M5S, Napoli festa a metà: Conte: «Su famiglia e cuneo segni di una svolta» Grillo “Joker” interviene in video.
Napoli 13 ottobre, 2019
Non è mancato un commento tagliente di Fico: «Chi pensa solo al proprio ego porta a scissioni»
Napoli, 13 ottobre 2019
Sergio Angrisano
Di Maio aveva, aveva anticipato il suo intervento di ieri, in un’intervista in tv, i temi che ha poi trattato alla festa M5S alla Mostra D’Oltremare a Napoli. Nel pomeriggio è arrivato l’atteso intervento del ministro e capo politico del Movimento con il premier Giuseppe Conte e la chiusura di questa prima giornata affidata a Beppe Grillo. Già da sabato, però, l’evento era stato funestato da una forte contestazione all’esterno da un folto gruppo di ex lavoratori APU, che mostravano un manifesto che ritraeva Di Maio ad un disatteso impegno assunto volto al reintegro al lavoro. Luigi Di Maio ha affrontato senza mezzi termini ai suoi precisando: «Niente scissione, 80-90 persone gestiranno il Movimento».
«Assurdo parlare di scissione – lo ribadisce il capo politico del M5S in una intervista rilasciata, a Skytg24 -. Da quando c’è stata la scissione del Pd, molti giornali provano a parlare di una scissione nel M5S che non c’è e non c’è mai stata. A suo dire, sembrerebbe che gli unici a parlarne siano i giornali, che hanno mediaticamente provato ad indurla per compensare la scissione Renziana nel Pd. Poi, precisa “non faccio un attacco ai nostri alleati del Pd”. Questa Italia 5 Stelle vede il Movimento arrivare con una grande vittoria come il taglio dei parlamentari. E, continua, il M5S avrà una diversa organizzazione, ci saranno 80-90 persone che gestiranno il Movimento in tutta Italia. Abbiamo bisogno di una nuova organizzazione, di ruoli di responsabilità. Sono d’accordo con Roberto Fico» continua Di Maio, che parla della necessità di un confronto. In serata, dal palco ha precisato; «Non dico che tutti i problemi sono risolti, ma questi dieci anni hanno cambiato per sempre la politica di questo paese. Quando il popolo spinge una battaglia e la sostiene il Parlamento è tenuto a eseguire, siamo riusciti in un miracolo». Impossibile non commentare le affermazioni del Ministro, che evidentemente vive in una dimensione parallela, in un mondo virtuale, francamente, non abbiamo l’impressione che il Parlamento, negli ultimi 20 anni, fino ad oggi, abbia recepito alcuna delle istanze rappresentate dai cittadini, in materia di pensioni, di lavoro, di ambiente, di sviluppo, di controllo delle frontiere Lo dice Luigi Di Maio parlando del taglio dei parlamentari. Poi, in un impulso autocelebrativo, ha detto: «tutti dicevano non che non ce l’avremmo mai fatta, avevano torto, abbiamo trasformato l’impossibile in possibile. Siamo riusciti a ridurre il numero dei parlamentari, oltre a farci risparmiare soldini, 300mila euro al giorno, (in realtà si tratta di 1,30 di euro per cittadino all’anno), è una questione di semplificazione dello Stato continua Di Maio. Poi una lista di cose fatte, ma in realtà non percepite dai cittadini , tra queste il cavallo di battaglia : abbiamo tagliato i vitalizi, i parlamentari e cosa più importante, abbiamo fatto qualcosa che provavano a fare da 40 anni e non ce l’hanno fatta, perché non c’era una forza politica in Parlamento che avesse dei parlamentari disposti a tagliare se stessi. Siamo entrati noi dopo 40 anni e ce l’abbiamo fatta».
La verità, in effetti è un po diversa, il tanto decantato taglio dei vitalizi, fu accolto e spiegato così dalla stampa come ” un bluff, l’ennesimo. Una forzatura propagandistica pensata per le condivisioni social indignate in stile Movimento 5 Stelle degli esordi. Quello duro e puro anticasta. Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, è tornato a suonare le fanfare dell’abolizione dei vitalizi. Un cortocircuito sloganistico, che però – per amore di correttezza – è doveroso smascherare. Perché ci si muove sul crinale tra una fake news e una mezza verità. Il leader del M5S vuole abolire qualcosa che è stato già abolito, nel 2012, vendendola come una sua iniziativa. Prima di proseguire è necessario un inciso: chi scrive è favorevole a un intervento sui privilegi del passato, e quelli del presente, così come Possibile ha già manifestato posizioni chiare, messe nero su bianco con una proposta di legge. Sì, perché un punto deve essere chiarito al cittadino: quella sbandierata dai 5 Stelle come “abolizione dei vitalizi” è semplicemente un ricalcolo sugli assegni dei parlamentari che hanno maturato questo beneficio sulla base delle vecchie norme. Immancabile passaggio sul reddito di cittadinanza, «Sono orgoglioso del reddito di cittadinanza, sono orgoglioso di averlo realizzato – ha rivendicato – la terza via vuol dire aver coraggio di scegliere, noi abbiamo detto alle persone di scegliere cosa voler fare di questo paese, era un’opportunità, ma non averla colta si è trasformata in una maledizione perché qualcun altro ha scelto per loro. Anche sul reddito di cittadinanza, purtroppo i dati danno torto al leader pentastellato. – Il reddito di cittadinanza è stato un vero e proprio flop -. Ad affermarlo è il Codacons, che commenta i dati diffusi dall’Inps. Al momento sono state presentate solo un milione e 400mila domande. I beneficiari – la cui richiesta è stata accolta – sono però al di sotto di quota 900mila. Numeri lontanissimi dalle previsioni del Governo. Secondo quanto avevano affermato esperti e ministri di Palazzo Chigi, infatti, gli italiani destinatari del reddito di cittadinanza sarebbero stati 2,7 milioni. Sono i numeri a “condannare” il reddito di cittadinanza. Intanto, avevamo chiesto a Davide Casaleggio, nel corso della Conferenza Stampa a cosa adducesse i significativi cali del Movimento, 2 punti percentuali nella sola settima scorsa, la risposta? “fate voi”… Il Ministro Costa, si è detto in piena sintonia con i nuovi partner del PD, “stiamo lavorando been” , e quando gli chiediamo come valutava la richiesta del governatore del Lazio, che aveva proposto di andare oltre ad un patto elettorale, ha risposto evasivamente, io non decido gli accordi politici., mi interesso di ambiente.
Dopo Di Maio, sale in cattedra “L’avvocato dei cittadini”, così come si presentò il premier Conte, al suo insediamento. «In questa congiuntura, dovevamo evitare di aumentare l’Iva, pur non avendo margini sul cuneo fiscale stiamo lavorando per evitare di ritoccare l’imposta e dare i segni di una svolta. Poi, come Di Maio, giù a sciorinare un elenco di impegni in agenda: asili nido per famiglie meno abbienti, un potenziamento del piano ricerca, poi, precisa; certo non tutto lo troverete o sarà consistente, ma faremo meglio. Lo spread più basso rispetto al passato ci porterà 18 miliardi in tre anni. Un passaggio sulla recente sentenza della Corte Europea a tutela dei diritti umani ci preoccupa. Le sentenze si rispettano, ma questa apre uno scenario che non ci lascia tranquilli. Soprattutto l’associazione mafiosa e terrorismo. Poi, tocca l’argomento caldo del giorno, l’immigrazione, dichiara; “Risolveremo il problema dell’immigrazione – ha promesso il presidente del Consiglio – non con lo slogan ‘porto chiuso'”, ma “lavoreremo per offrire a migliaia di giovani africani il lavoro”. Già, ma come? Questo il premier non lo dice. Ma incassando ugualmente gli applausi dei sostenitori pentastellati” . Dimenticandosi letteralmente di essere a Napoli e che fuori dai padiglioni della Fiera, c’erano centinaia di senza lavoro che manifestavano. Sarebbe bastato dare una occhiata agli ultimi dati diffusi dall’Eurostat, secondo i quali, la Campania, la Sicilia e la Calabria sarebbero tra le regioni europee con il più alto numero di under 25 disoccupati.
Nelle tre aree del Sud Italia, le percentuali variano dal 53,6% (Campania e Sicilia) al 52,7% (Calabria), a fronte di una media europea che si attesta attorno al 15,2%. Uno scarto notevole che evidenzia la criticità della condizione lavorativa del Mezzogiorno.
Reati gravi costruiti sull’affiliazione richiedono un segnale chiaro di collaborazione perché possa scattare il meccanismo delle agevolazioni. Alla fine, tocca a Beppe Grillo, in videoconferenza, introdotto dall’attore televisivo, Patrizio Rspo, appare, mascherato inizialmente da Joker. il video è inizia con Beppe Grillo di spalle che, voltandosi, scopre la sua faccia truccata. “Non vengo altrimenti mi chiedete che piani ho – ha detto Grillo nel video – ma io non ho piani, voi ne avete a centinaia. Poi, incalza, «stiamo vivendo un momento straordinario. – Difficile da interpretare la scelta scenografica del comico ligure, visto che; Joker è un personaggio immaginario, molto ambiguo, nato dalla collaborazione di Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson, un pericoloso clown psicopatico, uno dei più celebri supercriminali dei fumetti oltreché la nemesi di Batman. Lasciamo ai lettori la libera interpretazione. Joker, cioè Grillo, come nel suo “stile” va diritto al punto; “è inutile pensare che abbiamo la stessa identità di dieci anni fa, non è così, siamo diversi, diversi dentro”. il video è iniziato con Beppe Grillo di spalle che, voltandosi, scopre la sua faccia truccata. “Non vengo altrimenti mi chiedete che piani ho – ha detto Grillo nel video – ma io non ho piani, voi ne avete a centinaia. Pensate a modificare il clima mentre quattro miliardi e mezzo di asiatici stanno moltiplicando i loro consumi di carbone, acciaio, materie prime, suv, ferrovie e gasdotti.
Voi andate in bicicletta, avete i piani. Io non vivo nei piani, vivo in questa legge della termodinamica dove si sfascia tutto e tutto deperisce e si trasforma in altre cose. Poi conclude, “Non faccio piani, sono il caos”. Al termine del video Beppe Grillo è apparso in scena accolto dagli applausi degli spettatori. Una strana sensazione ha pervaso la mia mente, quando ho lasciato i tendoni gonfiabili della Fiera, dove tutto mi era apparso ovattato, quasi artefatto, un mondo virtuale, distante dalle esigenze dei senza lavoro, gli abbandonati APU, il Movimento Verde, e l’immarcescibile Angelo Ferrillo, contestatore storico del M5S, che continuavano a manifestare, i “soliti” guastafeste. Ma, questa è un’altra storia.