Napoli non è solo sfortuna
Ennesima sconfitta del Napoli a Roma. Non si può certo parlare solo di sfortuna visto che ogni tiro contro la porta del Napoli è automaticamente gol . Credo che la differenza con la Juve sia soprattutto nel portiere e lo abbiamo visto ieri. Inoltre come dice M. Mauro il Napoli non ha saputo concretizzare le numerose occasioni avute, ma il merito va anche al portiere della Roma che ha parato di tutto. Al Napoli si è sempre detto manca cattiveria agonistica che la Juve ha da vendere, oltre a ricambi diversi di valore con la squadra bianconera. Che dire? Speriamo di non fare la fine del campionato in cui dirigeva Benitez, della quale si prospetta l’ombra più funesta. La partita è stata quasi una fotocopia di quella di Torino, beffa agli ultimi minuti. Ma perché non fare entrare prima Gabbiadini? Perché non si usa un po di cattiveria spedendo il pallone lontano dall’area? Sarebbero molti gli interrogativi, visto che adesso dopo tre sconfitte, Udine, Milano, e Roma diventa in salita, basta un altro passo falso e la Roma ad approfittare e addio secondo posto. Perchè come la Juve una volta effettuato il sorpasso non l’hai più presa cosi la Roma, gasata, difficilmente la riprendi.
Lo abbiamo sempre detto al Napoli manca la mentalità del più forte quella vincente, che dovrebbe trasmettere non solo il mister, ma soprattutto la società che non ha mai saputo fare il colpo giusto al momento giusto. Due acquisti a Gennaio ma dove sono? In che squadra giocano? Sicuro nel Napoli? Se ADL volesse davvero vincere il campionato aveva l’occasione per dimostrarlo ma non lo ha fatto perché?
Bisognerebbe chiederlo a lui visto che si preoccupava dello spogliatoio, nonostante abbia seguito il suo istinto ci troviamo a soffrire fino alla fine come sempre. Quando i napoletani il pubblico più famoso, avranno la loro soddisfazione? Ma il calcio forse è fatto anche di politica e in questo il Napoli non è stato mai forte.
Non ci resta che sperare che almeno alla fine qualcuno gioisca …. almeno il secondo posto potrebbe essere nostro. Incrociamo le dita. Staremo a vedere.
