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Intervista ad ANTONELLO RONDI: una voce che racconta ‘o core ‘e Napule

Una voce potente, chiara, leggera ed al contempo profonda.
Questa è la melodia e la musicalità di Antonello Rondi, un artista che ha segnato il panorama della musica Napoletana, portandola ai confini del Mondo e permettendo al pubblico d’ogni paese di assaporare una parte così importante della nostra cultura.

Un artista che ha sempre riservato e protetto la propria vita privata. Una persona che con rispetto, orgoglio e trasparenza è entrata in punta di piedi nel mondo della musica quando, nel 1973, debutta nella manifestazione “Le nuove canzoni di Napoli”, trasmessa su Rai Uno.
Sin dal principio la sua carriera è in continua ascesa. Oggi conta innumerevoli successi, non solo per la sua discografia, che conta 30 album, ma anche per le entusiasmanti esperienze maturate in campo teatrale (in cui il suo primo grande Maestro è stato Antonio Casagrande), nonché in svariate emittenti radiotelevisive.

Una avventura artistica e una storia personale che lo vede protagonista sul piano internazionale, passando dal Canada a Cannes, dall’Australia al Giappone.
Riassumere in poche righe ciò che Antonello Rondi ha coltivato nelle proprie esperienze e ciò che egli rappresenta per la nostra Napoletanità sarebbe impossibile, eppure, siamo sicuri che, tra le sue risposte alla nostra intervista, sarà semplice cogliere sensazionali aspetti della sua anima e della sua, ammirevole, professionalità. Senza alcun dubbio, le parole del suo cuore e della sua mente sapranno presentare se stesso meglio di qualsivoglia, sterile, biografia.

Un artista completo, innamorato della sua Napoli, della Napoletanità, ma anche ricco di esperienze all’estero, tra l’America, l’Argentina, il Giappone.. Ogni pubblico, logicamente, contiene in sè le proprie peculiarità.
Che differenza c’è tra uno spettacolo e la platea Napoletana e quella straniera? E, soprattutto, qual è l’impatto estero nei confronti della musica Napoletana? 

Per la canzone napoletana classica si sono sempre alternati periodi negativi a periodi positivi. Negativo è quando, per lungo tempo, una grande fetta di pubblico viene attratta da un genere diverso, non necessariamente innovativo. Infatti, verso la metà degli anni settanta, a Napoli erano di moda le canzoni di malavita e la sceneggiata (quest’ultima oggi paragonabile a Gomorra). Fu grazie al boom discografico di Pino Daniele  e del sottoscritto, che il pubblico si dedicò di nuovo alla buona musica. All’estero (per il momento)  tutto avviene normalmente  perché  il pubblico di origine italiana ed anche quello locale  ama la canzone classica e gli artisti che la interpretano, artisti noti con all’attivo  svariati album ed apparizioni televisive di prestigio. L’accoglienza è più calorosa quanto più lontano dall’Italia si trova  la Nazione che si visita.
Stati Uniti, Australia ed Argentina le mie esperienze più suggestive!  C’è da dire che anche all’estero qualcosa sta cambiando: le nuove generazioni, integrandosi nel paese in cui vivono, incolpevolmente dimenticano  la cultura e le tradizioni della Terra di provenienza dei loro genitori.

  •  Quali sono stati i Suoi Maestri dal punto di vista musicale e/o umano?

Due sono le persone che in modo indelebile hanno tracciato il mio percorso artistico ed umano: il  primo è stato il compianto Professor Antonio Taccogna: grazie ai suoi insegnamenti sono entrato senza problemi nel fantastico mondo della musica. Con la sua Casa Discografica, la BBB record,  ho registrato centinaia di canzoni, tra cui intramontabili successi: “I’ m’arricordo ‘e te”, “E’ Fantasia”, “Napule s’è scetata”, “E crideme ‘na vota”, “Popolo po’,” “‘A porta”, ecc.

La seconda persona è il Maestro Bruno Vitale: grande amico ed eccezionale pianista, capace di realizzare armonie moderne che arricchiscono le  sonorità delle canzoni classiche. Bruno ha condiviso con me più di quarant’anni di vita artistica,  e con  la sua collaborazione ho scritto diecine di canzoni e realizzato numerosi spettacoli, effettuando  concerti in tutto il mondo, condividendo con lui onori e successi passati e spero anche futuri.

 

  •  Possiamo dire che ha vissuto tutto il percorso della musica Napoletana nella sua essenza…Come è cambiata secondo lei nel corso del tempo, fino ad oggi? E come sono cambiate le voci ed i testi dei suoi interpreti?


    Come cantante nasco negli anni settanta, ero più che un ragazzo. Mi piacevano le canzoni di Rod Stewart, Lucio Battisti, Gino Vannelli, Stevie Wonder, ecc. All’epoca erano di moda alcuni gruppi stranieri, tra i più in voga vi erano Earth  Wind & Fire, Super Tramp, i  Bee Gees. Le musiche ed i ritmi entravano dentro con una facilità impressionante… la contaminazione era inevitabile, influenzando molti giovani musicisti napoletani. In quel periodo stavamo preparando l’album “I’ m’arricordo ‘e te”, riuscii a convincere l’arrangiatore, il Maestro Toni Iglio ad utilizzare cori alla Bee Gees. Fu il mio primo successo e nessuno si accorse della ‘geniale trovata’…  Il cambiamento della musica rispetto a quella del passato è notevole ma, a parte qualche eccezione, è enorme anche il divario tutto a favore del passato. La vera Canzone Napoletana è finita con Renato Carosone e Pino Daniele. Alcune voci di oggi sono molto gradevoli, purtroppo il materiale musicale è scarso senza parlare dei testi, per la maggioranza insulsi, vuoti ed anche sgrammaticati. Bisognerebbe creare una Scuola dove insegnare la vera Lingua Napoletana ai nostri giovani poeti, ma se questi  hanno frequentato la scuola dell’obbligo senza imparare la grammatica,  come possono mai scrivere il napoletano in maniera corretta?… Cosa questa che me fa’ suffrì assaie!!

  • Ci sarebbe un messaggio da dare ai giovani che vorrebbero intraprendere questo mestiere, o semplicemente che vivono una condizione di crisi generale al Sud?

E’ dalla disunità d’Italia che il popolo del Sud vive in uno stato di sudditanza non voluto e non giustificato, che costringe il meglio della nostra gioventù a trovare lontano quello che gli spetterebbe di diritto, cioè  il lavoro.

Ai giovani dico di coltivare i loro sogni, ma bisogna sudare e  lottare per realizzarli, perché nessuno ti regala niente nella vita. Anche se non dovesse andare come sperato, la passione resta dentro per sempre e servirà per intraprendere nuove strade verso un futuro più sicuro. 

 

Lei è un interprete straordinario della canzone Napoletana, un artista a tutto tondo. Ci sono delle esperienze o spettacoli che ricorda con maggior emozione?


Credo che il debutto resti per sempre nella mente di un cantante: l’emozione dell’impatto con il pubblico, le telecamere della Rai, il mitico Nino Taranto che presenta… a pensarci mi tremano ancora le gambe. Ma l’emozione più grande in assoluto l’ho provata in Argentina qualche anno fa. Eravamo al Teatro Coliseo di Buenos Aires, con 3400 Il pubblico piangeva e cantava con me. Alla fine, mi salutarono sventolando le loro bandiere tricolori, bandiere di una nazione che li aveva abbandonati a se stessi. Li ricorderò fin che vivo, “I miei italiani d’Argentina in esilio”!

Quali sono i suoi progetti per il futuro? Prossimi appuntamenti?

Verso il mese di Novembre dello scorso anno, mi telefonò l’amico Antonio Romano, Patron di Radio Amore, un poco incavolato, mi disse che di me la gente non sapeva niente in assoluto! Anche sul web, a parte Facebook e You Tube, c’era ben poco… bisognava rimediare! In che modo, dissi? E lui: Scriviamo un libro! Non pensavo che si potesse realizzare, poi, piano piano, uno poco alla volta mi sono accorto che cose da dire ne avevo… eccome:! Ricordi, fotografie, canzoni, ebbene si, anche canzoni, perché del libro farà anche parte un cd con i miei maggiori successi (si dice così). Titolo: Antonello Rondi: Scugnizzo Napoletano – Dentro e fuori la Galleria. Racconterò la mia vita d’artista e non solo, anche tutte le curiosità che accadono quando si fa un mestiere come il mio.

Per quanto riguarda la musica, stiamo preparando alcuni inediti da inserire nel CD del libro. Poi le prove dello spettacolo itinerante Canta Napoli Show (Ricordando Napoli Prima e Dopo),  per ricordare Pino Moris, produttore della nota tramissione TV. Pino, per me, è stato come un fratello, compagno di mille serate passate sotto le luci dei riflettori, in compagnia di tanti artisti, o da soli con Gloriana, davanti ad un pianoforte dove, prima con Augusto Visco, poi con Enzo Campagnolo, provavamo le canzoni di uno spettacolo.

 

Prima di salutarci.. Un’ultima domanda, perché qui son tutti curiosi…Se le dico Forza Napoli cosa mi risponde?

 

Non colpevolizzo i Napoletani ed i Sudisti in genere che tifano per una squadra del Nord, posso anche capirli… chissà, forse da bambini, influenzati dai colori delle maglie o dalle figurine della Panini. Però li vorrei invitare a riflettere, ad informarsi, a leggere la vera storia, quella che non è scritta nei libri di scuola, forse non sanno degli eccidi, stupri e carneficine commesse dai Savoia per derubarci l’oro e la dignità. Informatevi! Leggete! Forse dopo ritroverete l’orgoglio calpestato da anni di sudditanza psicologica, dopo avrete voglia di gridare Forza Palermo! Forza Catania! Forza Catanzaro! Forza Bari! Forza Campobasso! Forza Salernitana! Forza Sud!

..FORZANAPOLI SEMPRE!

 

info : antonellorondi@libero.it

www.facebook.it/Antonello.Rondi