Napoli

DA MARIA A CHIARA UN DOCUFILM CHE TOCCA IL “CUORE”

VIDEO SERVIZIO DAL SET OSPEDALE MONALDI

Un Docufilm dai profondi risvolti sociali, diretto dalla bravissima Antonella D’Agostino, da sempre impegnata sul fronte del sociale e del volontariato, “Da Maria a Chiara “ tratto da una storia vera.

Napoli, 05 dicembre 2017

Di Sergio Angrisano

Una storia toccante, dai risvolti umani straordinari, questa mattina all’ospedale Monaldi di Napoli le riprese del docufilm realizzato da Antonella D’Agostino, tratto da una storia vera, realizzato senza alcuna finalità di lucro, ma per testimoniare l’importanza della donazione degli organi, una pratica ancora molto lontana da essere recepita come atto di amore oltre che nel suo ruolo sociale. – Yengo a precisare che il cast di attori e attrici hanno lavorato a questo corto a titolo completamente gratuito, così Antonella D’Agostino ai nostri microfoni. –

Potrei iniziare questo articolo con una semplice domanda; perché donare gli organi? Le risposte inevitabilmente saranno almeno tre.

  1. Perché più di 10.000 pazienti sono in attesa di trapianto e possono contare solo su 500 donazioni l’anno. La media italiana è di 6 donatori/anno: siamo all’ultimo posto in Europa, ove la media è di 15-20 donatori/anno. La Spagna è in testa. Da noi le Regioni con più donatori sono Lombardia, Friuli, Piemonte, E. Romagna. 2. Perché alcune malattie possono essere curate solo trapiantando l’organo. In Italia le persone affette da insufficienza renale cronica, sottoposte a dialisi, sono circa 90 per milione di abitanti. Ogni anno se ne aggiungono circa 5.000. L’unica alternativa che hanno è il trapianto. 3. Perché col trapianto il Servizio Sanitario risparmia risorse ed energie. Queste rappresentano l’aspetto “istituzionale “ direi, ma una, ed una soltanto la risposta umana, “amore”, donare gli organi è un atto d’amore, l’estremo atto di amore che un morituro possa compiere. Così è stato per Maria, giovane mamma che purtroppo ha lasciato i suoi cari prematuramente. La bellezza morale di questa donna si riassume in questo estremo gesto, un gesto semplice, un paio di firme per saziare la burocrazia, ma tutto questo ha restituito la vita a ben sei persone che, diversamente oggi non avrebbero avuto speranza di sopravvivenza. Tra queste, Chiara. A Chiara è stato trapiantato proprio il cuore di Maria, un cuore “grande” che le ha restituito la vita, così, l’avv. Giuseppe Campagniuolo papà di Chiara, ai microfoni di Sinapsi News.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore