Politica

Il Premier sale al Colle – ecco i passaggi istituzionali dopo le dimissioni di Conte

Mattarella l’ago della bilancia

Roma, 26 gennaio 2021

Sergio Angrisano

Conte al Colle per le dimissioni e slitta l’assemblea dei gruppi di Italia Viva con Matteo Renzi, che si terrà domani. Lo si apprende da fonti di Iv. Intanto tra i renziani resta un clima di prudenza. “Da parte nostra non c’è nessun veto”, si ribadisce. Con le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si apre tutta una serie di passaggi istituzionali, di cui il Quirinale è il baricentro, legati alla crisi di governo. Eccoli, in breve. Quando il Presidente della Repubblica riceve le dimissioni del presidente del Consiglio può decidere, dopo consultazioni dei gruppi parlamentari, di conferire un mandato esplorativo a un personaggio istituzionale (nel 2018 Mattarella lo conferì ai presidenti di Camera e Senato), o dare il mandato pieno o esplorativo al presidente del Consiglio uscente (che accetterebbe con riserva), oppure direttamente avviare proprie consultazioni al Quirinale: con i presidenti delle Camere, i rappresentanti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato e il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

Intanto il premier si è recato oggi al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella. Il colloquio con il presidente della Repubblica è durato circa 30 minuti.

 Le consultazioni gli servono per constatare la situazione e, di conseguenza, assumere decisioni sulla nomina di un nuovo presidente del Consiglio o, eventualmente, sul conferimento di un altro mandato esplorativo. L’ultima ratio, in caso di impossibilità accertata di formare un nuovo esecutivo, è che decida di sciogliere le Camere per andare a elezioni.

“Conte? Noi mai abbiamo messo veti su nessuno. Non lo abbiamo fatto a dicembre, né in aula quando ci siamo astenuti e non lo facciamo neanche adesso”, ha poi spiegato Ettore Rosato di Italia Viva in una intervista rilasciata a Rainews. Ma, ha poi aggiunto; “serve un governo più solido. Questo governo non aveva più un programma” si andava avanti solo “con decreti di emergenza” e anche su questi “con grande fatica”. Ora “se si trova una sintesi sulle questioni programmatiche principali, prima fra tutte il Recovery”, una soluzione si trova. A fare eco a Ettore Roncato è Ivan Scalfarotto, al Quirinale “non faremo un nome in particolare, chiederemo un governo all’altezza”, che ha spiegato nel corso della trasmissione ‘Tagadà’ in onda su La7 rispondendo alla domanda se Italia Viva indicherà il nome di Conte per la formazione del governo. Chiude il cerchio Teresa Bellanova che dichiara, “Nessun veto. Per noi c’è Conte ma non c’è solo Conte”. Una situazione complicata in un momento di gravissima difficoltà del Paese.