cronaca

UNA GIORNATA DI ORDINARIA FOLLIA “ QUALCUNO CONTINUA A DEFINIRLA INTEGRAZIONE”

Napoli, armato di coltello semina il panico nella metro: arrestato, passeggeri feriti nella ressa

Napoli, 09 giugno 2017

Doveva essere una giornata come tante quella di ieri, fare il solito giro per la città, sentire la gente, i commercianti, il parere di qualche turista. Giunti al Corso Novara, ci rendiamo immediatamente conto che non sarà una giornata tranquilla, all’ angolo del Corso Meridionale (Cariparma), un nutritissimo gruppo di Rom, si accinge tra urla e qualche scontro verbale con i commercianti locali, a dar vita a quello che definiscono un mercatino dell’usato. In realtà basta dare una rapida occhiata alle mercanzie per rendersi conto che si tratta di rifiuti riciclati (immondezzaio), prodotti raccolti dai cassonetti dei rifiuti o direttamente in discarica, decidiamo di attraversare la strada, ci dirigiamo verso l’angolo opposto dell’incrocio, raggiungiamo il lato che da su Firenze. Non può sfuggire alla nostra attenzione un “punto vendita alimentare”, il cui banco vendite, è stato ricavato da quello che fu un passeggino per neonati, la cui navicella è stata sostituita da un contenitore di plastica trasparente con coperchio, che contiene pezzi di animali bruciati, sembrano mezze parti di pollo e teste di agnellino (spero), sono visibili i denti dell’animale. Le parti sono praticamente carbonizzate (la commerciante improvvisata lo definisce arrostito) alla nostra domanda “ che roba è?”  ci chiede i documenti(?), vuol sapere chi siamo’ che lavoro facciamo? Ricopre frettolosamente il contenitore, il tanfo era insopportabile, la giornata di sole e i circa 29° di sicuro non aiuta. Notiamo sul coperchio tre spiedini di legno con delle cose cui non siamo stati in grado di definirne la natura, nere come il carbone, esposte senza alcuna protezione  al sole ed alle mosche .La donna di colore seduta per terra , signorilmente  ci riceve con le dita nel naso, non si scompone, siamo io e il Direttore di Napoli News Magazine , Antonio Mattia, ci guarda,  si alza fa una serie di domande, poi, senza esitazione ci caccia via, si inalbera quando cerchiamo di fotografare il suo “ negozio “! Inevitabile un ideale pensiero di solidarietà nei confronti dei commercianti italiani, sottoposti a centinaia di norme, con particolare riferimenti alle attività di somministrazione di alimenti e o bevande. Ci allontaniamo, siamo attratti da un gruppo di persone, si sentono urla, vediamo i lampeggiatori delle auto di Polizia di Sato, 2 volanti, e ben 6 pattuglie dei Vigili Urbani, arrivano a sirene spiegate anche 4 motociclisti della Polizia Locale, fanno fatica ad ammanettare un uomo di colore, che è seduto sul bordo del marciapiede, ci fermiamo, cerchiamo di capire l’accaduto,” solita rissa” ci dicono. La giornata è decisamente “diversa” dalle solite, arrivano notizie da alcuni passeggeri che escono di corsa dalla Metro collinare che, un uomo armato di coltello, di carnagione scura, non ci vuole molto a far scoppiare il panico tra i passeggeri del metrò linea 1 di Napoli all’altezza della fermata Colli Aminei – qualcuno precisa, che una donna lo aveva visto alzare la maglietta e mostrare un lungo ed affilatissimo coltello -. L’ uomo era salito a bordo alla fermata Università, «Era un uomo alto di pelle scura,  – racconta una testimone oculare  portava una bandana sulla testa e dei pantaloni aderenti. L’ho notato già alla Stazione Università, dove sono salita, continua la donna. Una volta sul treno, affollato, mi è passato vicino, ad un certo punto ha sollevato la maglietta, lasciando vedere un coltello lungo e affilato». L’uomo è stato disarmato dai Vigilanti allertati dal personale del metrò, alla fine è stato arrestato dopo una colluttazione dalla Polizia prontamente intervenuta. Il panico per le notizie provenienti dall’estero ha fatto il resto, nella ressa infatti, alcuni passeggeri sono rimasti leggermente feriti. Alcuni colti in stato di choc.

Si è venuto dopo a sapere che l’uomo essere di cittadinanza svedese, non si sa se si tratta un atto emulativo, oppure di un gesto dimostrativo, è stata aperta una indagine per approfondire l’accaduto.

La Nostra giornata, anche se molto movimentata non sembra voler volgere alla fine, ritornati da dove eravamo partiti, “Corso meridionale, dove avevamo parcheggiato l’auto, ci imbattiamo in una ennesima rissa, questa volta davanti ad un albergo della zona, due gruppi di etnia diversa, “arabi contro africani di colore” si affrontano a colpi di carrozzini, biciclette che volano, urla, uno sanguina dalla bocca. Chiediamo ai passanti di chiamare il 113 , “che chiammamme a ffà?”  – “inutile chiamarli” ci ndicono. Notiamo che la “ la venditrice di arrosto” è ancora la, il contenitore è quasi dimezzato, dei tre spiedini solo uno campeggia sul coperchio, ci manda a quel paese solo vedendoci arrivare. Via Firenze, una autopattuglia della Polizia Locale, segnaliamo “l’anomalia” , l’agente al volante, smanetta con il telefonino, ci guarda e fa” aspetto che esca il collega dal bagno e diamo una occhiata” , ci fermiamo, aspettiamo senza farci notare, il collega esce da un “bar” credo, sale in auto, ripartono, nemmeno girano lo sguardo verso la “negoziante di alimenti”. La conoscono, sta la da tempo, come da tempo ci sono i Rom, e come da tempo scoppiano Risse. Qualcuno continua a definire questa “cosa” integrazione, qualche altro dice che fanno lavori che Noi italiani non vogliamo fare, altri parlano di accoglienza, io la chiamo sostituzione etnica, occupazione, business di merce umana.

Illudersi che si possa integrare pacificamente un’ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo. Perché l’Islam che negli ultimi venti-trent’anni si è risvegliato in forma acuta – infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose – è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Non possono convivere, perché le società libere, come l’Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L’Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile. Così diceva il compianto Prof Giovanni Sartori.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore