“È tradimento”: il caso Witkoff e la fuga di notizie sull’intelligence USA in Iran
Il consigliere speciale di Trump accusa l’intelligence americana per la diffusione di un rapporto secondo cui i raid statunitensi non avrebbero distrutto i siti nucleari iraniani. Le implicazioni sul piano geopolitico e politico interno.
26 Giugno 2025
Sergio Angrisano
“Questo è tradimento.” Parole pesanti, pronunciate da Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump, nel commentare la diffusione di un documento riservato della Defense Intelligence Agency (DIA). Il rapporto, trapelato ai media nei giorni scorsi, smentisce la narrativa ufficiale dell’amministrazione Trump secondo cui gli Stati Uniti avrebbero completamente distrutto i principali siti nucleari iraniani.
Il dossier dell’intelligence statunitense, definito come una valutazione preliminare, sostiene infatti che gli attacchi missilistici contro gli impianti di Fordow, Natanz e Isfahan avrebbero soltanto ritardato di alcuni mesi il programma nucleare iraniano, senza comprometterne definitivamente le capacità.
Witkoff ha definito la fuga di notizie come “scandalosa” e “assolutamente inaccettabile”. “Qualcuno ha deciso di far trapelare queste informazioni riservate dalla DIA. Questo non è solo un problema politico: è un atto che potrebbe compromettere vite umane. È tradimento e chiunque ne sia responsabile deve essere perseguito.”
Secondo fonti della stampa americana – tra cui Associated Press, New York Post e The Daily Beast – la Casa Bianca avrebbe già avviato verifiche interne per stabilire come il documento sia potuto finire nelle mani dei giornalisti. Il portavoce presidenziale Karoline Leavitt ha tentato di minimizzare l’accaduto, definendo il rapporto “incompleto” e accusando i media di strumentalizzarlo per fini elettorali.
Il dibattito si inserisce in un contesto geopolitico infiammabile. L’Iran ha reagito con freddezza alle rivelazioni, lasciando intendere che i propri impianti nucleari sono ancora operativi e che i danni sarebbero stati minimi. D’altro canto, la comunità internazionale guarda con crescente preoccupazione al deteriorarsi del dialogo tra Washington e Teheran.
Ma al di là della questione estera, il leak solleva interrogativi cruciali per la politica americana. Quanto è fragile il rapporto tra governo e apparati di sicurezza? In che misura la guerra interna tra fazioni politiche influenza le scelte strategiche di una superpotenza?
La definizione di “tradimento” utilizzata da Witkoff non è soltanto un’espressione retorica: è un’accusa gravissima che pone al centro del dibattito il ruolo delle agenzie di intelligence, la protezione delle informazioni riservate e l’uso politico delle stesse. In un’America profondamente divisa, ogni fuga di notizie rischia di diventare un detonatore per nuove tensioni, interne ed esterne.
Nel frattempo, l’Iran osserva, studia e attende con i suoi impianti nucleari ancora in piedi.
I Siti Nucleari Colpiti: Fordow, Natanz, Isfahan
Fordow: Situato in profondità sotto una montagna, il sito di Fordow è uno dei più protetti dell’Iran. Utilizzato per l’arricchimento dell’uranio, è ritenuto difficilmente penetrabile dai raid convenzionali. Le immagini satellitari post-attacco mostrano danni strutturali limitati, suggerendo che la capacità operativa non sia stata annientata.
Natanz: Considerato il cuore del programma nucleare iraniano, l’impianto di Natanz è stato oggetto di attacchi anche in passato, inclusi cyberattacchi (come il noto Stuxnet). Le valutazioni indicano che l’impianto ha subito danni parziali, ma i centrifugatori non sarebbero stati completamente distrutti.
Isfahan: Il sito ospita un impianto per la produzione di gas di uranio. Le fonti indicano che l’attacco ha colpito strutture di superficie, ma non ha compromesso la capacità tecnica a lungo termine.
Cos’è la Defense Intelligence Agency (DIA)?
La Defense Intelligence Agency (DIA) è una delle principali agenzie di intelligence degli Stati Uniti, operante sotto il Dipartimento della Difesa. A differenza della CIA, la DIA si concentra su informazioni militari e strategiche, producendo rapporti utili al Pentagono e al comando congiunto delle forze armate.
Il rapporto trapelato sulla situazione iraniana rientra nelle sue competenze: analisi dell’efficacia di operazioni militari su obiettivi strategici. Il fatto che il leak provenga da questa agenzia – tradizionalmente meno coinvolta nelle dispute politiche – rende il caso ancora più delicato.
Le Possibili Ripercussioni Internazionali
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Iran: Può sfruttare il leak per rafforzare la propria posizione interna e diplomatica, presentandosi come resistente e vittima di propaganda americana.
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Israele: Preoccupato dalla parziale inefficacia degli attacchi, potrebbe premere per nuove azioni dirette o rafforzare la propria postura difensiva.
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UE e ONU: La comunità internazionale rischia di essere nuovamente spaccata tra sostenitori della linea dura e fautori della ripresa dei negoziati.
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Russia e Cina: Osservano con interesse: il fallimento di un attacco chirurgico statunitense fornisce argomenti utili per criticare l’efficacia (e la legittimità) delle operazioni unilaterali americane.