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Roma – grande manifestazione organizzata dal Movimento Salviamo L’Italia. A sostenere l’evento: Enrico Montesano e Rosita Celentano

Hanno partecipato anche: Movimento 3 v Libera Scelta, FSI, Vox Italia , LIT , una rappresentanza greca,  un gruppo che difendeva l articolo 32. Ma anche tanti cittadini e famiglie provenienti da tutta Italia.

Roma, 10 ottobre 2020

di ; Sergio Angrisano

A margine della giornata, a qualsiasi persona sana di mente, dovrebbe sorgere un ragionevole dubbio . Chi sono i veri negazionisti? Quelli che hanno una visione diversa dei fatti, oppure chi vuole imbavagliare il Paese? La tanto decantata e vituperata democrazia, sostenuta da evidentemente debolissime fondamenta è crollata alla prima scossa, nessuna tenuta. E’ bastata una epidemia per far uscire fuori il vero volto del sistema.

Nessuno può permettersi di discutere o contravvenire alle imposizioni del “governo”. Un governo debole e in evidente stato confusionale, al quale sembra stia sfuggendo di mano la situazione.
Non è un caso che dall’ultimo DPCM (ormai una vera e propria telenovena), si ricorre all’uso dell’esercito, si inaspriscono le sanzioni per chi non cede, non obbedisce, nei confronti di chi osa pensare con la propria testa e mettere in discussione la farsa che sta andando avanti da ormai da 8 mesi. Nessuno nega la presenza del coronavirus, nessuno sminuisce la pericolosità, la farsa sta tutta negli atteggiamenti del governo, a cui fanno eco, le emulazioni di sceriffi locali. Il caso Campania è la prova provata di quello che sta accadendo proprio in queste ore, con un dato del 92% di asintomatici e, di solo l’8% di presunti positivi, De Luca minaccia un secondo ingiustificato lockdown.

Ma, veniamo alla manifestazione che si è tenuta oggi a Roma. Quanto contano le parole? E quanto conta il linguaggio in codice utilizzato per etichettare chi contravviene agli ordini del capobranco? Chi realmente ha interesse a tener diviso il popolo e , non lasciargli il tempo di pensare? Una semplice domanda che ogni persona di buonsenso dovrebbe quantomeno porsi.

Invece? Ecco che la stampa “collaborazionista” conia parole d’ordine feroci come; negazionista, novax, (in luogo di libera scelta) nomask (invece di maschere protettive solo in casi di seria necessità),utili ad alleggerire la pressione sempre più forte contro questo governo che, il cui unico obiettivo, sembra essere quello di spostare il focus sui vaccini, chi (tantissimi) la butta su il sovranismo del popolo e della moneta. Un metodo antico come il mondo, ma che funziona sempre quando si vuole delegittimare se, non addirittura mettere a tacere il popolo. Si creano tensioni ad och con le forze dell’ordine. Oggi, la miccia si stava accendendo quando il capo della polizia Franco Gabrielli aveva imposto una vigilanza assoluta sul rispetto delle norme anti-covid: mascherina indossata e distanziamento, cosa che i manifestanti avevano rigorosamente rispettato. Da un lato la “Marcia della liberazione”, indetta dal “Comitato liberiamo Italia”, alla quale hanno partecipato alcune migliaia di persone, evento che si è tenuto in piazza San Giovanni. Nella vicina piazza Bocca della Verità, gli militanti di Forza Nuova, negazionisti (?) del coronavirus, no-mask (?) e  (addirittura)cospirazionisti del 5G. Insomma, secondo i media, una giornata di manifestazioni ad alta tensione nella Capitale. I sit-in promossi da vari gruppi di “no mask”. mettevano nel mirino l’obbligo di mascherine all’aperto e le politiche di contenimento della diffusione del virus. Quali siano le politiche di contenimento a dire il vero non si è ancora capito, “tutti” i DPCM, sono stati intrisi di divieti, sanzioni, limitazioni, e soprattutto miseria, fallimenti, suicidi. Rileggendoli, non ho memoria di iniziative a tutela della salute, visto anche come fu affrontato il covid, con quale protocollo, e quanti sono stati i morti che forse si potevano salvare? Spese, investimenti (assurdi) vedi i banchi a rotelle nelle scuole. Intanto, dal palco, si sono susseguiti gli interventi; tutti salutati tra gli applausi agli oratori saliti sul palco (si attendevano Rosita Celentano, Diego Fusaro e Sara Cunial, è salito, acclamato, l’avvocato sovranista Marco Mori), striscioni e cartelloni che puntavano il dito contro la “dittatura sanitaria” cui il paese è oramai sottoposto. C’era chi indossava magliette che ricordavano la “cura Di Bella”, molte le proteste contro il governo. Certa stampa, continua a descrivere “negazionisti “, chi non è allineato al pensiero unico. Dal palco gli organizzatori, accusano i media di avere trasmesso un messaggio differente: il virus ci sarà anche, ma la gestione del governo, il lockdown e l’obbligo di indossare la mascherina in primis, sono “violazioni della libertà, e noi non le accetteremo”. Momenti di tensione a piazza San Giovanni quando la Polizia stava procedendo all’identificazione di un manifestante senza mascherina che si è rifiutato di esibire i documenti. Portato verso la volante, quest’ultima è stata subito circondata dai manifestanti. «Vergogna vergogna» hanno urlato alcuni di loro mentre altri si avvicinavano alle forze di polizia urlando «ci dovete arrestare tutti», solo un timido accenno di carica mentre l’uomo veniva scortato verso il mezzo è stato subito bloccato, non prima però che un anziano che stava partecipando alle proteste finisse a terra, prontamente sollevato, incolume, da una dirigente della polizia.

. Un gruppo di manifestanti ha urlato «libertà, libertà». «Tutto per una mascherina – hanno spiegato alcuni – solo perché si è rifiutato di dare il nome lo hanno portato via in quel modo. È una vergogna». Dopo la situazione è tornata alla calma. Alla fine della giornata si sono registrate alcune persone identificate Roma perché non indossavano la mascherina. Secondo quanto si è appreso, saranno tutti sanzionati. In caso di ulteriori violazioni sarà valutata anche la denuncia.

All’evento, hanno partecipato anche alcune decine, di gilet arancione, insieme ai manifestanti in piazza Bocca della Verità. «Non siamo negazionisti, quel termine viene usato per chi nega l’Olocausto, mentre io credo sia alla Shoah che al Covid – ha detto uno di loro, mascherina abbassata sul mento per parlare con i cronisti -. Ma qui siamo arrivati al punto che la Costituzione non esiste più e non si può né dissentire né manifestare». «La mascherina è dannosa, ci fa respirare la nostra anidride carbonica – ha affermato Paolo Martini, 54 anni, dirigente sportivo venuto da Frosinone – Vogliamo un Comitato tecnico scientifico aperto anche ad autorevoli professori che la pensano diversamente e che nessuno ascolta. Perché non alzo la mascherina? C’è una legge che vieta il travisamento del volto. Se vogliamo rispettare le leggi rispettiamole tutte». Secondo un altro «già tre bambini sono morti in Germania di asfissia».

Qualche altro momento di tensione tra alcuni manifestanti particolarmente su di giri ( per poi scoprire dopo che si trattava evidentemente di infiltrati) e gli agenti, il gruppetto si è disperso subito dopo e, il sit-in è proseguito: “Se spegni la tv il virus non c’è più è una provocazione – spiega un manifestante avvolto in un doppio cartello – ci dovrebbe essere un protocollo sanitario uguale per tutti, da Nord a Sud, invece il governo va a braccio”. Qualcuno aggiunge, vogliono salvarci dal virus e, nessuno spiega agli italiani, perché l’Italia, insieme alla Grecia sono le uniche due nazioni che non si sono dotate di un protocollo antipandemia, nonostante i numerosi solleciti intimati dall’OMS in questi anni? Chi sono i negazionisti? Noi che denunciamo la verità? Oppure chi ci governa che mente e minaccia?

Un altro manifestante arrivato appositamente da Napoli (ma c’è anche chi è arrivato a piedi da Albenga, e lo ha annunciato dal palco allestito nello spiazzo vicino alla chiesa) regge un cartello in cui campeggia la scritta “basta paura”, e spiega che “non siamo noi i negazionisti, è il governo che è negazionista, la tirerà lunga con la storia dell’emergenza  perché sanno che adesso non possono più tornare indietro per non essere sbranati dai milioni di disoccupati per covid”.

Tra un’invocazione e una protesta, non mancano le contestazioni ai contestatori: Taffo, l’azienda di pompe funebri diventata un’icona sui social grazie all’ironia, ha approfittato dell’occasione per distribuire volantini in cui offre consulenze, diversi passanti si sono fermati a osservare scuotendo la testa, alle richieste di spiegazioni c’è chi ha confermato che “io non rispondo a questa dittatura e non faccio crescere i bambini così”.

Intanto, i numerosi poliziotti intervenuti per presidiare la piazza osservano a distanza il sit-in, che ha avuto un altro momento di tensione quando due giovani che stavano inveendo contro la stampa sono stati allontanati da un anziano in gilet arancione che si è definito «commissario di polizia in pensione». «Sono provocatori», ha detto. Ma i giornalisti sono poi stati oggetto di insulti da altri militanti. I manifestanti non mai, in alcun caso disconosciuto l’esistenza del Covid-19, ma non presentato nella narrazione che la stampa mainstream da 8 mesi ad oggi, sta bombardando la mente dei cittadini, fino a piegarne qualsiasi tentativo di ragionevole dubbio, sul fatto che sia letale così come pensa, ma un coro unanime veniva fuori dal gruppo “perché non creare una commissione congiunta dove più scienziati e ricercatori possono partecipare?”. Diversi professano un cattolicesimo integralista. Nel gruppetto spicca un cartello che recita in inglese «la paura viene usata per controllarvi». Il 5 settembre scorso analoga manifestazione per la libertà e, per i diritti di libertà individuale aveva raccolto alcune migliaia di persone.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore