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Turchia, record mondiale di giornalisti in carcere

Muyesser Yldiz, un’altra giornalista televisiva appena arrestata

Arrestata dal governo di Erdogan un’altra giornalista, Muyesser Yldiz. La giornalista di OdaTv, esperta dei conflitti militari di cui si occupa da molti anni, è stata prelevata addirittura dall’antiterrorismo.

Ufficialmente in Turchia ci sarebbero ad oggi 60 giornalisti in galera, ma i numeri veri in realtà sono ben altri.

Il giornalismo in Turchia, una storia di morti e galera

Dal 1992 in Turchia sono stati ammazzati ben 25 giornalisti. Oggi il numero reale di quelli in galera dovrebbe essere di 150. Il numero ufficiale di quelli in galera in Cina è di 47 a fine 2019. Le rappresaglie di Erdogan anche verso i vertici delle tv di stato sono oramai all’ordine del giorno.

Nella speciale classifica mondiale della libertà di stampa, su 150 stati la Turchia è al posto n°147. Di fatto la Turchia è la negazione della libertà di stampa.

Il 2020 anno nerissimo per i giornalisti turchi, complice anche la UE

Nell’ultimo mese, e nel silenzio dei media di stato e della politica italiana, sono stati arrestati ben 12 giornalisti, senza rendere conto a nessuno e facendo pressioni fortissime anche sugli avvocati che li difendono e sull’informazione turca.

Quando serve Erdogan fa anche anche arrestare giornalisti stranieri senza alcun riguardo per il loro passaporto.

Il metodi mafiosi della Turchia con i giornalisti

E’ stato interrogato anche il Direttore di OdaTv, che poi è stato, per il momento, liberato. In perfetto stile mafioso, si colpisce i giornalisti liberi e in questo modo si lascia “pensare” il Direttore della Tv se gli conviene o meno fare giornalismo indipendente.

Dopo 10 anni la Turchia ripete le stesse menzogne contro Muyesser

I capi di imputazione rivolti alla giornalista sono da ergastolo. E questo solo perchè la giornalista, accusata di spionaggio e rivelazione di segreti militari, si sta interessando, come decine di altri reporter al mondo, della campagna militare che la Turchia sta portando avanti sul suolo della Libia in appoggio ad Al Sarraj.

Muyesser Yldiz già nel 2011 era stata in carcere per un anno in base alla presunta “divulgazione di segreti militari” per essersi interessata da giornalista alla vita dell’esercito turco. Ovviamente dopo un anno questa accusa si rivelò un castello di menzogne costruito ad arte per farla tacere.

L’Italia vende armi alla Turchia e di fatto aiuta Erdogan anche in UE

L’Italia continua a vendere armi alla Turchia, e di pochissimi giorni fa è stata la dichiarazione di Luigi Di Maio, in ambienti UE, che solo in futuro si vedrà cosa fare in merito. Anche la UE si è di fatto lavata le mani in merito ad un embargo per Erdogan. Che nel frattempo compra armi dagli occidentali, dai russi e dai cinesi.

Gli “affari esteri” degli armieri italiani “opacizzati” nei contenuti

Dal 2019 il tipo di armi che l’Italia vende alla Turchia di fatto non è più rilevabile poichè i dati sono stati “opacizzati” proprio dal Ministero di luigi Di Maio. Sappiamo però che continuano le vendite dei costosi elicotteri d’assalto italiani “Mangusta”, usati contro i Curdi ed in Iraq e Siria, dove la Turchia utilizza anche aerei da bombardamento e carri armati.

Lo “strano” calo dell’export verso la Turchia che aiuta Erdogan

La bilancia commerciale tra l’Italia e la Turchia è sempre in perdita per l’Italia da almeno 3 anni. Nel 2017 l’Italia aveva un avanzo di 1,5 mld di euro. Ma dall’anno dopo improvvisamente l’Italia ha un costante disavanzo, e quindi sostiene economicamente, militarmente e politicamente anche a Bruxelles il governo di Erdogan, un governo dittatoriale tra i più feroci del mondo.