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Campi ROM, il popolo si ribella

Siamo ormai sempre più abituati ad avere a che fare con i clandestini. Sempre più numerose le zone devastate e distrutte da quello che ormai è diventato un vero e proprio problema che sta a cuore a tutti i cittadini campani.

Questa volta è il caso di Villa Literno, dove lastre di Eternit e numerose cassette di frutta marcia non lascia passare i comuni passanti. A poche centinaia di metri un campo rom sul cui piazzale antistante giganteggia una montagna di carcasse di frigoriferi alta circa 10 metri. E’ lì da mesi, a meno di 15 metri da un campo dove decine di nuovi schiavi, probabilmente immigrati clandestini, sono intenti a raccogliere patate che finiranno sulle nostre tavole con la tracciabilità rigorosamente modificata, (è risaputo che i mercati non ritirano più prodotti “Made in Campania”). Mentre l’auto procede a passo d’uomo lungo questo percorso di morte e desolazione, dalle frequenze di Radio 24 ascoltiamo la voce del sindaco di Afragola Tuccillo che tenta una difesa d’ufficio sulla notizia del giorno: “Incesto e pedofilia nei quartieri ghetto come le Salicelle e Parco Verde di Caivano” . Cerchiamo inutilmente una spiegazione logica a tutto ciò, ma non c’è. Non esiste, così come non esiste controllo del territorio e coscienza civica.