense, anche se precauzionale, può avere un impatto sul settore: tour operator che modificano le destinazioni, viaggiatori che disdicono per timore, prenotazioni che calano proprio nel periodo di alta stagione. Il presidente di Federalberghi ha dichiarato:
“Ogni parola conta, e quando si parla di terrorismo il danno d’immagine può essere immediato, anche se infondato”.
Europa e terrorismo: quali rischi reali?
Negli ultimi mesi l’attenzione dei servizi di intelligence europei si è alzata, riuscendo a sventsre attentati in Francia, minacce cibernetiche in Germania, l’allerta costante per eventi pubblici. L’Italia, pur non essendo stata al centro di grandi attacchi negli ultimi anni, è pur sempre parte di quell’Europa esposta a dinamiche globali di instabilità, dall’islamismo radicale ai ritorni di fiamma dell’estremismo politico.
Relazioni Italia-USA nell’era Trump 2.0
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha portato con sé un cambio di tono nelle relazioni internazionali. L’Italia, storicamente alleata, viene ora trattata con una prudenza diversa. L’aggiornamento del travel advisory è una semplice misura tecnica o cela un atteggiamento di freddezza nei rapporti bilaterali?
La percezione del rischio: media e realtà
Secondo uno studio dell’Università di Oxford, la percezione del rischio nei viaggi è più influenzata dai media che dai dati reali. Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi più sicuri al mondo, il solo parlare di “terrorismo” genera apprensione e reazioni sproporzionate. I turisti, soprattutto americani, tendono a modificare itinerari anche per allarmi minimi.
Il travel advisory è anche uno strumento geopolitico. Spostare i flussi turistici significa spostare ricchezza, fiducia e centralità. Dunque, non è solo una questione di sicurezza, ma anche di influenza. In un mondo sempre più instabile, chi controlla il turismo controlla una parte dell’economia globale. L’Italia, con il suo patrimonio culturale, è un punto nevralgico di attrazione e quindi, di potere.
L’allerta lanciata dagli Stati Uniti deve essere letta con attenzione. È un segnale, più che un campanello d’allarme e non deve indurci al panico. Per l’Italia questo avvertimento rappresenta una sfida: equilibrare sicurezza e accoglienza. Mantenere alta l’incolumità di ospiti e connazionali, senza compromettere quell’ospitalità che ci contraddistingue.