Arte

“I Nuovi Giullari”

I nuovi giullariLi ho conosciuti personalmente, Antonio e Fabio, due persone meravigliose, sanno come far divertire anche sotto la pioggia.A lavoro seri e preparati professionalmente.Antonio fa l’autista di pullman e Fabio ha un negozio di autoricambi. Ho seguito le prove di Bacco Tabacco e Venere, nel Dicembre 2013 e devo dire che dietro le quinte facevano sbellicare.

La loro breve storia…

Tutto ha inizio, materialmente, nella primavera dell’anno 2002, grazie alla passione per il teatro e alla loro innata comicità. Fin da piccoli, i due Antonio Furiano e Fabio Izzo, cominciano a “camminare” per le strade che conducono all’arte, in maniera autonoma e diversa. Mentre il primo cominciava a misurarsi sui palcoscenici teatrali, anche se solo a livello scolastico, il secondo, allo stesso modo, cominciava a “bazzicare” nel campo della musica.Agli inizi degli anni 90 nacquero le loro prime, piccole, fatiche teatrali e musicali. Antonio, interpretò diversi ruoli, tra cui quello di Michele, in “Pericolosamente”, atto unico di E.DeFilippo, “Tre pecore viziose”, E’ asciuto pazzo o’ parrucchiano”, “Madame quatte’ solde”, “La fortuna con la F maiuscola”, “Miseria e nobiltà”, “Il morto sta bene in salute”, “Non ti pago”, “Sogno di una notte di mezza sbornia”. Fabio, invece, mette sù un’ottima band con la quale da vita a numerose esibizioni canore, attraversando epoche e stili di musica differenti, che vanno da Pino Daniele ai Dire Streats, da Claudio Baglioni ai Queen, dal Rock al Pop e dalla musica Italiana a quella d’oltremanica. Insomma, entrambi si muovevano con energia e passione nel mondo dell’arte, fino a quando poi, grazie ad un’esperienza del tutto particolare vissuta all’ombra del Crocifisso, (nella parrocchia)si incontrano artisticamente per prendere parte ad un’ennesima interpretazione, ma questa volta insieme.Si trattò di un’altra opera del Grande Maestro Eduardo De Filippo: “Ditegli sempre di sì”.Nella primavera del 2002, Antonio e Fabio decidono di mettersi in “proprio”, a loro spese creando la loro compagnia teatrale”amatoriale”A quel punto però, serviva un “lavoro” da interpretare ed un copione, ed ecco che decidono di portare in scena un autore contemporaneo e partenopeo, con una sceneggiatura “tosta”:di Vincenzo Saleme “E FUORI NEVICA.Il loro fu un successone, al punto che dopo pochi mesi, furono invitati ad una manifestazione di benefica per la donazione degli organi, al teatrino di corte di palazzo reale a Napoli, dove alla presenza di ospiti come il Sindaco Lervolino, Gigi D’Alessio e gli attori de “La squadra”, diedero sfoggio alla loro comicità ed arte, deliziando il numeroso pubblico presente. Da allora, la loro è stata un’inarrestabile crescita artistica.Nata per gioco, questa compagnia teatrale, ad oggi conta un numero fisso di pubblico per spettacolo che va oltre il migliaio di persone. I lavori successivi, poi,“Na’ mugliera cuntignosa”, “Premiata pasticceria Bellavista” e “A che servono questi quattrini”.Gratificati sia per l’apprezzamento del pubblico che per gli elogi della stampa. Nel 2005 grazie a pochi, ma ottimi collaboratori, passano da compagnia teatrale amatoriale ad Associazione Culturale no profit.

A cura di Anna Falco.

Lascia un commento