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Una visita al Parco di Cuma soddisfa tutti !

l’Antro della Sibilla

Questo Parco, sito sul Monte Cuma, ha una estensione di ben 50 ettari.

Si parte dalla piana salendo gradualmente fino alla cima del monte, con un affaccio sul mare che offre, dalle terrazze e dai camminamenti al fresco degli alberi, una veduta incantevole che si perde a vista d’occhio passando dal blu del mare all’azzurro del cielo. Girando lo sguardo si passa poi al verde della Foresta Regionale di Cuma posta accanto all’Acropoli.

Dopo consiglio di entrare nel mondo “magico” dell’Antro della Sibilla, dove un tempo la Sacerdotessa prediceva il futuro scrivendolo sulle foglie che poi lanciava in aria… un gioco di luci particolare, l’ingresso ed il cammino nel ventre della montagna riportano ad altri tempi…

Gli orari di visita vanno dalle ore 9,00 ad un’ora prima  tramonto tutti i giorni dell’anno.

Cuma fu la prima delle colonie di popolamento dei Greci in Occidente. Fu fondata nella seconda metà dell’VIII secolo a.C. dai greci già presenti nell’isola di Ischia.

I Greci collocarono l’acropoli della loro città su due terrazze e sullo sperone meridionale, più basso, del Monte di Cuma. Questo sito risultava accessibile solo dal lato posto a sud della sella che lo riunisce alla spianata della collina della città, ed integrava le difese naturali con mura di fortificazione di cui oggi  si conservano molte vestigia..

Le più antiche opere di difesa sono costituite da un muro di età sannitica eretto con blocchi di tufo, e da una muraglia di età greca che delimitano a Nord e ad Est il santuario di Apollo. Questa linea fortificata dell’acropoli si univa quindi a quella della città bassa. L’acropoli di Cuma fu teatro nel VI secolo d.C. delle guerre tra Goti e Bizantini, diventando un vero e proprio insediamento fortificato.

Al sistema di fortificazione dell’acropoli si collega l’ “Antro della Sibilla”, un’imponente galleria scavata nel tufo lungo la terrazza che si affaccia sull’antica insenatura del porto.

Sulla spianata più alta dell’acropoli sorge il cosiddetto Tempio di Giove, mentre su quella inferiore troviamo i resti del Tempio di Apollo. Questi due edifici sacri erano poi collegati tra loro da un antico asse, noto come Via Sacra, lastricato in età augustea.

Ai piedi dell’acropoli si estende la città bassa, vero abitato di Cuma. Qui sono visibili edifici del periodo sannitico e romano, concentrati soprattutto nella zona del Foro con il suo portico in tufo: possiamo vedere il Capitolium, il Tempio con portici sul lato a sud della piazza, la “Masseria del Gigante”, le “Terme centrali” e le Terme del Foro.

Nuovi scavi ed indagini in profondità  hanno documentato una lunga presenza dall’età arcaica, con  testimonianze dell’occupazione del sito in età preistorica e protostorica.  Reperti archeologici trovati nell’ager Cumanus sono in parte esposti nel nuovo allestimento del Museo dei Campi Flegrei a Baia.

Qui il sito istituzionale per preparale la visita:

http://www.pafleg.it/it/4388/localita/57/parco-archeologico-di-cuma