Toscani, Benetton e il pensiero unico dominante. Parte il boicottaggio verso la nota griffe.
Una volta, Oliviero Toscani era un fotografo pubblicitario che con le sue provocazioni destava attenzione. La tecnica era quella del contrasto. Oggi é tra i più beceri propugnatori del pensiero unico, funzionale alle multinazionali per l’appiattimento delle differenze ed il controllo dell’umanità. In questa foto, giovani senza forme, al massimo di taglia compresa tra 38 e 40 con le facce tristi sono uno accanto all’altro. Si toccano, ma non si abbracciano. Non sorridono, non si guardano. Osservano l’obiettivo e non solo per la foto. Devono eseguire gli ordini. Sono nudi, promiscui. Non si percepisce bene il sesso di ognuno. Ecco cosa propaganda Benetton. Nessuna differenza, nessuna forma, nessuna idea, nessun sentimento. Giovani “nudi” deboli, tristi facili da manovrare. Sono prede per le aziende farmaceutiche di psicofarmaci e prodotti per dimagrire. Il modello é l’anoressia. Il sesso é scomparso. Tutti asessuati. L’amore non serve. L’uomo annichilito é consumato e consumatore. La società é piatta. La moda pure. Non c’e capo di abbigliamento, l’importante é il marchio, non lo stile, il taglio, il gusto, il talento dello stilista.
Diverse associazioni e movimenti intraprenderanno a breve una massiccia campagna di boicottaggio dei prodotti a marchio Benetton potente Holding alla quale nel 1999 l’allora governo D’Alema, quasi regalò le infrastrutture autostradali italiane (circa 14.000 chilometri di autostrade a pedaggio). Con quella operazione, la Benetton passò dalla produzione di maglioni ai milionari incassi dei pedaggi che gli automobilisti continuano a pagare molto profumatamente, il passo è stato breve (e facile).