Frattamaggiorespettacolo

Rai Uno affida all’autore frattese Vittorio Ripoli la trasmissione “Techetechetè”. La Rai parla sempre più “napoletano”.

L’intervista all’autore de “I temi” Vittorio Ripoli

Da Rai Uno a Real Time,; da Rai Due, a Sky, Canale Cinque e poi ancora a Rai Uno con l’importantissimo traguardo di “Techetecheté” in prima serata come autore. Insomma per Vittorio Ripoli, 32 anni carichi di entusiasmo tanta gavetta, ma anche una carriera fulminea. È stata dura? Cambieresti qualcosa?

L’autore Vittorio Ripoli

Sicuramente è stata dura farsi conoscere e farsi apprezzare come autore, ma sicuramente non cambierei nulla dei passi compiuti perché ogni programma, ogni esperienza mi ha arricchito e portato dove sono oggi. Ho avuto la fortuna nel corso degli anni di “rubare” segreti e insegnamenti da grandi maestri che hanno fatto e che fanno ancora oggi la tv.

Qual è l’esperienza professionale a cui sei più legato?

Sicuramente la trasmisione “I fatti vostri” in onda su Rai Due al fianco di Giancarlo Magalli perché lo posso definire il mio punto di partenza. Ho avuto la grande fortuna di lavorare con due grandi maestri come Michele Guardì e Giovanna Flora, i quali mi hanno insegnato che la televisione si base sempre su una logica e che il pubblico va sempre rispettato.

Cambiamo prospettiva: come telespettatore, quali sono il tuo programmi e i personaggi televisivi preferiti ?

In assoluto il mio programma preferito è il Festival di Sanremo, ci sono stato per diversi anni e ogni volta resto incantato e rapito dal fascino del Teatro Ariston e dai personaggi che ha ospitato. Tra i conduttori ce ne sono tanti che amo, come Maria De Filippi, Pippo Baudo e Carlo Conti; ma sono sicuramente molto legato (ride, ndr) a Giancarlo Magalli, di cui apprezzo la capacità di riuscire a passare da una storia di cronaca nera a un momento di leggerezza con estrema diplomazia.

Cosa significa fare televisione oggi?

Ogni volta che scrivo per un programma mi chiedo a chi mi sto rivolgendo e perché. Sicuramente oggi va sempre ricercata l’originalità, rispettando il gusto e l’interesse del pubblico a cui ti rivolgi

Quanto hanno contato le tue origini nel tuo percorso? In altre parole: quanto c’è di Napoli in quello che fai?

Come mi diceva spesso la signora Sophia Lorennon dimenticare mai da dove vieni” ed è per questo che di Napoli ma ancor di più, di Frattamaggiore, filosofia e cultura, in quello che faccio sono sempre presenti. Sicuramente negli anni non ho mai dimenticato cosa significa essere umili, sapersi arrangiare ed essere pronti ad aiutare gli altri. Caratteristiche queste, squisitamente napoletane.

Vittorio Ripoli con Giancarlo Magalli

Come sei arrivato a Techetecheté e qual è il tuo contributo alla trasmissione?

Il vicedirettore di Rai Uno Maria Teresa Fiore, alla quale sono molto legato, mi ha voluto fortemente all’interno della nuova edizione del programma per avere un punto di vista nuovo. La prima puntata su cui ho lavorato è il racconto di cinque illustri coppie di padri e figli d’arte: De Sica, Gassmann, Bosè, Villa e De Andrè. In un’altra puntata ho voluto mettere a confronto il varietà degli anni ’60 e il varietà di oggi, passando da Mina e Delia Scala, da Rita Pavone a Corrado, senza dimenticare Carlo Conti, Virginia Raffaele e Fiorello.

Appuntamento quindi domenica 4 luglio su Rai uno ore 20,30 con la prima dei “temi”: Di padre in figlio.