Un’ Arte Millenaria: I Tatuaggi.
I Pro e i Contro, la parola dell’esperto.
La storia dei tatuaggi risale agli Aborigeni Australiani, poi agli Egiziani che avevano come tradizione tatuare il cranio ai faraoni per allungarlo. Successivamente, i popoli del Borneo ,gli Amazzoni, gli Africani, di cui ancora oggi ne ritroviamo testi scritti;mentre in India non ci sono. La pratica dei tatuaggi in Giappone era usata come dai nazisti per distinguere alcune persone da altre. In Francia nel 1800 i ladri erano tatuati con un giglio sulla spalla destra. La diffusione dei tatuaggi raggiunge il suo apice alla fine del 1800 con il grande artista Mac Donald,il quale attraverso il culto dell’arte per il bello,riesce a tatuare vere e proprie opere d’arte sui corpi dell’alta aristocrazia, dando origine ad un vera corsa al tatuaggio più glamour del secolo. Bisogna dire che all’epoca con l’utilizzo di aghi infetti, luoghi non adatti e conformi alle norme di sicurezza , essi hanno causato non pochi morti. I rischi attribuiti a essi per la scarsità di igiene e l’uso di prodotti contenenti colori azoici come quelli che vengono usati nelle industrie tessili ,automobilistiche,della stampa e nelle vernici. I loro pigmenti derivano dalla plastica. Questi composti si trovano nei colori rossi brillanti, corallo e gialli. L’esperto di tatuaggi, il maestro Marco Vita,ci spiega da cosa è nata la sua passione per i tatuaggi e cosa bisogna fare per non incorrere in sgradevoli sorprese come: infezioni da stafilococchi ,streptococchi,epatiti B,C e sifilide, minimi rischi di shock anafilattico nei soggetti ipersensibili.
Vi sono anche rari casi di rigetto dell’inchiostro, con conseguente danneggiamento estetico permanente della zona interessata. Sarebbe quindi, buona norma sottoporsi a test specifici prima di tatuarsi; almeno per la prima volta.
La mia passione per i tatuaggi risale a più di vent’anni fa, a quando sulla spiaggia vidi un Tedesco con un tatuaggio sulla schiena, e me ne innamorai. Con il tempo la mia divenne una vera e propria passione, e a oggi il numero di persone che ho tatuato è altissimo. Il mio stile è “Dark realistico figurato”. Credo che un tatuatore oltre ad avere la passione per il disegno debba saper conoscere tutte le tecniche e gli stili che il mercato richiede. Non c’è una categoria di persone che si tatua. Il tatuaggio non è una moda, ma uno stile di vita. Il corpo è una tela bianca ed io sono il pittore. Il tatuaggio è un’ arte e le mie opere d’arte sono impresse su corpi che le rendono vive portandolo a spasso per il mondo. Attualmente tutte le classi sociali si tatuano, dai calciatori,agli attori,cantanti,impiegati,disoccupati,non c’è limite di età a partire dai 18 anni in su. Come diceva una citazione “Non sono quelli con i tatuaggi ad aver distrutto il mondo,ma quelli in giacca e cravatta”. Ritengo che un tatuaggio sia come un diamante:è per sempre,ragion per cui bisogna essere adulti per decidere se farlo o meno. I tatuaggi, se fatti in strutture adeguate e con tanto di certificazioni, con colori naturali e da persone esperte, non da quelli che copiano da un foglio su internet a dozzine, è un ottimo rimedio per coprire cicatrici. La leggenda dei marinai diceva che i tatuaggi dovevano essere tre per combattere la cattiva sorte:uno che rappresentava la partenza,uno l’arrivo e uno il ritorno.
A cura di Anna Falco