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Presentazione del terzo romanzo “ Il nostro meglio” di Alessio Forgione, vincitore del premio Giuseppe Berto del 2019 e candidato al premio Strega 2020

Napoli, 26 settembre 2021

Napoli, Forgione presenta Il nostro meglio

Alessio Forgione vincitore del premio Giuseppe Berto 2019 e candidato al premio Strega 2020, ha presentato il suo ultimo romanzo “ Il nostro meglio” nei pressi della libreria Cisto al Vomero

di Antonio Russo

Napoli. Lo scorso venerdì 24 settembre 2021 nei pressi della libreria Iocisto, alle ore 18:00, a

Via Cimarosa numero civico 20, in una piazzetta dedicata ad Aldo Masullo , a Napoli, è stato presentato il terzo romanzo “ Il nostro meglio” , edito dalla casa editrice la Nave di Teseo, dello scrittore Alessio Forgione, vincitore del premio Giuseppe Berto 2019 e candidato al premio Strega 2020. Moderatori della presentazione sono stati Francesco Marrazzo e Viola Ardone, docente e scrittrice.

Il libro narra di Amoresano, cresciuto a Bagnoli con i nonni, una famiglia semplice con una vita fatta di piccoli gesti, bestemmie senza cattiveria e una saggezza popolare che tocca il cuore delle cose.

Amoresano vive con i genitori a Soccavo, va all’università. Osserva tutti e parla poco, la storia con la fidanzata non va, il suo rifugio è la lettura, le frasi che annota sono la sua ribellione silenziosa.

Suona la chitarra e, a volte, sogna quasi di fare un disco con l’amico Angelo, che freme per fuggire a Londra. Nel mondo di Amoresano, sui treni che prende girando attorno a Napoli e ai suoi desideri, il pensiero torna sempre a quella nonna che l’ha cresciuto e che gli pare più avanti di tutti, che preferisce i murales ai muri abbandonati, che sa scegliere il momento migliore per arrabbiarsi, che insegna a voler bene alle persone giuste.

Amoresano rincorre la sua risposta nei passi fino alla tabaccheria di Maria Rosaria, nella traiettoria di quello sguardo diverso eppure uguale, dentro le notti di un’estate calda e possibile, a scambiarsi libri e film come domande, millimetri di pelle come tentativi. Una ricerca confusa e inquieta che rimbalza sul terrazzo di Anna, in un’isola fuori stagione, a bordo di motorini lanciati nei viali della città a improvvisare fughe, a scrivere ritirate.

Francesco Marrazzo, membro dell’ associazione Iocisto, ha sottolineato che nel romanzo di Forgione esiste una componente di amore, di odio e di nostalgia verso la città di Napoli. Ho anche sottolineato anche i temi di attualità all’ interno del romanzo.

Viola Ardone, scrittrice e docente, di fama nazionale, ha esordito con queste parole: “ io sono una prof e da tale porro delle domande ad Alessio per comprendere la sua opera. Mi interessa molto del libro il linguaggio, la lingua nello specifico. La lingua di Forgione è molto sorvegliata, profonda e piena di ossimori. Una lingua paratattica e una spirale che mano a mano va in fondo fino a dare la mazzata finale.I temi trattati in maniera tenera sono la perdita, l’ infanzia e la famiglia.”

La scrittrice ha posto la prima domanda ad Alessio Forgione: “ Quanto tempo hai dedicato alla struttura e al linguaggio?” La risposta alla domanda di Forgione non si è fatta attendere :” Sì, ho dedicato molto a questo aspetto. Ho impostato al presente indicativo il romanzo e non al passato remoto perché è una storia ancora continua ad accadere. È un libro diverso dagli altri due romanzi che ho scritto al passato remoto.”

Ardone ha posto domande precise alla scoperta e alla comprensione dell’autore e al romanzo. Sono state poste domande anche dal pubblico che lo seguiva come :” dobbiamo aspettarci una saga familiare ?”. Il responso di Forgione è stata un secco no, ma ha dichiarato che è possibile trovare elementi dello stesso personaggio in tutti tre i suoi romanzi.

Una serata passata alla compressione di un libro che ha catturato l’interesse del pubblico e dei lettori napoletani. L’ evento si è concluso con un applauso generale e richieste di autografi dei lettori di Alessio Forgione.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore