Politica

SINISTRA ALLA FRUTTA. DA SAVIANO A ROSSI I POST DELLA VERGOGNA.

Era prevedibile la reazione uterina di una sinistra rantolosa e mai rassegnata a mollare il potere per sette lunghi anni detenuto senza il mandato popolare, ma pochi avrebbero immaginato il vomitatoio in cui hanno trasformato i social e i media di cui hanno ancora l’assoluto controllo.

Certo ci eravamo quasi abituati alle stupidate della Boldrini che quasi ci apparivano come “normalità”, non davamo quasi più peso alle parole della Kienge, anche perché sovente incomprensibili. Assorbivamo quasi con rassegnazione le deliranti affermazioni di Vauro, il vignettista trasformatosi in opinionista nei talk show politici a senso unico. Insomma, col proverbiale italico spirito di rassegnazione ce li siamo ciucciati per quasi un decennio, ma solo adesso ci accorgiamo delle innumerevoli schiere di Orchi ed Urukai che dietro di loro strisciano lasciando post sui social come copiosa bava di lumaca. Fra i vari Cazzola che promettono di darsi fuoco (non ci sperate, sono bugiardi), fa capolino tale Fabio Salamida giornalista dell’HuffPost e collaboratore del PD che rivolgendosi all’elettorato italiano scrive testualmente: “… è una plebe che va informata, istruita, alfabetizzata, fatta evolvere. Una plebe che va resa popolo”. Stupefacente!

Un altra “perla” la offre il presidente (pro tempore) della regione Toscana Enrico Rossi che sulla scia di “petaloso” cercherà forse apprezzamenti o riconoscimenti alla Accademia della Crusca per la coniazione di termini come “fascistiche e razzistiche”. Sotto il suo post su Twitter.

La ciliegina sulla torta, ma rende più l’idea definirla come “il lezzo nauseabondo della cloaca”, l’offre un filmato del pregiudicato Roberto Saviano, figlio di un altro pregiudicato Luigi Saviano, un medico che anni fa falsificava e rivendeva ricettari, ma questa è un’altra storia. Dicevamo invece di “Robbertino ogni menesta” che dal suo attico di Manhattan pubblica un video dove offende impunemente (crede lui) il ministro degli Interni Matteo Salvini, colpevole, secondo lo scrittore che copiava, della morte dei migranti annegati nel Mediterraneo.  Non soddisfatto di ciò, mette su una nutrita squadra di “segnalatori” al fine di far bloccare da facebook  ogni qualsivoglia voce che dissenta dal suo pensiero. Sono stati circa un centinaio i profili di blogger e operatori dell’informazione a ritrovarsi bloccati, anche solo per aver condiviso una foto come questa che riportiamo a lato. Nelle prossime ore il Ministro degli Interni valuterà se querelare Saviano o lasciarlo affogare nella propria bile.