Frattamaggiore

Frattamaggiore Il “Niet” del PD provinciale fa saltare anche il gioco dei due forni

La segreteria provinciale nega l’utilizzo del simbolo del PD sia al sindaco uscente Marco Antonio Del Prete, unico caso nella storia del partito in Italia, e nel contempo lo nega anche al segretario cittadino Francesco Russo nonostante la maggioranza bulgara composta dai consiglieri comunali uscenti del Partito Democratico. Possibile che una semplice diatriba fra sindaco e segretario abbia portato ad una decisione così pesante? In città sono sempre di più quelli che pensano che ci sia dell’altro.

Uno dei motivi che maggiormente avrebbe pesato sulla decisione assunta dalla segreteria provinciale del partito di Zingaretti, sembrerebbe essere stato il logorio causato dal famigerato gioco detto “dei  due forni”, ovvero quello messo in atto da consiglieri comunali per i quali conta assai poco l’appartenenza politica ad un qualsiasi partito politico, benché ne abbiano fatto parte quasi di tutti, dalla destra alla sinistra, finendo, come da copione, a schierarsi sotto simboli di liste civiche. L’annunciata alleanza dello scorso autunno fra Michele Granata e Luigi Grimaldi, il primo candidato alla poltrona di sindaco a Frattamaggiore e il secondo come consigliere regionale con i renziani di Italia Viva, aveva meravigliato non poco gli addetti ai lavori, se non altro per le antiche diatribe che contraddistinsero le precedenti tornate elettorali. Diatribe che hanno lasciato cicatrici ancora ben visibili e di cui non si può non tener conto, tant’è che a pochi giorni dalla presentazione delle liste, tutto sembra essere tornato al punto di partenza con uno scenario che vede da una parte l’eccessivo rafforzamento delle liste di Marco Antonio Del Prete. Eccessivo perché qualche fedelissimo potrebbe restare fuori dai giochi in quanto non eletto; Dall’altra un Francesco Russo alle cui titubanze (una sua seconda debacle dopo le senatoriali segnerebbe la fine di un percorso politico), si aggiunge la negazione del simbolo che lo avrebbe portato sicuramente a giocarsi la partita al ballottaggio confidando anche nell’appoggio delle civiche di Granata e del “vecchio socio” Grimaldi al quale in cambio sarebbero stati “riversati” i consensi per la sua corsa a Palazzo Santa Lucia. Ma “non tutte le ciambelle riescono col buco”, così soleva ripetere l’indimenticabile Sossio Petrossi, un saggio commerciante di generi dolciari che ha avuto la sua attività al Corso Durante fino alla fine degli anni 70. Ma questa è un’altra storia.