SECONDIGLIANO COMMEMORA LE 11 VITTIME DI QUELLA CHE FU UNA STRAGE ANNUNCIATA

Da allora sono trascorsi 22 anni ma il dolore è ancora  vivo nella mente dei parenti delle vittime e degli abitanti del quartiere .

 

di: Sergio Angrisano

Napoli, 23 gennaio 2018

Era il 23 gennaio del 1996 quando una tremenda esplosione, dovuta ad una perdita di gas squarciò il silenzio che avvolgeva il quadrivio di Secondigliano. Le cronache del tempo raccontano di svariate segnalazioni e denunce dei residenti, ma dal Comune nessuna risposta, nonostante l’evidente la pericolosità dei lavori. Appelli che restarono inascoltati. Gli interessi ebbero la meglio, i cittadini denunciarono al Comune la pericolosità dei lavori per la costruzione dell’asse mediano in quel punto. Ma l’amministrazione comunale, in nome di della riqualificazione di quell’area, non li diede ascolto a quei segnali di allarme. Alle 16.30 si materializzarono tutte le preoccupazioni dei residenti, una devastante esplosione si portò via le strade, le case, e con esse anche 11 vite. Nell’esplosione persero la vita cinque operai della ditta SCRAL di Arzano, Michele Sparaco, Alfonso Scala, Mario De Girolamo, Giuseppe Petrellese e Gennaro De Luca. Altri due componenti della squadra si salvarono scappando in tempo dal tunnel. Persero la vita anche Emilia Laudati, Serena De Santis, di soli 12 anni, si stava recandosi dalla mamma che di li a poco sarebbe uscita dal lavoro. Perse la vita anche Stefania Bellone di 26 anni il cui corpo non è stato mai ritrovato. Altri tre uomini furono inghiottiti dal rogo che avvolse in pochi minuti le loro auto. Al posto dello storico incrocio si creò una voragine di circa 40 metri. Le indagini dimostrarono che il disastro fu causato dalla fuoriuscita di gas dalle tubature spezzate per l’improvviso crollo della volta del tunnel, in costruzione da quattro anni, che doveva congiungere nel sottosuolo la strada provinciale tra Miano e la rotonda di Arzano. Una mega opera, finanziata con i fondi post terremoto. Il progetto era stato affidato ad un consorzio di imprese – Arzano Scarl, Murer, Sogem, Chini e Tedeschi, Edilia – il cui appalto fu ceduto da una concessionaria, la Cogeri di Milano, ente appaltante grazie alla concessione del Comitato interministeriale per la Programmazione economica (Cipe) regionale, primo referente per i lavori dell’asse mediano.  Ancora oggi, a distanza di 22 anni i familiari delle vittime denunciano che quel disastro era prevedibile e poteva essere evitato se solo le autorità competenti, la giunta comunale per prima, avessero dato ascoltato alle denunce dei residenti.

Oggi, a distanza di 22 anni i familiari delle vittime non si danno pace. Oltre al danno, come spesso accade in vicende così drammatiche, la beffa – afferma con disappunto Biagio Russo, che nello scoppio perse il padre – per una tragedia in cui sono morte 11 persone, ci furono solo due condanne, successivamente assolti. Questa assurda circostanza ha creato un ulteriore dramma nel dramma. Nel frattempo, la Arzano Scal e la Sogem condannate a pagare, sono fallite, e tutto è passato nelle mani dei curatori fallimentari. Inspiegabili ragioni burocratiche esclusero due delle famiglie delle vittime famiglie dall’anticipo del 7% delle somme a ristoro. Ma, il Cipe, giudicato colpevole in primo grado, fu successivamente assolto in appello. E così i familiari sono stati chiamati a restituire l’acconto di centomila euro già versato loro dal Comitato interministeriale. Tra le assurdità va segnalata anche l’azione dell’Agenzia delle Entrate, che ha intentato procedimenti nei confronti di alcuni familiari, dichiarandoli evasori fiscali per non aver versato le tasse per la registrazione della sentenza con interessi sino a dodicimila euro. Presenti questa mattina all’evento; oltre al Presidente della VII^ Municipalità, Maurizio Moschetti, che ha dichiarato che in questi giorni porterà in Consiglio la proposta di creare una Commissione di inchiesta, volta alla ricerca della verità. Il Presidente dell’Associazione Secondigliano Futura, Giuseppe Peluso, da sempre attiva sul territorio, ha manifestato la sua personale solidarietà alle famiglie delle vittime e la vicinanza di imprenditori e commercianti del quartiere. Oltre ai tanti cittadini, bella l’iniziativa della dott.ssa Matrone Rosalba, preside della scuola elementare vicina al luogo del disastro, presente con gli allievi, per mantenere vivo il ricordo, tra le vittime una allieva della scuola.

 

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore