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Europa, la nuova storia

Riportiamo oggi un bellissimo intervento di Sergio Angrisano circa la situazione attuale in Europa.

Non passa un solo giorno che le cronache non ci raccontano di notizie di morte Musulmani contro cristiani, cellule terroristiche ben organizzate, ma anche schegge impazzite emuli della galassia del terrorismo che attaccano residenti e turisti anche in quei paesi dove la situazione sembrava apparentemente meno problematica. Di fronte a questi avvenimenti, noi europei ci siamo scoperti vulnerabili, frastornati, la paura prende ogni giono piede nelle nostre vite, nel quotidiano, alla preoccupazione si aggiungono le pur gravi azioni di qualche scellerato psicopatico (?).

Quelle che erano fino a pochi mesi fa le “nostre” certezze si sono trasformate nelle peggiori paure, la politica in tutto questo ha delle responsabilità enormi, grandi quanto una montagna, si sono fatti trovare impreparati , diversamente dobbiamo credere che essi sono complici di questi gravi fenomeni che si stanno verificando in Europa  e di cui abbiamo memoria , li vivemmo  anche da noi molti anni fa.

Questi eccidi non avvengono solo perché sono in corso astratte dispute religiose, qui si tratta di lotte, di stragi , di carneficine solo ed esclusivamente per interessi di potere. Il richiamo a questi episodi di un passato non tanto remoto hanno la funzione di contestualizzare meglio la narrazione delle cronache, ma soprattutto per farci abituare alla pura, al male. E’ mia personale convinzione che l’opinione pubblica è stata lasciata sola a decifrare tra le analisi dei politici a seconda della posizione o del partito politico di appartenenza.  Ci troviamo di fatti davanti ad una nuova era del terrorismo, le cronache sempre più spesso improntate al “cattobuonismo” ci ripetono fino e alla nausea: “Siamo pronti a fare la nostra parte” senza mai spiegare che cosa realmente significhi,  i media che hanno captato il messaggio del Palazzo , sono pericolosamente complici del drammatico  disorientamento sempre più vivo nella opinione  pubblica. Resta il fatto che quello che sta succedendo non è facile da comprendere e decifrare;  urge una analisi approfondita seria e distaccata da qualsiasi fede politica andrebbe necessariamente fatta se non altro per poter  offrire una lettura razionale dei fatti e indirizzare meglio la nostra azione sulla base di questi elementi.

Dobbiamo prendere atto che tutti gli schemi mentali del vecchio modo di intendere e di fare politica sono praticamente saltati e al loro posto, è subentrata una logica volta esclusivamente all’interesse di pochi a danno di molti, una logica antica ma sempre efficace, ancora oggi non si vede un indirizzo nuovo. L’Europa, possiamo con assoluta certezza affermare che non intende rivedere la sua politica mediterranea, ma non può archiviare la grave situazione  che stiamo vivendo con un semplice  “ dobbiamo accogliere i bisognosi” o ad esempio con un bel  sic et simpliciter “così e semplicemente”  ed ignorare il fallimento dell’Unione per il Mediterraneo voluta dalla Francia nel 2008, ma non è il solo fallimento di questa UE, non è un caso che Polonia, Svezia, Austria, Ungheria , Islanda e non ultima l’Inghilterra hanno deciso di uscirne , uscire da questo incubo che chiamano Europa.