Politica

In Campania resterà obbligatorio indossare la mascherina all’aperto fino al 31 luglio e sarà introdotto il divieto di vendita per asporto di alcolici dopo le 22.

Napoli, 25 giugno 2021 Sergio Angrisano

De Luca gioca ancora a fare la prima donna e, sfila sulla Sua passerella mediatica. E’ di questo pomeriggio la conferma dell’uso obbligatorio In Campania di indossare le mascherina all’aperto fino al 31 luglio. Il governatore, rincara la dose e, conferma che sarà introdotto il divieto di vendita per asporto di alcolici dopo le 22. Questo in sintesi, quanto ha deciso la Regione con una nuova ordinanza. Ad annunciarlo nella sua consueta diretta video su Facebook, il governatore della Regione Vincenzo De Luca. Aggiunge come suo consueto considerazioni taglienti al Cts, al commissario all’emergenza covid Francesco Figliuolo e al ministro della Salute Roberto Speranza.

Nel suo quotidiano monologo, rigorosamente in assenza di qualsivoglia forma di contraddittorio, De Luca illustra le motivazioni dell’ordinanza regionale firmata proprio oggi: “È necessario prima spiegare il livello di ipocrisia e di opportunismo del ministero della Salute e del Cts, i quali continuano a dire cose finte. Dicono che dal 28 giugno non è più obbligatorio tenere la mascherina all’aperto: è una comunicazione falsa. Scrivono che ‘bisogna tenere la mascherina all’aperto nelle situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurino assembramenti o affollamenti’ – prosegue – Che significa questo? Quando si va al lungomare è per caso garantito che si eviti l’assembramento? È evidente che c’è. Quando si va nelle strade principali e nella movida gli assembramenti ci sono. Quindi, è obbligatorio tenere la mascherina. Ma non hanno il coraggio di dirlo. Sono degli irresponsabili. In Campania resta obbligatorio l’uso della mascherina dovunque ci siano assembramenti, cioè nel 95% delle realtà urbane”. Noi, confidiamo che, il governatore si allinei alle direttive nazionali, così come annunciate dal presidente del consiglio Draghi e dal ministro della salute Speranza, i quali, hanno più volte ricordato agli amministratori locali, che in nessun caso, tranne situazioni di evidente gravità, si possano disattendere le direttive del Governo nazionale.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore