Politica

LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE INCROCIANO LE BRACCIA

Poco più di 4 mila hanno sfilato per le vie di Roma – Una vertenza che va avanti da circa 3 anni

Napoli, 04 Maggio 2018

Di: Sergio Angrisano

Proclamato lo sciopero nazionale, con manifestazioni in tutta Italia, da Roma a Napoli, Bari, Venezia, Trieste, gli addetti alla vigilanza privata hanno deciso di incrociare le braccia. Un contratto è scaduto da poco meno di tre anni, le proposte delle aziende “sono volte – spiega la Filcams – a ridurre diritti e garanzie ora previste dal ccnl”. Inaccettabili le proposte dei datori di lavoro, che puntano decisamente a ridurre diritti e garanzie. La misura è piena, sono proposte inaccettabili, ci sono turni di lavoro da 12 ore in luoghi dove non esistono “servizi igienici”, attrezzature inadeguate, tra cui i giubbotti antiproiettile: da qui la decisione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di proclamare per venerdì 4 maggio lo sciopero generale di 24 ore del settore della vigilanza privata, un comparto che occupa circa 70 mila addetti su tutto il territorio nazionale, sono compresi gli addetti dei servizi fiduciari. La manifestazione nazionale si è svolta a Roma, dove sono arrivati oltre 4 mila addetti, per rivendicare il diritto al rinnovo del ccnl, volto a garantire condizioni normative e salariali dignitose. Per le guardie giurate dei servizi aeroportuali l’astensione dal lavoro sarà di quattro ore.  Dopo anni di attesa, lo sciopero generale è l’ultima arma da mettere in campo, a fronte delle richieste assurde dei datori di lavoro. Le imprese chiedono “l’estensione a 45 ore dell’orario normale di lavoro per le guardie impiegate nei servizi di vigilanza fissa, l’abbattimento della durata oraria settimanale minima del part-time, la riduzione del periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro, la compressione delle modalità di fruizione dei permessi della legge 104/92 e il superamento della copertura economica dei primi tre giorni di assenza per malattia”. Tutti elementi, argomenta la Filcams, orientati a “spogliare le lavoratrici e i lavoratori di tutele, garanzie e diritti conquistati a prezzo di sacrifici, lotte e mobilitazioni”. Una sorta di ritorno al passato. Infine, sul tema del cambio di appalto, posto con forza dai sindacati “alla luce dei problemi vissuti in questi ultimi anni, la risposta consegnataci – scrive la Filcams – antepone una pregiudiziale legale che indebolirebbe ancor di più le tenue tutele esistenti”. Da qui, dunque, la decisione di indire per il 4 maggio una giornata di mobilitazione nazionale, allo scopo di “rimuovere la cortina di silenzio e di disattenzione che caratterizza costantemente ciò che accade ad una categoria quanto mai essenziale per garantire condizioni di sicurezza reale presso contesti e ambiti operativi contraddistinti da indici di rischio assai elevati”.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore