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Pennivendoli & Malapolitica contro Nazional Popolari e Forze dell’Ordine

Cosa c’è realmente dietro questo tragicomico revival degli anni di piombo che l’Italia è costretta a subire in questo scorcio finale di una insipida e vuota campagna elettorale ? Sicuramente non lo scontro ideologico, oggi inesistente. Quello scontro che invece animava la politica giovanile degli anni 70 e 80. Confronto, anche aspro e violentissimo fra due idee contrapposte, Fra due modi di intendere la società. Oggi invece, solo un idiota inebetito dai media abilmente controllati, non riuscirebbe a vedere quel diabolico scenario, costruito ad arte e ancora una volta per lo stesso fine. “Dividi et Impera“.

A pochi però, credo siano sfuggiti particolari eclatanti che sanciscono senza ombra del più recondito e ragionevole dubbio, il disegno criminoso dei soliti noti che innescano la bomba sociale per poi calarsi nelle vesti del buon padre di famiglia, saggio e giudizioso al quale l’italiano medio (e mediocre) “fa sangue” come ad un gay può “far sangue” un mandingo esagerato (non so se rendo l’idea).

La realtà dei fatti:

La peggior sinistra radical chic “capitalcattocomunista” che il nostro Paese abbia mai conosciuto, peggio ancora di quella dei D’Alema e degli Occhetto che in confronto appaiono giganti, dopo aver messo a segno il più vergognoso dei “golpe bianchi” nel 2011 con l’aumento pilotato dello spreed, ha di fatto sovvertito la volontà popolare costringendo un governo eletto democraticamente a dimettersi, negando in tutti i modi agli Italiani il ritorno alle urne negli anni successivi. Sette! Il regista? Giorgio Napolitano. I “produttori”? Junker e la banda di Bruxelles, Merkel, Soros e tutta quell’Europa che vorrebbe vedere la svendita della nazione più bella e invidiata del mondo. Gli attori? (Ma sarebbe più opportuno definirli “burattini”) Monti; Letta; Renzi; Gentiloni. Poi ci sono le comparse, quelle minori, quelle che sono già finite nella pattumiera della storia. Riciclati non più riciclabili: Verdini; Alfano; Lupi; Casini; Bersani e poi, infine, i comici: Grillo, Boldrini; Grasso e così via. Film già visti, ma un polpettone del genere,non lo avreste trovato neanche al Gran Cinema Casanova di Porta Capuana.

Oggi, travolta dallo scandalo “Monnezzopoli bis”, ennesima vergogna dopo il ladrocinio di MPS e le truffe di Banca Etruria,  portata alla luce dai giornalisti di fanpage.it , la sporca faccenda che anche la magistratura schierata fa fatica a nascondere e addomesticare, la sinistra italiana (sebbene falsamente divisa), è alle corde, ed in picchiata libera nei sondaggi, si aggrappa all’eterno salvagente dell’antifascismo, scatenando così le violenze di piazza, non disdegnando l’utilizzo dei disadattati dei centri sociali. Giovani che non hanno mai letto neppure topolino, scagliati non contro il centro destra, naturale avversario anche in termini di numeri, (Forza Italia; Lega; FDI) col quale subito dopo il 4 marzo, come da copione, sono pronti a fare invece, l’inciucio della “grossa coalizione”, ma contro partiti che si rifarebbero, (udite, udite)  al fascismo (Casapound e Forza Nuova), partiti da zero virgola (almeno così dovrebbe essere sulla carta). Qualcosa non torna. A meno che, quei “partitini” non superino la soglia di sbarramento (3%), facendo registrare gli stessi explois che altri movimenti nazionalisti hanno fatto registrare in gran parte d’Europa in questi ultimi anni.

Eppure il sistema era collaudato: I media tutti schierati, Giornalisti indottrinati e addomesticati, ma qualcosa è andato ugualmente storto.

Dannata rete e accidenti anche agli elettori impiccioni. Prima il M5S, e proprio adesso che anche i grillini erano entrati a far parte della “grande famiglia democratica” funzionale al sistema e servizievoli con questa Europa, ecco spuntare i partiti sovranisti anti euro.

A mali estremi, estremi rimedi avranno pensato al Nazareno. E se Parigi val bene una messa, avranno concluso che tutto sommato, un po di sommosse e qualche morto, valgono bene quelle misure emergenziali funzionali alla ennesima occupazione di poltrone, visto che neppure una legge vergognosa come il Rosatellum sembra assicurare l’ambita poltrona.

La Fake News della scritta sulla lapide di Moro palesemente di matrice anarchica. Qualcuno aveva tentato goffamente di coprire con mattoni la croce uncinata “errata”

Vergognosi i servizi giornalistici che in questi giorni ci vengono propinati dalle maggiori emittenti del Paese. Fake News come quella dell’imbrattamento della lapide di Aldo Moro dove viene goffamente sbagliata una croce nazista e nel contempo, campeggia una “A” chiaramente anarchica. E non è servita alcuna perizia calligrafica per scoprire che le scritte erano palesemente false  O meglio, fatte con l’intento di far ricadere la colpa sui “fascisti”. Insomma, avranno imparato dai loro maestri la lezione di Bologna 2 agosto 1980 la strage alla stazione.

A Perugia invece,ci sarebbe un “accoltellamento” (quattro le coltellate) senza che ci fosse alcun coltello. Le ferite, si appurerà poco dopo, non sarebbero state prodotte da arma da taglio, ma di cocci di bottiglia sul selciato, ma vuoi mettere come suona meglio “Accoltellato militante di Potere al Popolo”? Bechis di Libero sulla 7, subito dopo aver riportato le notizie in maniera veritiera, è stato vittima di un improvviso “guasto tecnico” e fra il disappunto del cronista, il collegamento è stato letteralmente “arronzato” (leggasi censurato).

Giorgio Martinico, il portavoce del Centro Sociale di Palermo Anomalia

Il meglio di se, i TG (tutti) lo danno però quando riportano la notizia dell’incaprettamento di Palermo e successivo pestaggio in perfetto stile mafioso (paese che vai, usanze che trovi) di Massimo Ursino dirigente di Forza Nuova. Ebbene, quasi a giustificare il gesto compiuto da Carlo Mancuso, 28 anni, e Giovanni Codraro, di 26, entrambi del centro sociale Anomalia, da registrare e incorniciare è la dichiarazione del portavoce dello stesso centro sociale Anomalia di Palermo, Giorgio Martinico, subito dopo l’aggressione: “Non ho notizie sulle condizioni di Ursino e la cosa mi interessa anche poco”, dice al Giornale.it, “Non sono qui a parlare di vittime e di carnefici: sono qui a dire che come centri sociali la parte che vogliamo sostenere è quella degli antifascisti. Aspettiamo i referti dell’ospedale, ma sia chi sta subendo queste perquisizioni, sia più in generale chiunque si schieri dalla parte dell’antifascismo in questa città avrà il nostro supporto anche dal punto di vista legale“. Non crediamo occorra Sherlock Holmes per dedurre la complicità del “portavoce”. Roba da far vomitare una capra se solo fosse successo in un paese normale.

L’Intervento di Roberto Fiore su Rai Parlamento che ha fatto andare su tutte le furie le sinistre

Vittorio Sgarbi, intervenuto al programma di rete 4 “Dalla Vostra Parte” mentre sul monitor scorrevano le immagini dell’assedio dei Centri Sociali a Casapound riunita in un albergo di Torino per presentare i propri candidati, minimizzava; Non esiste un pericolo fascista– e ancora- Il fascismo è morto e sepolto 80 anni fa. E allora cosa mette in moto questi meccanismi? Cosa provoca la reazione violenta delle sinistre? Noi un idea ce la siamo fatta. Sono i programmi che i due leader nazionali Roberto Fiore (Forza Nuova) e Simone Di Stefano (Casapound), hanno divulgato portandoli a conoscenza degli italiani attraverso i canali Rai, e sebbene fossero andati in onda a tarda ora, molti elettori fino a quel momento indecisi, li hanno ascoltati. Troppi per chi ad ogni costo vuole imporre la propria “democrazia”.