Napoli

Intervista esclusiva a Roberto Ciabattoni, il direttore operativo del ribaltamento del mosaico di Alessandro e Dario

Napoli, 06 novembre 2023

 

Intervista esclusiva a Roberto Ciabattoni, il direttore operativo del
ribaltamento del mosaico di Alessandro e Dario
Il fisico Roberto Ciabattoni ha utilizzato il metodo “Satiro” per il ribaltamento del mosaico di Alessandro e
Dario, impiegando circa tre ore
di Antonio Russo
Oggi rincontriamo Roberto Ciabattoni, fisico, membro del GDL (gruppo di lavoro), al Mann di Napoli per
conversare sul ribaltamento del mosaico di Alessandro Magno. Un’ opera d’arte, datata 100 a.C., trovata
nel 1831 a Pompei, nella casa del Fauno e trasferita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel 1843.
Ciabattoni, direttore operativo movimentazione e monitoraggio è già noto per le operazioni di restauro dei
Bronzi di Riace, degli affreschi di Giotto nella Cappella Scrovegni, e del Satiro Danzante. Insomma, un
curriculum lungo e ben nutrito. Ci racconta delle operazioni di ribaltamento del mosaico della Battaglia di
Isso (città dell’ Anatolia), combattuta da Alessandro Magno, re dei Macedoni, contro il re dei Persiani Dario
III. Operazioni complesse che hanno avuto esito positivo per entrare nel vivo del restauro. Un équipe
d’eccezione per i prossimi step del restauro composta da Amanda Piezzo, Antonio De Simone, Mariateresa
Operetto, Manuela Valentini, Alessandro Lugari e Giovanni Cangi.

Com’ è avvenuto il ribaltamento ?
“Le operazioni per il è ribaltamento (rotazione di novanta gradi sul fronte musivo, n.d.r.) del mosaico, sono
state estremamente complesse in quanto parliamo di un “monoblocco” di 585 cm. per 341 cm. del peso,
originariamente stimato di 7.600 kg. E di 1.800.000 tessere, dato anche questo stimato. Per effettuare
questa manovra è stata progettata e realizzata una macchina che svolgesse questa operazione nel massimo
della sicurezza ottenibile”.

Quanto tempo è durata l’operazione?
“L’operazione di ribaltamento è durata circa tre ore, il montaggio, la messa in opera e la taratura della
macchina, circa dieci giorni”.

Quali tecniche sono state utilizzate?
“Più che di tecnica possiamo parlare di utilizzazione di un “concetto”, ormai applicato in molti casi,
sviluppato più di vent’anni fa in ICR. La metodologia impiegata è di diretta derivazione del metodo “Satiro”.
Quando parlo di metodo di Satiro, mi riferisco al Satiro danzante di Mazara del Vallo che fu trasportato
oltre oceano (Giappone, n.d.r.) con un innovativo sistema di controforme rigide per appoggio e protezione.
Anche per la sicurezza del mosaico sono state realizzate delle controforme che consentissero “l’appoggio”
del fronte musivo su di una superficie rigida in grado di contenerla e proteggerla”.

Quali sono state le difficoltà dell’operazione di ribaltamento?
“Le principali difficoltà sono state quelle di garantire un assetto costante, al mosaico, durante tutte le
operazioni di ribaltamento. L’operazione prevedeva la movimentazione di un “sandwich”, di grandi
dimensioni (poco meno di 20 mq)composto da materiali disomogenei, da una posizione verticale a una
orizzontale. È difficile spiegare i cambiamenti strutturali che si generano durante una movimentazione di

questo tipo ma è facile intuire che i movimenti troppo rapidi non fluidi e scoordinati, avrebbero potuto
generare troppo gravi danni. Forse è utile fare un passo indietro per comprendere meglio le difficoltà di
questa operazione. A luglio 2020 viene chiesto all’ ICR (Istituto Centrale del Restauro, n.d.r.) di collaborare
al progetto di restauro e valorizzazione per il “Mosaico di Alessandro e Dario”. Il dottore Luigi Ficacci,
all’epoca direttore dell’ICR, mi affidò l’incarico dello studio, per quanto di mia competenza, di metodologie
da mettere in campo per le operazioni di manipolazione e movimentazione. Da subito mi sembrò chiaro
che, qualsiasi fosse stata la metodologia impiegata, sarebbe stata di primaria importanza avere un controllo
in tempo reale ( monitoraggio) di tutte le operazioni che si sarebbero effettuate”.

Quali dati sono stati rilevati durante il monitoraggio?
“Il monitoraggio messo in atto prevedeva due piattaforme di controllo: la prima verificava la variazione dei
carichi; la seconda le variazioni geometriche del “mono- blocco” costituito dal mosaico e il suo supporto. In
buona sostanza, da quando è iniziata la rotazione, tutti i passaggi (distribuzione del carico, allineamenti,
flessioni) sono stati verificati e, all’occorrenza, corretti in tempo reale”.
Quali saranno i prossimi passaggi di monitoraggio durante il restauro?
“Parte del sistema di monitoraggio, il reticolo a fibra- ottica posizionato nell’interfaccia tra controfirma e
superficie musiva, sarà attivo per tutto il tempo degli interventi che riguarderanno il retro del mosaico.
Qualsiasi variazione dovesse avvenire sul fronte, in corso d’opera, sarà subito segnalata e quindi consentirà
di intervenire tempestivamente al ripristino delle condizioni ottimali”.

Come avverrà il riposizionamento del mosaico?
“Questa risposta è facile: verranno ripetute le stesse operazioni messe in atto fino ad ora ma … al
contrario”.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore