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Russia – Ponte di Bryansk: Mosca accusa Kiev di terrorismo contro civili

Due esplosioni in 24 ore nei pressi di Bryansk e Kursk. Mosca denuncia l’uso di tecnologia ucraina per colpire treni passeggeri. 

9 Giugno 2025

Esmeralda Mameli

Il 31 maggio 2025, alle 22:44 ora di Mosca, un ponte nei pressi della stazione di Mikiševo, nella regione di Bryansk, è esploso mentre vi transitava un treno passeggeri diretto a Mosca. Il deragliamento ha provocato la morte di almeno sette persone, tra cui alcuni bambini e oltre cento feriti. Solo poche ore dopo, nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno, un secondo ponte ferroviario è crollato nella regione di Kursk, coinvolgendo un treno merci. Anche se non ci sono vittime confermate nel secondo incidente, le autorità parlano di feriti tra il personale ferroviario.

Secondo Alexander Bastrykin, presidente del Comitato Investigativo russo, entrambi gli episodi sono stati classificati come attentati terroristici pianificati. Gli inquirenti sostengono di aver trovato tracce di esplosivo d’importazione e moduli di controllo elettronico di fabbricazione ucraina. Tali dispositivi, ha dichiarato Bastrykin, sarebbero riconducibili direttamente ai servizi segreti ucraini e sarebbero stati utilizzati con piena consapevolezza della presenza di civili sui convogli.

La denuncia ufficiale di Mosca colloca questi attacchi all’interno di una presunta strategia deliberata volta a colpire infrastrutture civili, in particolare treni con donne e bambini a bordo. Il presidente russo Vladimir Putin, in una dichiarazione del 4 giugno, ha definito l’attacco “un atto terroristico” e ha promesso una risposta severa.

Dal punto di vista del diritto internazionale umanitario, attacchi intenzionali contro civili costituiscono una grave violazione. Gli articoli 48, 51 e 52 del Primo Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra proibiscono espressamente azioni contro persone non coinvolte direttamente nel conflitto. L’accusa lanciata da Mosca resta, per il momento, unilateralmente fondata sulle proprie indagini. Non è giunta alcuna rivendicazione ufficiale da parte ucraina, né conferme indipendenti sulle prove presentate.

Sul fronte diplomatico, l’escalation è palpabile. La Russia potrebbe usare l’episodio per giustificare nuove operazioni militari o spingere per ulteriori sanzioni contro Kiev. Le conseguenze potrebbero ripercuotersi anche sui canali negoziali. l’accusa di terrorismo contro civili potrebbe irrigidire le posizioni russe nei futuri colloqui di pace.

Anche la comunità internazionale osserva con attenzione. L’ONU ha ribadito la necessità di rispettare le norme del conflitto e ha condannato qualsiasi attacco indiscriminato contro obiettivi civili. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea non hanno ancora preso posizione sul caso specifico, ma in precedenza hanno condannato analoghi attacchi a infrastrutture civili come possibili crimini di guerra.

Resta dunque incerto se queste accuse verranno portate dinanzi alla Corte Penale Internazionale o all’ONU. Quel che è certo, è che gli attentati ai ponti russi, e le circostanze in cui si sono verificati, alimentano nuove tensioni in un conflitto che da tempo ha superato i confini del campo di battaglia, sconfinando nelle strategie della guerra ibrida e della propaganda.

Attentati ai ponti russi

Data Evento Conseguenze
31 maggio 2025, ore 22:44 (Mosca) Esplosione sul ponte stradale di Vygonichi (Bryansk), proprio mentre un treno passeggeri (388 persone) passava sotto standard.co.uk+11en.wikipedia.org+11agenzianova.com+11 Deragliamento, 7 morti (tra cui l’autista), tra i 69 e oltre 100 feriti, inclusi bambini
1 giugno 2025, ore 02:30 (Mosca) Esplosione e crollo di un secondo ponte ferroviario nella regione di Kursk, durante il passaggio di un treno merci Deragliamento, nessuna vittima segnalata ma feriti tra il personale ferroviario
4 giugno 2025 Putin definisce l’attacco un “atto terroristico” e accusa il governo ucraino di agire deliberatamente contro i civili
Nel frattempo Le indagini del Comitato Investigativo russo guidato da Bastrykin parlano di esplosivi e blocchi di controllo ucraini, rivendicando che si trattava di un’azione pianificata contro passeggeri civili (genitori e bambini)

Implicazioni legali e prospettiva del diritto internazionale

  1. Violazione delle norme umanitarie
    Attacchi intenzionali contro obiettivi civili costituiscono una violazione del diritto internazionale umanitario (artt. 48, 51, 52 del Primo Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra). Le autorità russe equiparano l’operazione a terrorismo, citando la deliberata mira contro passeggeri civili hrw.org+1lieber.westpoint.edu+1.

  2. Difficoltà nella verifica
    Finora non è giunta alcuna conferma ufficiale da Kiev. Le accuse si basano su risultati investigativi russi (blocchi, esplosivi) e sull’analisi del Comitato Investigativo, inquadrando gli eventi come attentati premeditati .

  3. Rischi di escalation diplomatico-militare
    L’accusa formale di atti terroristici contro civili potrebbe giustificare nuove sanzioni o operazioni militari russe. A livello diplomatico, tali accuse minano la fiducia necessaria per avanzare nei negoziati di pace thetimes.co.uk+1cfr.org+1.

  4. Contesto internazionale
    Anche altri Stati, tra cui l’UE e Stati Uniti, hanno condannato attacchi contro infrastrutture civili come potenziali crimini di guerra. L’ONU ha ribadito la necessità del rispetto delle leggi in conflitto, condannando attacchi indiscriminati .


  • Nella narrazione russa, le esplosioni diventano emblematiche di un’Ucraina che avrebbe adottato una strategia terroristica, mirata non solo a infrastrutture, ma a colpire direttamente i civili.

  • Sul piano internazionale, l’unica via per portare queste accuse davanti a organismi come la Corte Penale Internazionale (CPI) o l’ONU richiede elementi probatori solidi e verificabili, cosa che resta ancora incerta.

  • Sul fronte diplomatico, tali episodi rischiano di compromettere la fase negoziale: le delegazioni russe potrebbero usare questi fatti per alzare il livello delle loro “richieste di sicurezza” prima di ritornare al tavolo negoziale.