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Comunicato Stampa – NOTA DI REPLICA AL COMUNICATO FLC CGIL d

Napoli, 06 settembre 2024

Facciamo riferimento al comunicato in oggetto che, di seguito, riportiamo integralmente per pronto orientamento dei destinatari ai quali la presente è diretta per opportuna conoscenza:

“Scuola e contratto di lavoro: bugie (dalle gambe corte) e verità (che viene a galla)

Il gracchiare della menzogna e il canto della verità su: aumenti stipendiali e fondi FMOF, posizioni economiche ATA, operatori scolastici e mobilità docenti

Un sindacato non firmatario del CCNL “Istruzione e Ricerca 2019-2021” con un codazzo di social, adusi alla menzogna sistematica, e in compagnia di gruppi e chat posticci appositamente confezionati, ha condotto una campagna di disinformazione, ad ogni passaggio applicativo del CCNL (Contratto collettivo nazionale di lavoro) sottoscritto in via definitiva il 18 gennaio 2024, con l’intento di screditarne i contenuti.

Sfortunatamente per loro, specialisti della menzogna, ogni volta che hanno attaccato il contratto, sono stati smentiti nel giro di poche ore.

Ripercorriamone insieme i momenti salienti sui contenuti più importanti:

Aumenti stipendiali e fondi FMOF

Posizioni economiche ATA

Operatori scolastici

Mobilità dei docenti

AUMENTI STIPENDIALI E FONDI FMOF

La menzogna. Gli aumenti economici sono inadeguati ai carichi di lavoro del personale in particolare quelli attribuiti ai DSGA e al personale ATA.

Tutte le indennità e i compensi per le attività aggiuntive sono state aumentate del 10% ma non c’è stato alcun aumento del FMOF.

La verità. La parte economica del CCNL è frutto dell’accordo economico sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative, UIL Scuola Rua compresa.

Non solo è stato giusto e doveroso aumentare compensi e indennità i cui importi erano fermi al 2007 ma il FMOF per l’anno scolastico 2024/2025 aumenterà di 43 milioni di euro.

POSIZIONI ECONOMICHE ATA

La menzogna. Le posizioni economiche destinate al personale ATA, come formulate nel nuovo CCNL mettono in competizione i lavoratori delle scuole e prevedono solo un riconoscimento economico.

La verità. Nulla cambia sulle posizioni economiche rispetto al CCNL 2007 firmato dalla UIL Scuola Rua (allora non erano divisive?) anzi il nuovo sistema è ancora più inclusivo passando i beneficiari dal 30 al 50% con un sostanzioso aumento dei relativi compensi.

Con il nuovo CCNL, finalmente, si potrà riattivare la procedura per formare le nuove graduatorie e saranno recuperate automaticamente tutte le posizioni di quei lavoratori inseriti nelle precedenti graduatorie in attesa di surroga.

OPERATORI SCOLASTICI

La menzogna. Sarà una figura ibrida e divisiva di cui la scuola non ha bisogno, per la quale non c’è organico né fondi aggiuntivi.

La verità. Il CCNL con l’istituzione di questa figura permette di utilizzare ingenti somme destinate alla revisione degli ordinamenti ATA: circa 50.000 (cinquantamila) collaboratori scolastici diventeranno operatori con un chiaro miglioramento di status e di stipendio.

Il relativo organico è stato previsto dal DL scuola 71/2024.

MOBILITÀ DEI DOCENTI

La menzogna. Il Contratto non è intervenuto per cambiare la legge che impedisce ad un docente assunto sul sostegno da GPS I fascia con contratto finalizzato al ruolo di chiedere l’assegnazione provvisoria o trasferimento una volta assunto a tempo indeterminato. Un’occasione persa, perché non è riuscito a rimediare ad alcune strettoie normative.

La verità. La legge non è modificabile per via contrattuale per esplicita previsione normativa. Il nuovo CCNL è comunque intervenuto prevedendo ampie deroghe a tutela di una serie di categorie: per i genitori con figli di età inferiore a 12 anni, nei casi di caregivers o per assistenza di familiari disabili (articolo 34), compresi i docenti e i DSGA neo assunti che senza le novità del CCNL sarebbero stati bloccati per tre anni nella sede di prima assegnazione. Il CCNI ha recepito queste deroghe: il caso più evidente e concreto della recente tornata di operazioni di assegnazione provvisoria anno scolastico 2024/2025, è proprio quello che riguarda i docenti assunti a tempo determinato finalizzato al ruolo da GPS sostegno I fascia.”

Per rispondere al comunicato della FLC CGIL, frutto di un evidente stato di imbarazzo nel quale si trova il “colosso sindacale”, si potrebbe replicare così:

DA QUALE PULPITO VIENE LA PREDICA!!

Ecco, la si potrebbe chiudere così.

E, invece, diremo la nostra. Sempreché qualcuno dei lettori non abbia nulla in contrario.

Abbiamo preso visione della pubblicazione del decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito n. 178/2024 relativo alle nomine dei componenti del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

E quello che avevamo previsto nel nostro comunicato del 3 luglio 2024 si è puntualmente verificato.

26 maggio 2024, Anief lancia un comunicato sul proprio sito:

“Non è ancora pubblico il testo definitivo del Decreto-legge sulla Scuola approvato venerdì 24 maggio dal Consiglio dei Ministri, ma su un punto sembra vi sia stato un ripensamento: riguarda la modifica della composizione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, l’organo collegiale supremo del sistema scolastico italiano, che prevedeva di incrementare l’attuale composizione di 36 membri fino a 45. Solo che questo sarebbe avvenuto aumentando il numero di nominati dal Ministero che passavano da 15 a 27, mentre invariati sarebbero stati i 18 membri eletti dalle scuole, di cui 3 rappresentanti delle minoranze linguistiche.”

Non pervenuti in materia comunicati delle altre organizzazioni sindacali, firmatarie del CCNL come FLC-CGIL e CISL Scuola che, ormai, accettano impassibili (?) ogni provvedimento governativo.

Dunque, l’ipotesi di matrice governativa di mettere mano alla composizione numerica del CSPI sembrava essere tramontata.

Salvo che, come spesso accade in politica, le questioni che escono dalla porta rientrano dalla finestra.

2 luglio 2024, Emendamenti al decreto scuola n. 71/2024 – Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità.

Orizzonte Scuola scrive:

“Tra i provvedimenti inizialmente bocciati, due emendamenti della Lega riguardanti il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) sono stati poi riammessi dopo un riesame.

Gli emendamenti proposti dalla Lega, partito di cui fa parte l’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, mirano a riformare il CSPI, modificandone le funzioni e la composizione. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere il Consiglio più efficiente, rappresentativo ed equilibrato nel processo decisionale riguardante l’istruzione pubblica

Il primo emendamento si concentra sulla definizione delle funzioni del CSPI, limitando i pareri obbligatori a specifici atti normativi e rendendo facoltativi quelli su altre materie, in particolare quelle già oggetto di partecipazione sindacale. Si prevede inoltre un termine di dieci giorni per l’espressione dei pareri, superato il quale si procederà senza di essi. Il secondo emendamento propone di aumentare il numero dei membri del CSPI da 36 a 42, introducendo la nomina di sei esperti da parte del ministro dell’Istruzione, di cui tre designati dalla Conferenza Unificata e tre dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL)”.

Perché mai questa fretta, da parte della Lega, di cambiare la composizione del CSPI?

Perché inserire degli emendamenti riguardanti la modifica del CSPI nel decreto 71/2024 che avrebbe dovuto legiferare unicamente in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità?

Forse per far passare la cosa senza far troppo rumore?

Le risposte vengono date dai fatti.

Gli emendamenti finalizzati a “squilibrare” l’assetto del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione voluto dal Legislatore con uno specifico decreto, alla fine, non sono passati ma, le recenti votazioni per il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione hanno visto una sonora sconfitta della candidata FLC CGIL Anna Maria Santoro che correva per l’unico posto disponibile per la componente ATA, risultato poi assegnato a Pasquale Raimondo della Federazione UIL Scuola Rua.

Con un certo stupore, ma non più di tanto, visto che avevamo preventivato dei rientri dagli “ingressi di servizio”, abbiamo appreso che, nel decreto n. 178/2024 del MIM, la signora Anna Maria Santoro è riuscita, comunque, a rientrare nel CSPI, grazie alla designazione del CNEL.

E, guarda caso, anche la signora Paola Serafin CISL Scuola, è stata immessa nel Consiglio Superiore con designazione del CNEL.

Ovviamente, tutto in regola ed eseguito secondo legge, ci mancherebbe, ricordando che si tratta di incarichi a titolo gratuito.

Quelle che solleviamo sono questioni di opportunità e di etica.

Accettare la sconfitta è una delle lezioni più difficili, ma anche più preziose, che possiamo imparare.

La sconfitta fa parte della vita, è inevitabile, eppure spesso viene vista solo come un fallimento, qualcosa da evitare a tutti i costi.

Tuttavia, saper accettare la sconfitta significa riconoscere il suo valore: ci insegna l’umiltà, ci spinge a riflettere sugli errori, ci fa crescere.

Ogni sconfitta può essere un’opportunità per migliorarsi, per rivedere le proprie strategie, per sviluppare la resilienza.

Chi sa accettare la sconfitta con dignità e lucidità, capisce che non è definitiva, ma una tappa verso il successo.

In questo processo, il confronto con sé stessi diventa più importante del giudizio degli altri.

Accettare la sconfitta significa anche rispettare chi ci ha superato, riconoscendo il merito altrui senza invidia.

Alla fine, ciò che conta davvero non è quante volte cadiamo, ma come ci rialziamo, con una nuova consapevolezza e con la forza di ricominciare.

Il saper accettare una sconfitta dovrebbe rientrare nelle corde di ognuno di noi e, maggiormente, nelle persone che dovrebbero fungere da esempio.

La scuola dovrebbe essere il faro per le nuove generazioni.

E la signora Annamaria Santoro, esponente del mondo sindacale scolastico, sebbene esclusa dalla nomina secondo un regolare voto popolare, è stata riammessa grazie ad un provvedimento secondario.

Ergo, un esempio non proprio ispirato al pensiero di Pierre de Coubertin, dato proprio da chi dovrebbe tutelare e formare nuove generazioni di lavoratori: Ministero dell’Istruzione e del Merito e il mondo sindacale scolastico.

Praticamente, è come dire ad un neodiplomato che, se non dovesse riuscire a superare un regolare concorso pubblico, esistono metodi alternativi per trovare un lavoro.

Ma aldilà di quanto sinora esposto, restiamo veramente basiti dalla terminologia usata dal primo sindacato italiano nel comunicato in oggetto.

Termini come “gracchiare”, “codazzo”, “menzogna” e “”gruppi di chat posticci” non dovrebbero far parte di un comunicato istituzionale.

L’avversario, qualunque esso sia, dovrebbe essere contestato nel merito, evitando il puerile ricorso a terminologie offensive che lasciano il tempo che trovano.

Detto questo, proveremo ad entrare nel merito del comunicato in oggetto, facendo uno slalom tra chiare sensazioni di difficoltà, vulnerabilità ed imbarazzo nelle quali si trova la FLC CGIL, ricordando che, spesso, una pausa silenziosa potrebbe dire molto più di parole forzate gettate alla rinfusa.

Per quanto riguarda la questione “pseudo” aumenti stipendiali siamo costretti a ribadire quanto da noi precedentemente esposto.

Abbiamo utilizzato il calcolatore della rivalutazione monetaria, presente sul sito dell’Istat, per verificare se gli aumenti contrattuali corrisposti dal 2006 ad oggi abbiano consentito o meno di mantenere il potere d’acquisto degli stipendi del personale ATA, senza considerare fattori esterni come la guerra in Ucraina, che ha inciso pesantemente sia sulla bolletta energetica che sui prezzi al consumo di generi di prima necessità e sulle materie prime.

La rivalutazione monetaria è un’operazione aritmetica che consente di bilanciare le somme di denaro al costo attuale della vita.

In ragione del pressoché costante aumento dell’inflazione, il potere d’acquisto della moneta subisce nel corso del tempo un processo di fisiologica diminuzione: in pratica, questo vuol dire che con la stessa quantità di denaro si potrà acquistare una minore quantità di beni e servizi.

Non tutti i crediti, tuttavia, sono soggetti a rivalutazione e, a tal fine, occorre avere bene a mente la distinzione tra debiti di valuta e debiti di valore.

I debiti di valuta sono quelli in cui la prestazione pecuniaria è determinata nel suo ammontare in maniera chiara sin da subito ed è riferita con precisione a una somma di denaro ben determinata.

I debiti di valore, invece, sono quelli in cui la prestazione pecuniaria non è né liquida né agevolmente liquidabile.

Essi, piuttosto, hanno come oggetto l’equivalente del controvalore di un determinato bene espresso in denaro e, pertanto, vanno determinati a seguito di una valutazione discrezionale e non sempre agevole.

Come chiarito dalla Corte di cassazione già con la risalente sentenza numero 4637/1987, la rivalutazione monetaria ope judicis può essere prospettata solo ed esclusivamente per i debiti di valore.

Solo questi ultimi, infatti, sono soggetti alle oscillazioni dell’indice dei prezzi al consumo dal momento in cui l’obbligazione sorge al momento in cui la stessa è monetizzata.

Tuttavia, relativamente ai crediti soggetti a rivalutazione monetaria è lo stesso Legislatore ad intervenire con meccanismi di tipo rivalutativo a tutela di tipologie di crediti di particolare rilevanza economica e sociale, fra i quali si segnalano:

–          i crediti di lavoro, nei confronti del datore di lavoro privato (art. 429 c.p.c.);

–          il Trattamento di Fine Rapporto TFR (art. 2120 c.c.) dovuto ai lavoratori del settore privato;

–          l’aggiornamento del canone di locazione in relazione alle variazioni dell’indice dei prezzi al consumo (art. 81 L. n. 392/1978 e art.54, c. 12, L. n. 449/1997).

Ancora, si pensi alle norme in materia di adeguamento automatico dell’assegno di divorzio, di mantenimento dei figli e/o del coniuge separato.

Ciò premesso, un collaboratore scolastico neoassunto, considerando la rivalutazione monetaria dal 2006 ad oggi, partendo da uno stipendio lordo del 2006 di €uro 14.359,02 avrebbe dovuto percepire nel gennaio 2024 uno stipendio annuo lordo pari ad €uro 19.901,60.

In realtà, il nuovo CCNL 2019/2021 gli riconosce uno stipendio annuo lordo pari ad €uro 16.427,76 comprensivo di EP conglobato con un saldo negativo di ben €uro 3.473,84 annui.

Analogamente, un assistente amministrativo neoassunto, considerando la rivalutazione monetaria dal 2006 ad oggi, partendo da uno stipendio lordo del 2006 di €uro 16.085,62 avrebbe dovuto percepire nel gennaio 2024 uno stipendio annuo lordo pari ad €uro 22.294,67.

In realtà, il nuovo CCNL 2019/2021 gli riconosce uno stipendio annuo lordo pari ad €uro 18.312,16 comprensivo di EP conglobato, con un saldo negativo di ben €uro 3.982,51 annui.

I risibili aumenti, corrisposti sinora, non consentono di tenere il passo con l’aumento del tasso di inflazione. La verità è questa e non quella esposta da FLC CGIL.

Per quanto riguarda l’operatore scolastico, si tratta di una figura “talmente necessaria” che la sua operatività è stata rinviata a data da destinarsi, anche a causa della confusione creata dal CCNL 2019/21 sui requisiti di accesso.

Si tratta di un inutile doppione dei collaboratori scolastici che blocca la progressione di carriera di questi ultimi verso l’area degli assistenti amministrativi e che, soprattutto, a fronte del chiaro miglioramento di status e di stipendio prospettato da FLC CGIL, porterà maggiori responsabilità e carichi di lavoro dietro il “faraonico compenso” di 1 €uro lordo al giorno. La verità è questa e non quella esposta da FLC CGIL.

Per quanto riguarda la questione docenti, di ruolo e precari, basterà osservare il loro malcontento espresso sui profili social della stessa FLC CGIL, nonché del Ministero dell’Istruzione ed in genere degli esponenti politici del comparto scuola (fatta eccezione, ovviamente, per coloro che, democraticamente, bloccano la funzione COMMENTI). La verità è questa e non quella esposta da FLC CGIL.

Altro che chiacchiericcio!!!

In chiusura, invitiamo la signora Anna Maria Santoro ad un gesto nobile rinunciando alla nomina conferitale dal CNEL e conquistarsi il “posto” al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione alla prossima tornata elettorale.

Magari, adoperandosi in strategie di comunicazione e attività sindacali che troveranno il consenso dei veri ed unici soggetti deputati: i lavoratori.

Fiduciosi che ciò accada, porgiamo distinti saluti.

SI ALLEGA FILE PDF DELLA PRESENTE COMUNICAZIONE.

Italia, 6 settembre 2024

EVOLUZIONE ATA

Comitato spontaneo di lavoratori del personale ATA

del Ministero dell’Istruzione e del Merito

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore