Intervista ad Alan Magnetti, ‘L’Inquilino’ pregnante di talento
Scrittore, musicista, youtuber, arrangiatore, regista, creatore di concerti teatrali, spettacoli, cortometraggi, libri.
Alan Magnetti è un artista a tutto tondo che ha sempre dedicato la propria vita all’arte, in tutte le sue forme, e che vanta di successi e meriti che a ragione lo riempiono – e ci inondano – di orgoglio.
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La sua carriera inizia nel 1992, quando, da bambino, debutta sul palcoscenico. Da allora è stata tutta una ascesa verso il successo. Allievo di Roberto Vecchioni, ha cantato le proprie canzoni ai concerti di artisti come Max Gazzè, i NOMADI ed Enrico Ruggeri.
Supporter di Elio e le Storie Tese, infinite le sue partecipazioni teatrali, musicali e televisive al fianco di Piero Chiambretti, Claudio Bisio, Alessandro Haber, Francesco Baccini, Paola Turci, Manilo Sgalambro, Mariano Deidda, Amedeo Minghi e tanti altri.
Attivo anche nel sociale, nel 2006 realizza con Marco Maccarini e Franco Neri un video promosso dalla Regione Piemonte a favore della lotta contro l’AIDS.
Scrittore e direttore artistico di cortometraggi, spettacoli teatrali di cui spesso e volentieri è stato protagonista.
Questo, ma molto, molto altro è Alan Magnetti, e noi vi invitiamo a scoprirlo con le sue stesse parole, perché, “Chiunque tu sia, io sarò sempre qui, con un nuovo messaggio per te”.
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- Scrittore, musicista, youtuber, cantante. Alan Magnetti è un artista a tutto tondo. C’è una forma d’arte, tra quelle citate e non, in cui ti identifichi maggiormente?
In questo periodo sono molto affascinato da YouTube, il 1 luglio 2016 ho aperto un canale “Wrestling Channel with Alan Magnetti”, dove ogni settimana pubblico contenuti in inglese e in italiano e ora sono oltre 19.400 iscritti e oltre 5.700.000 visualizzazioni. Youtube è un’occasione creativa interessante che ho scoperto e che mi stimola continuamente, prima avevo “solo” i miei canali come artista, quelli dove ci sono miei video con amici come Vittorio Sgarbi, Chiambretti, Ruggeri, Minghi, Dario Argento, Vecchioni, Max Gazzé e molti altri, poi ho aperto questo canale tematico ed è diventato una sfida continua. In seconda battuta direi che mi sento scrittore, prossimamente uscirà il mio quinto romanzo, ma in realtà ne ho scritti 34. La musica è più la voce del mio passato, dove ho fatto cose interessanti.
- La tua biografia, artistica e non, è colma di collaborazioni, di incontri con notissimi volti della musica e dello spettacolo. Max Gazzè, Alessandro Haber, Mariano Deidda, Paola Turci, Beppe Carletti, solo per citarne alcuni. C’è un artista che, più di tutti, o in particolar modo, ricordi e vivi con maggior emozione?
Sicuramente Manlio Sgalambro, filosofo e autore dei testi di Battiato, purtroppo scomparso nel 2014. Tengo stretti i regali che mi ha fatto, una video lettura del mio romanzo “L’INQUILINO” e la sua partecipazione alla mia canzone “Verso di Te”, tra l’altro disponibile su Itunes, Spotify e YouTube.
- Escludendo invece coloro i quali hai avuto il piacere di conoscere e con i quali hai condiviso palcoscenici ed eventi, ci sono dei maestri che porti nel cuore e da cui hai tratto ispirazione per la tua carriera?
Non mi sono mai ispirato a qualcuno in particolare, ma ci sono però artisti che stimo come David Lynch o i Fratelli Cohen nel cinema, come Philip Roth e Stephen King nella letteratura, come Peter Gabriel o Ry Cooder nella musica, ma i nomi di coloro che ammiro sono davvero tanti, non basterebbe questa intervista per contenerli tutti!
- Dunque anche attore ed autore di cortometraggi e spettacoli teatrali, tra i quali occorre sicuramente ricordare “Il Cigno Bianco Senza Ali”, inserito nella rassegna di teatro d’avanguardia “Marginalia” al Teatro Espace di Torino, e nel quale sei il solo attore protagonista, nonché autore del testo, musica e regia.
Quale realtà hai voluto portare in scena con quest’opera, e quali emozioni ha scaturito in te questa esperienza?
Fu un esperimento, nel 2005, ero reduce dalla Tourné con Elio e Le Storie Tese in cui cantavo la mia canzone “Il Volo della Fenice”, da cui sono nate e nati i miei fans, Le Fenici, avevo cominciato a fare tv a Markette con Chiambretti, avevo portato in giro una trilogia teatrale di successo “I Colori Trasparenti del Buio”, basata sull’autoironia soprattutto e avevo voglia di fare qualcosa di “tragico”, “ Il Cigno Bianco Senza Ali” raccontava la storia di una sorta di mostro, una specie di “Elephant Man”, ma sottoforma di un bellissimo cigno senza ali, ma la menomazione era soprattutto interiore, parlava di un’invisibilità dell’anima, il concetto era “Più hai dentro e più sei invisibile”. Era uno spettacolo a unica rappresentazione, con solo me in scena e un manichino. L’atto finale era un suicidio. Uno spettacolo molto intenso da portare in scena a livello emotivo e che si poteva fare una volta sola.
- Poesie, favole, monologhi, racconti, romanzi. Quale genere letterario ami in particolare e per quale motivo?
Senza dubbio il romanzo, è una forma d’arte libera, una viaggio bellissimo dove tutto è possibile. Credo non smetterò mai di scrivere romanzi, è la mia droga, c’è chi beve per alienarsi, io lo faccio inventando storie, io sparisco e ci sono solo i miei personaggi. Un gioco bellissimo!
- A proposito di scrittura, “L’Inquilino”, il tuo romanzo d’esordio, ha trovato un enorme riscontro da parte dei lettori sin da subito. Quale storia racconta e cosa ha significato per te la pubblicazione del tuo primo libro?
Racconta la storia di un fornaio che ha paura di vivere e che si troverà costretto a confrontarsi proprio con la vita. È stato interessante scriverlo, perché, come spesso faccio quando scrivo, ho avuto la possibilità di allargare le mie vedute, affrontando temi come la depressione post partum per esempio, che non fanno parte della mia vita, ma che è affascinante “vivere” con i personaggi.
- Poi è arrivata la trilogia “La Pioggia e il Buio”. Da dove è nata l’idea di una trilogia?
Fu la mia editor a suggerirmelo e poi venne suggellato dalle note in copertina di Pinketts, perfette e squisite sintesi di ogni volume di quel progetto.
- Numerose anche le tue apparizioni sul piccolo schermo, da “MARKETTE” su La7 al fianco di Piero Chiambretti fino a Pomeriggio 5. Sei affascinato dal mondo della televisione? Qual è il programma a cui hai partecipato con maggior piacere?
Sicuramente il Chiambretti Night, sono stato ospite di tutte le edizioni, poi ho fatto anche Chiambretti Supermarket. Il Chiambreti Night era un concept molto felliniano nella tv, dove ho avuto il piacere di conoscere Alda Merini, Michelle Hunziker, Diego Abbattantuono, Gerry Scotti, che non conoscevo e di rivedere altri artisti che avevo già incontrato in altre circostanze come Renato Zero o Battiato.
- E di progetti futuri se ne parla? Stai già con le mani ‘in pasta’ per le prossime pubblicazioni?
Prossimamente uscirà il mio nuovo romanzo con la prefazione di un grande artista italiano e con due video per youtube fatti da due altri grandi amici. Colgo anche l’occasione per ricordare che su tutti i miei romanzi sono stati fatti video da Ruggeri, Mariella Nava, Chiambretti, Avion Travel, Nomadi, Elio E Le Storie Tese, Pinketts, Max Gazzé e tanti altri. Mi piace collaborare con gli amici, è stimolante, portarli sul mio territorio e viaggiare insieme.
- Prima di salutarci ti chiediamo un messaggio per i giovani. Cosa consigli alle generazioni di artisti, presenti e future, che hanno nel cassetto il sogno di intraprendere la tua medesima strada?
Pensarci a fondo, se sai che non puoi farne a meno, allora è quella la tua strada, ci saranno momenti belli, ma anche tanti difficili e se possibile, soprattutto per chi vuol far musica, fatevi la gavetta, suonate ovunque che è molto più importante dei talent!
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