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Il manifesto dell’opposizione fa infuriare Emiliano. Nessuno lo accusa, ma lui replica: “Siamo onesti”, poi querela un profilo Fb

Quanti nell’ultimo periodo hanno vissuto le vicende politiche di Crispano, ricorderanno il modo in cui è stata condotta l’opposizione ad Antonio Barra. L’ex sindaco è apparso agli occhi della cittadinanza come un pericoloso malvivente, finanche la consigliera comunale Carmen Costanzo nella relazione della commissione di accesso appariva come una donna di Gomorra.
Tutti ricordano che l’amministrazione Barra fu sciolta perché si riteneva che i picchi elettorali di alcuni soggetti fossero determinati dai voti della malavita.
L’ex onorevole Paolucci scrisse al Prefetto che Carlo Esposito aveva bisogno della scorta, così come il suo fedele LSU, Mimmo Esposito.
L’attuale sindaco Michele Emiliano sentì minacciata la sua incolumità perché gli fecero recapitare un galletto morto.

Crispano veniva dipinta come Gioia Tauro dei tempi cupi. L’opposizione portava continue lettere riservate al Segretario Comunale. L’amministrazione fu sciolta perché – si scrisse – in continuità con quella di Carlo Esposito.

C’è stata la relazione di accesso e c’è la realtà.
Antonio Barra è un pericoloso delinquente?
Lo era forse Carmensita Costanzo?
Carlo Esposito era in pericolo di vita?

Niente di tutto questo è vero. Eppure è stato scritto. Eppure uomini del Pd locale e nazionale hanno voluto che passasse questo messaggio. Giovani alla prima esperienza furono mandati a casa. Sciolti per infiltrazione.

Antonio Barra è risultato incandidabile perché era il capo dell’amministrazione, gli altri no. E senza Antonio Barra, il suo gruppo ha perso le elezioni, seppur di poco.

Il paese però si è spaccato. Alcuni che furono menzionati nella relazione della commissione di accesso hanno continuato a fare politica, ma non hanno votato, né si sono candidati con la lista di Alfonso D’Errico.

Emiliano ha vinto per 130 voti. Il nuovo sindaco si è mostrato alla cittadinanza come capo di una lista civica, ma all’interno vi erano uomini del Pd. Non solo, tra i nuovi soggetti politici che alla luce del sole hanno sostenuto nuovo sindaco ed il vicesindaco Lara Imitazione, c’è l’architetto Pellino, c’è il padre del sindaco di Frattamaggiore Enzo Del Prete insieme a tutta la componente di Carlo Esposito che ha dichiarato pubblicamente di essere il maggiore sponsor della candidatura di Emiliano.

Per altro, l’arch. Pellino ha pure sottoscritto un documento insieme al Pd. Il nuovo sindaco non può negare l’apporto elettorale di quanti sono menzionati nel manifesto. Vi sono le fotografie, le dichiarazioni pubbliche, il documento che lui non ha firmato, ma è stato sottoscritto dai suoi alleati.

L’opposizione ha fatto notare con un manifesto che tre assessori della sua giunta sono gli stessi dell’amministrazione Esposito, che il presidente del Consorzio Pip è del PD (lo ha dichiarato lui stesso) e che Pellino e Del Prete hanno sostenuto Lara Imitazione.

L’amministrazione Emiliano non può negare di aver fatto il pieno di poltrone e, sebbene la città fosse spaccata, non ha offerto alle minoranze la presidenza del consiglio comunale. E’ la realtà. Anna Castiello era già presidente con Carlo Esposito sindaco. Michele Vitale, Pasquale Vitale e Marina Cennamo erano assessori.

Da parte dell’opposizione, nessuna accusa, nessun riferimento a parentele scomode, nessun richiamo allo scioglimento per infiltrazione di Carlo Esposito e di Enzo Del Prete. Però, secondo la stessa opposizione, Crispano è finita nelle mani sbagliate. D’altronde se fossero stati convinti del contrario, avrebbero votato Emiliano non Alfonso D’Errico.

Letto il manifesto, il sindaco ha replicato: “Siamo in pochi e ci conosciamo.
Su moralità, onestà, legalità e buona amministrazione, la MIA amministrazione accetta qualsiasi sfida.
A Crispano è partita la macchina del fango messa in moto da chi dovrebbe stare solo in silenzio.
Quando volete, possiamo anche organizzare un confronto pubblico con i cittadini in prima fila”
.
Dunque, per Emiliano, elencare i nomi dei suoi assessori e dei suoi sostenitori significa gettare fango, ma, anche se scomoda, la verità non si può nascondere; anche se imbarazzante, nessuno può smentirla.

Nemmeno in campagna elettorale, Emiliano voleva essere accostato ai suoi sostenitori, senza i quali non sarebbe stato eletto. Senza il gruppo Imitazione – Pellino – Del Prete – Esposito non avrebbe vinto. Lara Imitazione gli ha portato 600 voti, un bel picco elettorale alla prima candidatura. Come accadde per Barra sindaco, vi sono stati voti determinanti. Carlo Esposito ed il Pd hanno portato in dote lo storico pacchetto elettorale.
Il manifesto fotografa una realtà. Eppure il sindaco reagisce male. Dice di accettare la sfida su moralità, onestà e legalità.
Ma chi lo ha sfidato?
Perché parla onestà? Nessuno li ha chiamati disonesti.
L’opposizione ha scritto che non c’è cambiamento, non che sono delinquenti.

Perché al sindaco leggendo i nomi sul manifesto viene in mente la sfida sull’onestà e sulla legalità ? E perché l’opposizione deve stare in silenzio? Il sindaco è forse in possesso di informazioni che i cittadini dovrebbero conoscere? O di notizie di reati commessi dai membri dell’opposizione?
Emiliano non appare sereno. Ha annunciato una querela ad un profilo facebook. Comincia con le querele. Si è scelto da solo i compagni di viaggio ed ora vuole che nessuno li metta in mezzo. Ma come dice lui stesso, a Crispano si conoscono tutti: storie, parenti, frequentazioni. Ormai la frittata è fatta, non può accusare nessuno. Ha vinto grazie a quelli menzionati nel manifesto, ora deve accettare la realtà e le critiche. Soprattutto deve governare, non litigare con tutti.