USA – Stop ai Dazi di Trump dichiarati illegali dalla Court of International Trade. Mercati in rialzo
Una corte federale statunitense blocca i dazi generalizzati voluti da Trump: illegittimi secondo la legge. Esultano le piccole imprese e Wall Street vola.
29 Maggio 2025
Sergio Angrisano
Il 28 maggio 2025, la US Court of International Trade ha dichiarato illegittimi i dazi del 10% su tutte le merci in entrata negli Stati Uniti imposti dall’amministrazione Trump, bloccandone temporaneamente l’attuazione. La decisione ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari, con i future di Wall Street in forte crescita: l’S&P 500 è salito dell’1,2% e il Nasdaq dell’1,6%.
L’uso improprio dell’IEEPA
La decisione del collegio di tre giudici si concentra sull’uso improprio della legge del 1977 nota come International Emergency Economic Powers Act (IEEPA). Secondo la Corte, Trump ha abusato dei poteri emergenziali concessi da tale legge, imponendo dazi generalizzati senza fondamento legale. La sentenza sottolinea che la legge non concede al presidente l’autorità unilaterale per applicare tariffe di questo tipo su scala globale.
La causa è stata intentata dal Liberty Justice Center, un’associazione legale senza scopo di lucro, per conto di cinque piccole imprese americane penalizzate dai dazi.
Quali dazi vengono bloccati
Nel dettaglio, la Corte ha bloccato:
- la tariffa universale del 10% su tutte le merci in entrata negli USA,
- i dazi contro i Paesi che avevano annunciato contromisure,
- le tariffe contro Cina, Messico e Canada giustificate dall’amministrazione come risposta al traffico di droga e all’immigrazione illegale (per vizi di forma).
Non sono invece toccati dalla sentenza:
- i dazi del 25% su acciaio e alluminio,
- le tariffe sulle automobili, alcuni dazi specifici contro la Cina non legati all’IEEPA.
I prossimi passi legali
L’amministrazione Trump ha 10 giorni di tempo per adeguarsi alla decisione della Corte. Secondo fonti citate dalla BBC, è probabile che venga presentato ricorso presso la Corte d’appello federale di Washington o la Corte Suprema. Nell’attesa, i dazi potrebbero restare temporaneamente in vigore.
Se la sentenza venisse confermata nei successivi gradi di giudizio, le imprese che hanno pagato i dazi otterrebbero il rimborso con interessi.
Il contesto politico: il “Liberation Day”
I dazi erano stati annunciati da Trump il 2 aprile 2025, giorno da lui ribattezzato “Liberation Day”, come parte di un’aggressiva politica commerciale volta a “liberare l’economia americana dalla concorrenza sleale estera”. La misura, che prevedeva una tariffa del 10% su tutte le importazioni, aveva subito suscitato forti critiche internazionali, portando a reazioni a catena tra cui ritorsioni da parte della Cina e crolli nei mercati globali.
Il conflitto commerciale con Pechino si è chiuso solo il 12 maggio, con l’annuncio di un primo accordo tra le due potenze.
Vittoria per le PMI
La sentenza rappresenta una vittoria significativa per le piccole imprese americane e per il principio di legalità costituzionale. L’impatto politico e internazionale resta aperto, in un contesto pre-elettorale infuocato. Trump non ha ancora detto l’ultima parola e la battaglia legale potrebbe spostarsi presto nei tribunali supremi.