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Il Nuovo Stemma Floreale di Papa Leone XIV – Capolavoro di Arte viva nei Giardini Vaticani

Tra simbolismo, natura e spiritualità, prende forma lo stemma di Papa Leone XIV: un’opera d’arte floreale visibile dalla cupola di San Pietro, realizzata con centinaia di piantine e settimane di lavoro accurato.

30 Maggio 2025

Esmeralda Mameli 

Il nuovo stemma floreale di Papa Leone XIV nei Giardini Vaticani

Un’opera di bellezza spirituale e botanica

Nei Giardini Vaticani, proprio sul pendio che scende verso l’abside della Basilica di San Pietro, è stato completato il nuovo stemma floreale di Papa Leone XIV. Un capolavoro di arte viva che ogni anno sarà ammirato da migliaia di visitatori da un punto d’osservazione privilegiato: la cupola della basilica di San Pietro.

L’opera è stata realizzata dal Servizio Giardini e Ambiente della Direzione delle Infrastrutture e Servizi, che ha impiegato circa due settimane di lavoro, con una media di due persone al giorno, per progettare e comporre lo stemma. L’attenta pianificazione ha richiesto la messa a dimora di centinaia di piantine colorate, disposte come tessere di un mosaico vegetale, in un intreccio di significato simbolico e bellezza naturale.

Simboli, colori e piante: il linguaggio della fede tradotto in natura

La cornice: tradizione e continuità

Come nei precedenti pontificati, la cornice dello stemma è rimasta invariata, riprendendo la tradizione vaticana:

una mitra tra due chiavi decussate, una d’oro e una d’argento, unite da un cordone rosso.

La mitra è stata realizzata con Buxus sempervirens pumila, noto per la sua compattezza e facilità di potatura.

La chiave d’oro prende forma con l’Euonymus Aureus, pianta sempreverde variegata, che offre un bel tono giallastro.

La chiave d’argento è realizzata con Helichrysum italicum, pianta che necessita di sostituzione annuale per conservare la tonalità argentata.

I cordoni rossi, infine, variano con le stagioni: Iresine brillantissima per l’estate, e Viola cornuta rossa per l’inverno.

 

Lo scudo papale: giglio e cuore trafitto

Parte sinistra: il giglio della Vergine

Nella parte alta a sinistra dello scudo, su sfondo azzurro, campeggia un giglio bianco, simbolo di purezza e verginità, che richiama la Vergine Maria.

Lo sfondo è stato creato con 400 piantine di Ageratum blu Star, recuperate dallo stemma di Papa Francesco.

Il giglio è stato formato con 50 piantine di Helichrysum italicum, riprodotte per talea.

Parte destra: il cuore di Sant’Agostino

Nella sezione inferiore dello scudo, su sfondo chiaro, è raffigurato un cuore trafitto da una freccia sopra un libro, ispirato allo stemma dell’Ordine di Sant’Agostino.

Un riferimento alla conversione del Santo, simboleggiata dalla frase: “Vulnerasti cor meum Verbo tuo” – “Hai trafitto il mio cuore con la tua Parola”.

Lo sfondo è composto da 400 Begonie semperflorens night life, con foglia bronzata e fiore bianco.

Il cuore è stato modellato con Iresine lindenii, anch’esse propagate per talea.

Il libro è stato realizzato in collaborazione con il Reparto Fabbri, che ha prodotto una struttura in lamiera contenente lapillo rosso e ghiaia bianca.

 

Un gioiello di arte sacra e naturale

Quello realizzato per Papa Leone XIV non è solo un simbolo, ma un vero e proprio gioiello di arte floreale, dove la maestria artigiana si fonde con la simbologia religiosa. Ogni elemento vegetale è stato scelto per colore, forma e significato e inserito con precisione in una struttura che parla il linguaggio universale della bellezza e della fede.

L’opera è destinata a durare nel tempo, anche se alcune varietà necessitano di manutenzione e sostituzione stagionale. Il risultato, però, è sempre lo stesso: un’esplosione di colore, armonia e spiritualità che rende i Giardini Vaticani un luogo unico al mondo.

Lo stemma floreale di Papa Leone XIV, è un’opera che unisce natura, arte e sacralità. Un esempio di come la tradizione possa rinnovarsi attraverso la bellezza del creato, curata con passione, competenza e fede da chi, ogni giorno, lavora nei cuori verdi del Vaticano.