Cultura

NNMagazine a spasso nella storia – Giacomo Colombo –

Napoli, 26 settembre 2020

Sulle tracce delle opere di Giacomo Colombo attraverso i banchi pubblici napoletani

di Antonio Russo

Napoli. Giacomo Colombo nato ad Este ( Padova ) nel 1663, è stato un artista fra i più celebri nella Napoli capitale vicereale insieme a Nicola Fumo e Gaetano Patalano. È stato uno scultore – imprenditore di legni policromi e marmi, incisore, stuccatore e pittore. È stato amico e collaboratore del celeberrimo pittore Francesco Solimena. Sono molteplici le sue opere nella città di Napoli, nel Sud Italia e in Spagna. Tra i suoi lavori sono da ricordare le statue del Cappellone di San Domenico di Guzmán nella chiesa napoletana di Santa Caterina a Formiello, nei pressi di Porta Capuana. Un’ altra opera di legno policromo che d’uopo ricordare è la Pietà realizzata per la Collegiata di Santa Maria della Pietà in Eboli ( Salerno ). Non esiste ancora una monografia riguardo Giacomo Colombo fino ad oggi. Molteplici sono gli studiosi che stanno offrendo nuovi e inediti contributi critici per l’ accrescimento delle conoscenze su questa porzione della produzione artistica meridionale in età moderna.

Il documento ritrovato nell’ archivio storico Fondazione Banco di Napoli

Il pagamento contenuto nel giornale di cassa dell’ antico Banco della Pietà, risalente al 29 gennaio 1707, pubblicato nella Raccolta Notizie online dell’ architetto Aldo Pinto, rivela che Giacomo Colombo lavora a una statua di Nostra Signora delle Grazie seduta di legno scolpito e colorato. Si tratta di un acconto di quindici ducati per il lavoro dello scultore che realizza l’opera d’ arte. La trascrizione accademica è la seguente :” A Gabriele Maiorino d. quindici, e per lui a Giac.o Colombo à comp.to de d. 50 att.o gl’altri d. 35 l’ha ricev.ti con.ti, e sono in conto de d. cento dieci intiero prezzo di una statua di N.S. delle Gratie seduta di palmi cinque col suo bambino in braccio di legname di teglia scolpita, e colorata ad oglio le garnature, e li panni miniati, e coloriti secondo il suo colore, cioè il manto d’azzurro estramarino, e stellato d’oro, e la veste di sotto colorata rossa, et anco miniata, e toccata d’oro dove ricercarà per suo accordio, e seduta sopra la nube, secondo l’intendimento del med.mo Giac.o al quale si rimette, con che debbia esser lavorata dalle tre faccie, mentre la parte di dietro per dover’ porsi nel nicchio non necessita esser lavorata, ma solam.te liscia, colorita di torchino, e li res.ti d. 60 comp.to di detto intiero prezzo promette pagarli cioè à 10 Gen.ro 1706 d. 15, altri d. 20 alla fine de feb.ro di d.o anno, e li res.ti d. 25 comp.to di detti d. sessanta a 30 ap.le di detto anno 1706; nel qual giorno detto Giac.o ha promesso, e si è obligato consignare detta statua intieram.te complita e mancando in detta consegna sia tenuto à tutto l’int.e, con haver dichiarato d.o Giac.o per lo di più vale detta statua rilasciarlo alla Gloriosa Vergine per sua divot.e, e per lui a Gaet.a Sacco per al.ti d. 15”.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore