UE – Nessuna Nuova Manovra per l’Italia, ma Servono Riforme. Ok alle Deroghe sul Patto per la Difesa
Bruxelles non chiede correzioni aggiuntive a Roma sul deficit, ma punta su riforme fiscali e catasto. Nel quadro ReArm-Readiness, via libera alle deroghe al Patto di stabilità per 15 Stati membri. La Germania in attesa.
4 Giugno 2025
Sergio Angrisano
Nel Pacchetto di primavera del Semestre europeo, la Commissione europea ha tracciato una linea netta: per l’Italia, già sotto procedura per disavanzo eccessivo, non sono necessarie nuove misure correttive, almeno nell’immediato. Una valutazione che riguarda anche altri cinque Paesi: Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Per il Belgio, invece, Bruxelles raccomanda l’avvio di un nuovo percorso correttivo, mentre per la Romania arriva una bocciatura netta per non aver adottato misure efficaci. L’Austria, infine, rischia di entrare a sua volta in procedura.
Pur non richiedendo nuove manovre, l’Italia resta sotto osservazione. Secondo il meccanismo di allerta, il Paese “continua a presentare squilibri” legati a vulnerabilità economiche e strutturali “complessivamente rilevanti“.
Tra le raccomandazioni chiave rivolte a Roma, la Commissione indica la necessità di rendere il sistema fiscale più favorevole alla crescita. In particolare, viene richiesto di rafforzare la lotta all’evasione fiscale, ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, rivedere le spese fiscali – incluse quelle sull’IVA – e eliminare i sussidi ambientalmente dannosi. Cruciale anche la revisione dei valori catastali, inserita in una più ampia riforma delle politiche abitative che garantisca equità. Bruxelles invita l’Italia a migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica.
A sorpresa, tra le raccomandazioni figura anche quella di rafforzare la spesa per la difesa e la prontezza operativa, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025. Un’indicazione che si collega direttamente all’altra grande novità del giorno.
La Commissione Ue ha infatti raccomandato al Consiglio l’attivazione delle clausole nazionali di salvaguardia per 15 dei 16 Paesi che hanno richiesto una deroga ai vincoli del Patto di stabilità per aumentare le spese militari. Il provvedimento rientra nel pacchetto ReArm-Readiness, concepito per rafforzare la capacità di difesa collettiva dell’Unione in un contesto internazionale sempre più instabile.
I Paesi interessati dalla deroga sono: Belgio, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Estonia, Grecia, Croazia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.
Anche la Germania ha presentato richiesta, ma riceverà la raccomandazione solo dopo la presentazione, prevista entro fine luglio, del piano nazionale di bilancio a medio termine.
Le deroghe rappresentano un cambiamento rilevante nella politica di bilancio europea, che ora contempla la spesa per la difesa come investimento strategico e non come semplice voce passiva da contenere. La Commissione precisa che tale flessibilità sarà limitata nel tempo e soggetta a valutazioni sulla qualità e sostenibilità della spesa.
Per l’Italia, questo duplice messaggio da Bruxelles – rigore fiscale, ma anche maggiore integrazione difensiva – evidenzia l’urgenza di riforme strutturali e, al tempo stesso, la possibilità di allinearsi al nuovo corso europeo in materia di sicurezza e sovranità strategica.