OPERAZIONE ANTIDROGA DELLA SQUADRA MOBILE
Napoli, 18 maggio 2018
Ieri, gli agenti della Polizia di Stato, in via Tommaso Cornelio di questo capoluogo, hanno tratto in arresto Ferdinando Dilillo, 37 anni, napoletano, per spaccio di sostanze stupefacenti, nella fattispecie cocaina.
Nella circostanza, i poliziotti in servizio per una più attività di contrasto al traffico di stupefacenti, insospettiti da un intenso via vai di giovani a bordo di scooter e autovetture, hanno notato un individuo che, uscito da un portone di quella strada, prima di salire a bordo di un motociclo Honda SH 300 di colore bianco, ha aperto la sella per nascondevi qualcosa all’interno. A questo punto, gli investigatori della Squadra Mobile hanno deciso di seguire il soggetto che si è allontanato frettolosamente dal luogo. Poco dopo, l’uomo ha effettuato una sosta e, dopo aver sollevato la sella dello scooter, ha prelevato qualcosa dal relativo vano.
In tale frangente, gli operatori hanno deciso di fermarlo per procedere alla sua identificazione e al relativo controllo. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute n.4 bustine di cellophane trasparente termosaldate contenenti polvere di colore bianco, mentre al di sotto della sella, in un vano appositamente ricavato, è stato rinvenuto un finto accendino al cui interno erano celate altre 5 bustine della stessa specie. In ragione di quanto emerso nelle fasi di appostamento e osservazione, convinti dell’esistenza di un’attività di spaccio di più ampio respiro, i poliziotti hanno proceduto anche a una perquisizione domiciliare che ha dato esito positivo. Infatti, all’interno dell’appartamento, in una busta di cellophane trasparente, sono state rinvenute altre 91 bustine della medesima tipologia e contenuto. All’esito degli accertamenti di rito, la sostanza stupefacente di tipo cocaina è stata quantificata in totale in gr.50 circa.
L’attività di ieri conferma una capillare e preoccupante diffusione dello spaccio e del relativo uso di sostanze stupefacenti, specie cocaina, tra i giovani e ad opera di innumerevoli “sentinelle criminali” silenziose presenti sul territorio che, con modalità sempre nuove e stratagemmi per l’occultamento della sostanza via via più fantasiosi, contribuiscono ad avvelenare il tessuto sociale e ad arricchire le organizzazioni criminali a monte.
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