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Zingari: Fra roghi, furti e atti vandalici, c’è chi dice no …. col veleno.

Monta l’insofferenza degli italiani nei confronti di zingari e immigrati. L’Italia sta diventando razzista? Forse l’hanno costretta a diventare tale. Ad incrementare l’insofferenza verso quello che il “buonismo tout court” chiama “il diverso”, i goffi tentativi di censura e di mistificazione giornalistica, che oramai non si contano più, fra  Tg e notiziari Rai, Mediaset e Sky. Crimini come stupri, rapine, furti o semplici aggressioni commessi da zingari, magrebini e africani vengono sistematicamente taciuti per (udite, udite) evitare allarme sociale, mentre la rete attraverso i social, si rivela sempre più precisa e veloce nel diffondere notizie che vedono  le “nuove risorse” (così ribattezzate dalla nostra “Presidenta” della Camera) sempre più spesso autrici di efferati crimini. Dallo stupro al semplice furto senza disdegnare gratuiti atti vandalici come il rogo di centinaia di pneumatici e rifiuti tossici registrato fra le campagne di Casalnuovo di Napoli ai confini con Afragola proprio ieri lunedì 18 luglio. Rogo appiccato sembra, per ritorsione verso le autorità che ne avevano predisposto lo sgombero viste le condizioni di una fatiscente e nauseabonda baraccopoli sita nelle vicinanze. Le fiamme altissime hanno illuminato per ore con una luce sinistra i campi coltivati, mentre l’acre fumo nero, spinto da un forte libeccio avvolgeva i centri abitati provocando intossicazioni soprattutto fra bambini ed anziani.

Fa discutere in queste ore anche l’iniziativa di un piccolo agricoltore di Afragola che vessato dai continui furti di ortaggi, ha deciso di avvelenare tutto quello che aveva seminato con tanto amore e tanta cura iniettando direttamente piccole ma letali dosi di un potente pesticida, il “Nurelle 56 E.C.” negli ortaggi ancora sulle piante. Zucchine, Melanzane, Pomodori e Broccoli usate come esche micidiali per topi.

Abbiamo visitato il modesto orto e provato ad ascoltare le ragioni dell’agricoltore L.C. 40 anni, di Afragola che disperato, si sfoga: “Non sono esseri umani. Gli zingari non hanno nulla di umano, e in più, ci odiano” – Perché dice questo? – Vede, non si limitano a prendere qualche ortaggio per sfamarsi, ma fanno razzia di ogni cosa e dopo distruggono tutto, come serre e steccati messi su con tanta fatica e tanto sudore. Sono stanco. Basta. Vadano all’inferno.