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Sanità Calabria tra i debiti ed un’occasione perduta

Dopo varie peripezie è stato nominato il nuovo Commissario per la Sanità in Calabria. E’ il Prefetto Guido Longo, catanese proveniente dalla prima linea dello stato contro la criminalità. Oggi diamo l’entità del debito finanziario della Calabria e citiamo l’esempio del col. dei CC Maurizio Bortoletti, dimostratosi un manager eccellente in Campania.

L’entità dei debiti e lo stato dei pagamenti in Calabria

11 anni fa cominciò il calvario dei calabresi. Commissari nominati e cambiati di continuo ed un debito che oggi ammonta ancora, salvo ulteriori colpi di scena, a 2,5 mld di euro. Nel Piano di Rientro dai debiti avviato nel 2009 furono fatte entrare 11 regioni e da allora in 9 sono uscite dal Commissariamento. Il Molise dovrebbe uscire a fine di quest’anno. Resta quindi solo la Calabria. Essendo però commissariata ci viene da pensare che la politica con la P maiuscola sia stata a guardare fino alla fine. Nel 2010 ad esempio fu clamorosa l’azione di Scopelliti, che si vantò di aver chiuso 11 Ospedali in una sola notte. Oppure quella di Cotticelli, che non sapeva di dover organizzare le attività per l’emergenza Covid.

Cotticelli aveva al fianco esperti nominati come vincitori di un bando di concorso eppure nemmeno loro si sono accorti di dover approntare un Piano-Covid. Per la cronaca il Commissario alla Sanità deve azzerare i debiti delle ASL (ASP in questo caso), salvaguardando i livelli dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che non devono scendere sotto un certo valore per garantire la salute ai cittadini.

La contabilità orale delle Aziende Sanitarie ed i bilanci della Regione

In Calabria per molti anni si sono tenute contabilità “orali”, cioè senza una regolare rendicontazione e senza strumenti di verifica e controllo. Questo nel silenzio generale, che andava dalla politica che nominava i Commissari ai gestori degli ospedali e delle Aziende stesse. In tutto questa opacità uscivano ogni anno i bilanci della Regione Calabria. Oggi gli stessi partiti che hanno nominato i Commissari ed hanno di fatto gestito la Regione Calabria con i Governatori e le maggioranze gridano allo scandalo. La malavita ha sguazzato come meglio voleva su questa torta enorme e che ogni anno veniva rimessa a disposizione. Il conto lo pagavano i calabresi, con la mancata cura della propria salute e con la migrazione sanitaria fuori regione, che faceva lievitare i debiti dei calabresi. L’emblema di questi scandali era la contabilità dei Reggio Calabria, che nel 2015 ancora non era informatizzata.

L’esempio del colonnello manager Maurizio Bortoletti

Wanda Ferro, giovane ed agguerrita parlamentare di FdI, si è battuta per proporre a Commissario il col. dei CC Maurizio Bortoletti, che ha fatto rientrare in 1 solo anno il debito di 1,5 mld di euro che aveva la ASL di Salerno. Il Col. Bortoletti ha agito su tre binari. Ha dato centralità alle persone che prendono una pensione minima e non hanno le possibilità per curarsi fuori regione. Non ha effettuato tagli lineari, ha evitato di chiudere e di togliere altro ai cittadini salernitaniQuesto ha permesso di limitare la cosiddetta emigrazione sanitaria, pietra al collo di molte Regioni del Sud Italia e una delle principali causa di debito per la sanità territoriale.

Tra l’altro, nel “sistema a premi” per le Regioni virtuose, queste ultime prendono, oltre ai soldi delle Regioni indebitate anche dei fondi ulteriori per la loro virtuosità. Al danno si è aggiunta pure la beffa. Il col. Bortoletti ha svolto le sue attività sempre assieme a tutte le parti sociali, sia in azienda sanitaria che sul territorio. E’ riuscito a valorizzare i dipendenti ed i magazzini sanitari hanno ricevuto un “sistema di gestione” vero e proprio.

Il “manager” Bortoletti ha lasciato l’attività commissariale nel secondo semestre del 2012 con un attivo di 11 Mln di euro in cassa .

Perchè utilizzare un Prefetto da portare ad esempio per la sua attività professionale piuttosto che un Manager anch’esso proveniente dall’Arma? Lo sapremo con la prima semestrale a luglio prossimo, quando saranno resi pubblici, speriamo, i conti della Sanità calabrese e misurati i LEA, a cui i cittadini che pagano in Calabria hanno diritto in base alla Costituzione.