“UN INCONTRO MAGICO” Intervista ad Aldo Gioia
Oggi 26 Febbraio, mi trovo catapultata nella casa di una delle personalità più importanti del panorama Partenopeo e mondiale: il Prof Aldo De Gioia. Provo un emozione immensa
nel parlare di quest’uomo che mi ha chiamata figlia onoraria. <Anna, sei proprio come ti immaginavo mentre leggevo il tuo libro:”1 caffè a Parigi”.Abbiamo tante cose in comune io e te.>
<Abbiamo entrambi perso il padre in tenera età’, un infanzia difficile, lo stesso sguardo da
sognatori, la passione per Napoli e per la scrittura.>
<Professore, sono onorata che lei abbia letto il mio libro, non avrei mai immaginato. Brividi!>
Mi trovo nella sua casa.
Mi sento come “Alice nel paese delle meraviglie”! Alle sue pareti sono affissi centinaia di quadri con riconoscimenti, foto, poesie. Vedo libri ovunque, medaglie, coppe; una vita intera impressa sui muri variopinti, come se fosse stata dipinta dalla mano di Dio! <Lei è una stella, l’ultima stella che splende sul cielo della nostra bella Napoli!>
Mi racconta della sua infanzia. Da bambino ha vissuto la guerra e a scuola vestiva da Balilla e
amava giocare a pallone tra i vicoli della sua città.
Tutti avevano la tessera del partito a quell’epoca. È sempre stato un bambino con mille perché’.
Tutto lo affascinava.
Cresciuto troppo in fretta rispetto ai bambini della sua età.
Una gioventù trascorsa sui libri e nei camerini dei teatri.
La sua vita è stata segnata dalle atrocità della guerra.
Oggi vedo davanti a me un uomo semplice, garbato, gioviale, sensibile, uno storico, pedagogista, appassionato di musica, poesia e teatro.
La sua passione per il teatro l’ha ereditata da suo padre, scenografo, il quale lavorava a Roma
al teatro Argentino.
La sua è stata una vita intensa segnata dal passaggio di grandi artisti ed uomini illustri che hanno fatto parte della sua gioventù tra i quali: Eduardo De Filippo, Giancarlo Giannini, E. Bennato, A. Bocelli e tanti altri..
All’epoca, Eduardo De Filippo gli propose un contratto, ma lui dovette rifiutare a malincuore, per andare ad insegnare ad Avellino.
Fu lui a scrivere “La Leggenda Di Una Voce”(biografia di Enrico Caruso).
Da lui è nata l’idea di dedicare un museo al tenore ed anche alla “Canzone Napoletana”.
Membro della commissione toponomastica della città Partenopea.
Ha collaborato con la National Geographyc.
La cultura parte dal sud, mi dice, poi sono arrivati i Savoia e ci hanno distrutto. Da Napoli è venuta fuori la parte bella del Nord. Ci hanno sempre trattati
come l’ultima ruota del carro. Nel settecento furono uccisi tutti i grandi “Cervelli Napoletani”. Siamo stati derubati di tutte le nostre opere d’arte ed anche della ferrovia.
Alla mia domanda:<Cosa ne pensa della terra dei fuochi?>
<Il tumore della Campania è la “camorra”, chi non si fa comprare muore! Dovremmo unirci tutti insieme e combatterla come facemmo con le 4 giornate di Napoli.
La gente non sa che la guerra in Italia è stata condotta dalla mafia Americana, uno degli organizzatori era Lucky Luciano. Pochi sanno che sulle barricate delle 4 giornate ha combattuto Buscetta; lui doveva comunicare gli ordini alla mafia. Quei pochi che hanno cercato di difenderci sono stati uccisi, come Borsellino.>
Autore dell’inno ufficiale dell’Ottava Brigata Bersaglieri, scolpita su una lapide di bronzo (El Alamein) In ricordo della battaglia combattuta in Egitto da Italiani e Inglesi. Premiato al campidoglio dal Ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Iervolino. Ha pubblicato innumerevoli poesia: alcune in lingua Partenopea ed altre in Francese. Autore dello “Zibaldone Napoletano”. Alcune delle sue poesie sono scolpite sulle lapidi nelle nostre piazze.
Mi ha letto una poesia intitolata “Accattateve E RRose”, (dal libro Aldo De Gioia Poesie di Edizioni Eurografica) dedicata all’amore della sua vita “Fabiana”, morta in giovane età per una leucemia fulminante, la quale ancora oggi vive nel suo cuore. In questa poesia piena di passione, di tristezza e di dolci ricordi, il De Gioia associa una deliziosa fioraia alla sua amata.
Da lui è partita l’idea di mandare in orbita “Torn a Surriento. Mi ha detto:<lo hanno fatto con le canzoni dei Beatles, perché non farlo anche con le canzoni “Napoletane”?!
In questi giorni ne ha parlato la RAI.
Una persona meravigliosa. Generosa e umile
Ho trascorso con lui due ore intense, colme di emozioni e risate. Mi ha congedato regalandomi tre dei suoi libri: Quando la Storia Diventa Poesia, Sogni Lontani, Una raccolta di poesie nella quale c’è anche la poesia sopra citata e due babà.
Ancora impressa negli occhi la sua figura, che dolcemente mi accompagna salutandomi dal balcone: che Dio ti accompagni!
A cura di Anna Falco.