Politica

Anche “AVVENIRE” si schiera con i fabbricatori di “fake news”, ma queste sono “…. Benedette”

La potente macchina della menzogna si è messa in moto. Dopo le testate giornalistiche blindate della Rai e di quelle Mediaset passate a sinistra dietro ricatto all’editore Berlusconi, oggi la falsificazione dei fatti contraddistingue anche gli organi di stampa del Vaticano. Certo non fa più notizia il fatto che i preti mentano spudoratamente (pedofilia in tonaca docet), ma stavolta il Vaticano, con la benedizione del papa, lancia una di quelle “fake news”  da far rabbrividire perfino il Tycoon. Avvenire, il giornale del Vaticano pubblica una serie di foto che ritraggono uomini di colore legati a testa in giù, foto attribuite ad improbabili maltrattamenti subiti in Libia da migranti che scappano dalla guerra. La notizia viene ripresa come “oro colato” dalle testate giornalistiche di Rai e Mediaset che amplificano la “fake”. Il Pontefice – dice il giornalista che commenta il servizio su Rai 1 – ha guardato i video delle sevizie ed è rimasto sconvolto. Video che per la violenza contenuta, non possiamo mostrarvi. (E noi, ci crediamo sulla parola). Tempo 24 ore e l’establishment delle “fake news” italiana veniva scoperto. I tre uomini fotografati a testa in giù non erano migranti, e non si trovavano neanche in Libia ma in Nigeria ed erano stati tratti in arresto in quanto rei di furti, rapine e violenze così come si può apprendere dal sito  https://www.tori.ng/news/78012/photo-hoodlums-tied-upside-down-to-iron-bar-and-de.html.

Ad Avvenire, gli fa eco Repubblica, il quotidiano di De Benedetti tessera numero 1 del PD che scrive: “Gli scontri tra manifestanti di estrema destra e militanti di sinistra a Chemnitz, in Sassonia, hanno provocato una diffusa indignazione in Germania. La destra radicale era scesa in piazza per protestare contro la morte di un 35enne tedesco, avvenuta durante uno scontro con un siriano e un iracheno, colpiti poi da mandato di arresto.” Testuale.

Impieghiamo meno di 1 ora a scoprire i fatti reali. A Chemniz in Sassonia non c’erano “estremisti di destra” ma solo una folla di gente comune indignata per l’uccisione di un uomo tedesco che stava solo tentando di difendere da uno stupro la propria compagna. Ovviamente Repubblica si guarda bene dal riportare la realtà dei fatti, e questo sembra essere diventato oramai una costante.