Arte

Sulle ali di un pianoforte Intervista a Francesco Marziani

Francesco MarzianiUn talento naturale, una giovane promessa del panorama musicale che è  riuscito a far conciliare sport e musica in un binomio fantastico. Un esempio per tutti i giovani che vogliono avvicinarsi al panorama musicale.

Negli ultimi tempi avvicinandomi al mondo della musica e della cultura ho scoperto che ci sono tanti ragazzi talentuosi che hanno doti eccezionali e meritano di avere successo, per il loro impegno e la loro  passione.

Di certo non tutti nascono con le stesse doti, ma ognuno ha un talento, basta solo individuarlo e non arrendersi mai nel perseguire i propri sogni. Mi trovo qui oggi con Francesco Marziani, un vero artista.

-Parlaci di te

Ho compiuto studi classici al conservatorio di Salerno, conseguendo la licenza di solfeggio e il compimento inferiore di pianoforte classico.

Mi sono avvicinato agli studi jazzistici all’età di 22 anni, ottenendo nel giro di pochi anni numerosi premi:

1° posto al premio Massimo Urbani 2008

1° posto nel 2006 e 2008 al premio  Incroci sonori nell’ambito della rassegna Moncalieri Jazz

Miglior pianista al Premio Jimmy Wood 2008

Premio al miglior Talento al concorso Baronissi in jazz 2006 e Menzione speciale al premio Baronissi in jazz 2013

FInalista al Concorso pianistico Luca Flores nel 2010

Ho registrato numerosi dischi come Autore e come Side man, tra cui il mio ultimo disco Sweet nel 2013 e nel 2008 In my own sweet Way.

Tra i dischi come SIde man, ho resgistrato con alcuni tra i migliori musicisti italiani e stranieri e nel 2008 con Whawnn Monteiro nel suo European 4tet.

Poi con Massimo Moriconi al contrabbasso, Massimo Manzi, Pietro Iodice alla batteria, Gabriele Mirabassi al clarinetto e tanti magnifici musicisti.

Ho partecipato a numerosi jazz festival tra i piu’ importanti di italia.

– La tua passione da che nasce?

Suono il piano da quando avevo 4 anni, e l’ho sempre fatto senza farmi troppe domande, per me è sempre stato molto naturale, suonare il piano non mi è mai sembrata una cosa diversa dalla mia stessa natura.

La mia vera passione nasce però con la musica jazz.

Qual’è il tuo sogno nel cassetto?

Beh, il mio sogno nel cassetto è quello di poter suonare in un ambiente migliore dal punto di vista culturale, dove la musica venga apprezzata realmente, non venga messa da parte a vantaggio delle partite di calcio e dove il regime contributivo, fiscale, sia piu’ chiaro e permetta a noi una vita piu’ serena.

E poi…. è ovvio, continuare a suonare in giro e portare la musica jazz per il mondo.

Cosa vorresti che cambiasse al giorno d’oggi?

Oggi c’è troppa disinformazione, la tv ci bombarda con programmi assurdi e privi di senso. Credo che vogliano veramente atrofizzarci il cervello, del resto cosi’ possono controllarci meglio. Troppo attaccamento ai social network, ai videogames, a tante cose finte, che non lasciano nulla di buono a fronte di questo però noto un’inversione di tendenza e la presa di coscienza da parte della popolazione di tutto ciò. Non posso che essere fiducioso nel fatto che man mano si cerchi di insistere sui valori veri, sulle cose reali, tra cui appunto la musica.

-Sei davvero una persona ammirevole Francesco. Mi auguro anch’io che questa presa di coscienza apra i cuori e le menti di giovani promesse come te e che gli dia la speranza di un futuro migliore.

A cura di Anna Falco

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