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Quando una decapitazione non fa notizia

La decapitazione di un bambino è il video che attualmente gira in rete da qualche giorno sui Social Network Internazionali. I “Tagliagole di Obama”, così li chiamano i membri del gruppo siriano Nour al-Din al-Zinki, e questo perchè appoggiati e sostenuti economicamente proprio dagli Stati Uniti.

 

Alla atroce decapitazione del 12enne Abdullah Aisa i media italiani ed europei non hanno dato alcun risalto mentre per Aylan il piccolo profugo annegato su di una spiaggia turca il mondo s’indignò. Due pesi e due misure anche sulla morte dei bambini.

Intanto l’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che gli uomini ripresi nel video erano combattenti del gruppo Nour al-Din al-Zinki, che ha ricevuto sostegno militare attraverso la Turchia, inclusi missili Tow di produzione americana. Anche il dipartimento di Stato Usa ha fatto sapere che Washington sta verificando le informazioni e ha parlato di “una notizia agghiacciante”.

In una nota striminzita nota giunta dal dipartimento di Stato USA si legge: “Tutte le persone che avrebbero commesso la violazione sono state arrestate e consegnate alla commissione per le indagini in accordo con gli standard legali del caso”. La Coalizione nazionale siriana, cui il gruppo appartiene, ha definito i fatti “intollerabili” e chiesto che esso applichi le misure necessarie per affrontare il caso. Intanto registriamo che non una parola, una foto o un solo accenno è apparso nei notiziari Rai, Mediaset o Sky. Sempre più pregnante il sospetto della gente, che l’informazione sia fortemente falsata.