LONDRA : ANCORA TERRORE E SANGUE NEL CUORE DELLA CITY INGLESE

British police officers stand on duty as forensics officers work outside the Carriage Gates entrance of the Houses of Parliament in Westminster, central London on March 22, 2017, in the aftermath of a terror incident.
Three people were killed and 20 injured in a “terrorist” attack outside the British parliament Wednesday when a man mowed down pedestrians, then stabbed a police officer before being shot dead. The car struck pedestrians on Westminster Bridge, a popular spot with tourists because of its views of Big Ben, before crashing into the railings outside the heavily guarded parliament building in the heart of the British capital. / AFP PHOTO / DANIEL LEAL-OLIVAS (Photo credit should read DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)

ALLHAU  AKBAR DOBBIAMO ABITUARCI A SENTIR PRONUNCIARE  QUESTA FRASE

Londra, 04 giugno 2017

Cosa sta accadendo all’Inghilterra? Ieri il secondo attacco in meno di due settimane, dopo il vile attacco di Manchesters, mentre si stava concludendo il concerto della pop  star americana Ariana, l’ovazione per la 23 enne cantante americana interrotta da una violenta esplosione verificatasi al termine dello show alla Manchester Arena, provocata da  un kamikaze si lasciò esplodere tra la folla causando 22 morti e almeno 119 feriti. Tra cui, appunto, le tre giovanissime fan, ricoverate per le ferite e le fratture multiple riportate.  Ieri sera a Londra, è andato in scena ancora il terrore.  Ad essere sotto attacco questa volta il London Bridge, il cuore della city, si contano 7 morti e 48 feriti, il raid nel quartiere di Barking , il terrore nel centro di Londra nel nome di “Allah” una coincidenza? Il Regno Unito è a soli 4 giorni dal voto dell’8 giugno, voto tra l’altro confermato dalla Camera dei Comuni. Ma vediamo di ricostruire ciò che è successo: un commando di terroristi ha condotto con una azione organizzata in maniera para-militare un duplice attacco nella notte nel cuore della capitale inglese: la prima azione scatta sul London Bridge, un ponte simbolo della città, realizzato nel periodo romano, che ha subito trasformazioni nel corso degli anni per divenire quello che conosciamo oggi. Un pulmino lanciato a folle velocità ha investito (come accadde a Nizza con un camion) diversi pedoni, conclusa la corsa, dal mezzo sono usciti tre aggressori che hanno cominciato ad accoltellare tutti i passanti che incontravano;lo stesso commando ha continuato la sua azione di morte nella zona di Borough Market, prima di cadere sotto i colpi della polizia. Sulla scena dell’attentato, numerosi testimoni hanno visto il van, un veicolo bianco noleggiato dalla Hertz, lanciato a folle velocità, salire sul un marciapiede e falciare una dozzina di persone. Finita la sua corsa dal mezzo sono saltati fuori tre terroristi, armati di coltelli lunghi ed affilatissimi, stando alle testimonianze, si sono scagliati sugli inermi passanti per colpirli con decisi fendenti al grido di: “Questo é per Allah”.

Ma per mettere ordine alla questione, bisogna andare indietro negli anni. Infatti, per registrare il primo attentato a Londra bisogna arrivare al 7 luglio 2005, quando ci furono una serie di esplosioni causate da attentatori suicidi che colpirono il sistema di trasporti pubblici della capitale britannica durante l’ora di punta, mentre molte persone si recavano al lavoro. Tre treni della metropolitana furono colpiti quasi contemporaneamente e dopo poco meno di un’ora esplose un autobus. Gli attacchi causarono 56 morti, inclusi gli attentatori, e circa 700 feriti di cui un centinaio venne ricoverato in ospedale L’attentato avvenne proprio mentre nel Regno Unito, nei pressi di Edimburgo, si stava tenendo il 31º vertice del G8; inoltre, il giorno precedente era stata festeggiata la scelta della capitale inglese come sede delle Olimpiadi del 2012. La prima di una serie di casualità. Il 21 luglio 2005 si verificò una seconda serie di quattro esplosioni su convogli della metropolitana di Londra e su un autobus. Esplosero solo i detonatori e non le cariche e non ci furono vittime; gli attentatori, dopo i malfunzionamenti degli ordigni fuggirono ma furono in seguito tutti arrestati. Tony Blair e l’allora ministro dell’interno Charles Clarke riferì alla Camera dei Comuni che erano state confermate 4 esplosioni: tre sulla metropolitana, nel centro di Londra e una su un autobus a due piani, durante l’ora di punta. Vennero ritrovati anche due pacchi sospetti su treni della metropolitana, per precauzione furono eliminati con esplosioni controllate; più tardi la polizia affermò che non si trattava di ordigni. Useremo il pugno duro concluse Blair.

 

Ma nel frattempo cosa è successo nel Regno Unito? Vi è stato un cambiamento epocale, che ha messo in seria difficoltà, non solo la tenuta della UE, ma qualcosa che ha minato profondamente alla sua credibilità. Il 23 giugno scorso, Londra ha visto passare, dopo il voto referendario, il sì definitivo alla Brexit. Esito che ha portato Londra ad avviare il divorzio dalla Ue. Ovvio che si tratta di coincidenze, ma non può, non far riflettere la coincidenziale serie di attentati avvenuti in questi pochi mesi, tutti molto eclatanti e di una particolare efferatezza. Ad essere colpiti sono stati obiettivi emblematici: Westsminster, Un Concerto internazionale, ed ultimo solo in ordine cronologico il, London Bridge simbolo di Londra ed il quartiere commerciale più famoso di Londra – Borough Market. L’attentato di ieri ha prodotto , 3 morti e 40 feriti: “L’attacco era stato  preannunciato sul web il giorno prima”. Ed è bufera sugli 007 del Regno Unito. Su un forum il giorno prima dell’attacco era stato pubblicato un messaggio cifrato con le coordinate del luogo da colpire.  Anche una italiana tra i 48 feriti, 7 in condizioni molto gravi, 3 i morti (oltre all’attentatore).  Le dichiarazioni a caldo della Premier May non si sono fatte attendere: “Rivedere le leggi antiterrorrismo “. Ora gli inglesi a poco più di due mesi dall’attentato di Westmister,  ripiombano nel terrore, l’angoscia è servita. Una strategia non casuale, studiata nel modo e nei metodi, tutto comincia quando un furgone bianco sbanda sul marciapiede nella zona di London Bridge, puntando su di un gruppo di pedoni, lo scopo è evidente, creare paura, ogni , auto, furgone, camion da oggi sarà guardato con sospetto alla prima manovra, frenata, o accelerazione considerata strana. Ma anche  la seconda parte ha un suo scopo chiaro, i tre uomini che escono dal veicolo, e aggrediscono a colpi di coltello i passanti, colpendoli alla gola, faranno guardare con sospetto chiunque, che per qualsiasi motivo, dovesse urlare per strada, correre o fare gesti considerati inconsueti. La paura, l’angoscia da ieri saranno parte della vita degli inglesi. La premier, ha anche dichiarato che : “Le elezioni politiche si terranno come previsto l’8 giugno”, ma quanto influiranno sull’esito elettorale questa serie di attentati?

L’analisi

Inevitabile una riflessione, mettendo a confronto le dichiarazioni dei capi di stato a margine degli attentati e gli stessi, il giorno dopo dalla decisione della Brexit,

Angela Merkel: uniti a Londra nello sgomento, ma anche nella fermezza. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha espresso la propria solidarietà con il Regno Unito, dopo attacco terroristico verificatosi nel cuore di Londra. In una dichiarazione rilasciata a Berlino, Merkel ha detto che “oggi, al di là di tutti i confini, siamo uniti nello sgomento e nella tristezza ma anche nella fermezza”, sottolineando poi che Berlino è “ferma e decisa” nell’essere al fianco del Regno Unito nella lotta al terrorismo.

Angela Merkel, GB non avrà diritti come stato Ue, no illusioni – “Un terzo Stato, quale sarà la Gran Bretagna, non potrà avere gli stessi diritti di uno stato europeo”. Lo ha detto Angela Merkel al Bundestag, in vista del consiglio europeo sulla Brexit

Emmanuel Macron, i miei pensieri sono con le vittime e i loro familiari. La Francia è vicina al Regno Unito dopo l’attacco terroristico che ha sfregiato Londra nella notte, e a ribadirlo è stato, tra glia altri, anche il presidente francese, Emmanuel Macron, sul suo account Twitter.

Francois Hollande: “Non ci possono essere regole speciali per la City”. Nel suo intervento a una radio francese, il presidente francese, Francois Hollande si esprime con decisione sul tema della Brexit.

Donald Trump: Inghilterra, siamo con voi. “Ci saremo per tutto ciò che gli Stati Uniti possono fare per aiutare, a Londra e nel Regno Unito. Siamo con voi. Dio vi benedica”, così in un tweet, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso il proprio sostegno al Regno Unito dopo l’attacco terroristico di stanotte. Precedentemente Trump aveva ribadito, in riferimento ai fatti di Londra, la necessità per gli Usa di applicare i veti in materia di immigrazione varati da lui stesso e bloccati dai tribunali.

Donald Trump: parla al quotidiano tedesco Bild e al britannico Sunday Times e delinea le sue posizioni rispetto al Regno Unito post-Brexit e ai rapporti con la Russia, che vorrebbe sollevare dalle sanzioni imposte a seguito della crisi ucraina e dell’ipotesi di interferenze informatiche nelle ultime elezioni americane.

Paolo Gentiloni: «Vicini al popolo britannico «L’Italia è vicina al popolo e al governo britannico di fronte all’attacco che ha colpito il cuore di Londra e delle sue istituzioni democratiche. Esprimo le condoglianze del governo italiano e le mie personali ai familiari delle vittime e la vicinanza ai feriti.

Paolo Gentiloni : intervenuto in Aula alla Camera in vista del Consiglio europeo straordinario del 29 aprile 2017 sulla Brexit. Noi abbiamo il dovere e diritto di pretendere per i nostri concittadini tutele e diritti amministrativi certi, immediatamente applicabili e non discriminatori e basati sul principio di reciprocità” con britannici residenti in Italia.

Il dubbio e l’anomalia

Perché? Come mai? In qualsiasi attacco terroristico sono i cittadini ad essere assassinati? Eppure sarebbe molto più efficace ed eclatante l’uccisione di un “leader” politico per gli attentatori sarebbe un vittoria pesantissima, colpire la cuore il sistema, quel sistema che dicono di voler abbattere. E’ pur vero che la strategia del terrore alla unga stanca la popolazione, la impaurisce, ma può questa essere la strada per il raggiungimento dei loro obiettivi? Quali sono poi questi obiettivi, islamizzare il mondo? Pura fantasia, è storicamente provato che dopo un periodo di terrore, di morti, inevitabilmente la gente si solleva e reagisce, quindi esiste una regia occulta che manovra e muove sapientemente criminali prezzolati, killer comuni? Dai risultati delle indagini a seguito di attentati accaduti anche in altri paesi, la fiera delle stranezze, documenti lasciati nelle auto usate per gli attentati, carte di credito, armi. A Londra niente, nessuna traccia, nessun documento smarrito, nessun superstite, una anomalia terroristi più capaci?

La Premier May, ha invocato una nuova legge antiterrorismo, per contrastare il fenomeno. L’Italia si è dotata di una legge antiterrorismo. Queste alcune delle principali norme contenute nel provvedimento approvato oggi 15 aprile 2015:

FOREIGN FIGHTERS

Coloro che si fanno arruolare per il compimento di atti di violenza, con finalità di terrorismo sono puniti con la reclusione da 5 a 8 anni. Stessa pena per coloro che organizzano finanziano o propagandano viaggi finalizzati al compimento di condotte terroristiche. Prevista la custodia cautelare in carcere.

LUPI SOLITARI

La reclusione da 5 a 10 anni viene prevista per colui che, pur essendosi addestrato da solo, ovvero avendo autonomamente acquisito le istruzioni “sulla preparazione o sull’uso di materiali esplosivi, di armi da fuoco o di altre armi, di sostanze chimiche o batteriologiche nocive o pericolose, nonché di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, con finalità di terrorismo”, pone in essere comportamenti univocamente finalizzati al terrorismo internazionale. La nuova legge prevede anche che alla condanna per associazione terroristica, assistenza agli associati, arruolamento e organizzazione di espatrio a fini di terrorismo consegue obbligatoriamente la pena accessoria della perdita della potestà genitoriale “quando è coinvolto un minore”.

WEB

Il provvedimento reca misure di prevenzione, volte a contrastare in particolare le attività di proselitismo attraverso Internet dei foreign fighters. L’uso di strumenti informatici diventa un’aggravante quando viene utilizzato per compiere reati di terrorismo, istigazione e apologia del terrorismo. Simili aggravanti di pena vengono introdotte per la fabbricazione e la detenzione di documenti falsi.

BLACK LIST SITI WEB

La polizia postale e delle comunicazioni deve costantemente tenere aggiornato un elenco dei siti Internet che vengano utilizzati per attività e condotte di associazione terroristica e condotte con finalità di terrorismo nel quale confluiscono le diverse segnalazioni della polizia giudiziaria.Si stabilisce che, in presenza di concreti elementi che facciano ritenere che gli specifici delitti con finalità di terrorismo siano compiuti per via telematica, il pubblico ministero ordina con decreto motivato, preferibilmente tramite la polizia postale e delle comunicazioni, agli Internet providers di provvedere alla rimozione dei contenuti illeciti accessibili al pubblico. In caso di contenuti generati dagli utenti e ospitati su piattaforme riconducibili a soggetti terzi, viene disposta la rimozione dei soli specifici contenuti illeciti. I fornitori di servizi sono tenuti a provvedere immediatamente e comunque non oltre 48 ore dal ricevimento della notifica. Al mancato adempimento da parte del provider consegue l’interdizione all’accesso al dominio Internet a mezzo di sequestro preventivo.

PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA

Al Procuratore Nazionale Antimafia vengono assegnati compiti di coordinamento anche in materia di anti terrorismo.

INTERCETTAZIONI PREVENTIVE

Ok agli ascolti preventivi per le indagini in materia di terrorismo.

DATI TRAFFICO TELEFONICO

Nelle indagini per i reati aventi finalità di terrorismo, i dati relativi al traffico telefonico e telematico degli indagati, a decorrere dall’entrata in vigore della legge, possono essere conservati sino al 31 dicembre 2016. Lo stesso vale anche per i dati relativi alle chiamate senza risposta trattati temporaneamente da parte dei fornitori di servizi di telecomunicazione.

NELLE CARCERI

La legge introduce, in via transitoria (fino al 31 gennaio 2016), la possibilità per i servizi di informazione e sicurezza di effettuare colloqui investigativi con detenuti per prevenire delitti con finalità terroristica di matrice internazionale. Dei colloqui devono essere informati preventivamente sia il Procuratore generale presso la Corte di appello di Roma che il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; alla conclusione delle operazioni ne è data informazione anche al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Come la polizia giudiziaria, il provvedimento prevede che il personale dei servizi sia autorizzato a condotte previste dalla legge come reato anche in relazione ad una specifica serie di delitti con finalità di terrorismo, operando nei loro confronti la speciale causa di non punibilità.Il personale dei servizi in sede di deposizione in un procedimento penale sulle attività svolte “sotto copertura”, può  indicare le generalità “di copertura” usate nel corso delle operazioni stesse.

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Scatta l’arresto in flagranza per i cosiddetti scafisti.

Inutile dire che la gran parte degli articoli citati in questo decreto sono quotidianamente disattesi, dall’arresto degli scafisti alla restituzione dei barconi sequestrati, ma anche il web , è zeppo di siti che inneggiano alla guerra santa contro gli infedeli (Noi).

La domanda che ritorna prepotentemente alla mente è tuttavia la stessa: “se questa gente odia gli occidentali? Perché continuiamo ad andare a prenderli e importarli in Europa? I fatti dimostrano che non esiste alcuna voglia di integrazione da parte di questa gente, l’unico obiettivo che hanno , è di islamizzare il vecchio continente, di vedere sventolare la bandiera nera dell’ISIS su San Pietro, eppure si continua spregiudicatamente a  importarli, Autolesionismo? Incoscienza? Sostituzione Etnica. Lo sapremo tra qualche anno, quando evidentemente sarà troppo tardi per porvi rimedio.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore