Cronaca esteraPolitica

Londra si prepara alla guerra nucleare. Varsavia svolta a destra – L’Europa verso lo scontro

Regno Unito annuncia riarmo nucleare, Polonia elegge un sovranista. Cresce la tensione tra Russia, NATO e UE. Il rischio guerra è reale.

4 Giugno 2025

Esmeralda Mameli

Londra e Varsavia, venti di guerra e sovranismo: l’Europa sull’orlo del baratro

Mentre il Regno Unito accelera i preparativi militari in un clima che alcuni osservatori non esitano a definire pre-bellico, la Polonia vira con decisione verso una presidenza nazionalista, segnando un momento di forte discontinuità nell’equilibrio geopolitico europeo. A Londra, il premier laburista Keir Starmer — descritto da alcune voci critiche come bellicista e allineato agli interessi atlantici più estremi — ha annunciato un massiccio piano di riarmo nucleare, dichiarando che la deterrenza “deve essere credibile e pronta all’uso”. Le dichiarazioni arrivano in un contesto di tensione crescente con Mosca, che ha risposto accusando l’Occidente di “giocare con il fuoco nucleare”.

Sulla stampa italiana, Il Corriere della Sera ha rilanciato con toni assertivi la linea dura del governo britannico, sottolineando la necessità di “essere pronti a ogni scenario, anche il peggiore”. Un approccio che Il Controcanto, rassegna stampa indipendente a firma di Francesco Borgonovo, ha criticato duramente, parlando di “follia bellicista” e di un’opinione pubblica occidentale sempre più anestetizzata di fronte all’ipotesi concreta di una guerra nucleare. “Starmer è l’uomo giusto al posto giusto, se l’obiettivo è l’autodistruzione globale”.

Se Londra sembra determinata a sfidare Mosca in un’escalation senza ritorno, in Polonia si registra un cambiamento destinato a influire sulla politica estera europea. Le elezioni presidenziali hanno segnato la netta vittoria del candidato sovranista Karol Nawrocki, storico e già presidente dell’Istituto per la Memoria Nazionale (IPN), sostenuto da Diritto e Giustizia (PiS), il partito di ispirazione nazional-conservatrice. Nawrocki ha conquistato oltre il 54% dei voti, sconfiggendo la candidata progressista sostenuta dalla coalizione europeista, in un voto che ha visto un’alta affluenza e un netto spostamento dell’elettorato verso posizioni identitarie, patriottiche e religiose.

Figura meno nota ai media italiani fino a poco tempo fa, Nawrocki ha costruito la propria ascesa su un forte richiamo alla “memoria storica del popolo polacco”, all’integrità della famiglia tradizionale e a una linea rigida sull’immigrazione. Sulla guerra in Ucraina ha posizioni ambigue: da un lato, sostiene la necessità di difendere i confini della Polonia dalla minaccia russa; dall’altro, ha più volte dichiarato che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO sarebbe un “errore strategico” e ha criticato i costi sociali ed economici dell’accoglienza ai profughi.

In Italia, La Repubblica ha accolto la sua elezione con preoccupazione, dipingendola come un “ritorno all’oscurantismo e alla retorica nazionalista” e accusando i media conservatori di aver fomentato una campagna contro i valori democratici dell’Unione Europea. L’inviata Mastrobuoni ha scritto che “la Polonia rischia di diventare l’anello debole della catena euro-atlantica”, paventando una deriva autoritaria sul modello ungherese. Una lettura che Il Fatto Quotidiano ha in parte ridimensionato, offrendo una riflessione più articolata sui motivi del voto polacco: il malcontento economico, la sfiducia nelle istituzioni europee, il desiderio di un’identità forte in tempi incerti.

Nel giro di pochi giorni, insomma, due nazioni chiave del continente hanno impresso una svolta: il Regno Unito verso un militarismo spinto e la Polonia verso un nuovo nazionalismo che rifiuta il dogma del progressismo eurocentrico. Nel mezzo, un’Unione Europea incapace di parlare con una sola voce e sempre più scollata tra una leadership tecnocratica e un’opinione pubblica disillusa. Le scelte di Starmer e Nawrocki non sono il sintomo di una frattura profonda, forse irreparabile, nell’ordine liberale del dopoguerra. Sullo sfondo, il fantasma della guerra nucleare torna a materializzarsi.