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Formazione OdG Campania: convegno sull’evoluzione del giornalismo nell’era digitale

Approfondimenti – riflessioni e tanti interrogativi rimangono; come deve approcciarsi il giornalismo nell’era della globalizzazione ?

Martedì 5 dicembre 2017,

di SergioAngrisano

Questa mattina alle ore 9:00 nella splendida sede del “Museo della Pace – MAMT” di Napoli l’Ordine dei Giornalisti della Campania ha avuto luogo il corso di formazione dal titolo “L’evoluzione del giornalismo: imparare a veicolare l’informazione”.

A fare gli onori di casa il Presidente dell’O,d,G. della Campania, e Domenico Falco, presidente del Co.Re.Com. Campania, dopo i rituali saluti iniziali, a dare inizio ai lavori; Massimiliano Musto, consigliere regionale dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e direttore della rivista economico – finanziaria Kompetere Journal, tra i relatori, Gianluca Arnesano, professore universitario di Digital Marketing, Riccardo Imperiali di Francavilla, avvocato civilista e giornalista de Il Sole 24 Ore. Special guest, Francesco Giorgino, giornalista e conduttore dell’edizione serale del Tg1, che ha trattato alcuni temi del suo ultimo libro “Giornalismi e società”.  – Nell’era della globalizzazione, della complessità più che della complicazione, dell’individualismo e della personal communication, riflettere sulla funzione sociale dell’informazione significa soprattutto considerare le conseguenze dell’interconnessione fra politica, economia, finanza e cultura, qui intesa come universo di conoscenze conoscibili. Il saggio analizza il senso autentico dell’attività di mediazione dei «giornalismi». Quattro sono le tesi sostenute nel libro. La prima è che, pur nell’evoluzione dei modelli tradizionali a vantaggio di nuove categorie interpretative (dal citizen journalism al data journalism, dal brand journalism alle all news) resta esclusiva la capacità dell’informazione di ricercare, indicare e perseguire quell’orizzonte di senso che nessun altro può garantire. La seconda tesi, relativa al rapporto fra giornalismo e politica, è che più che sulla quantità occorre puntare sulla qualità, se si vuole implementare il livello di democrazia di un Paese. La terza tesi è che l’informazione deve interpretare anche la funzione di arbitro fra politica ed economia, contribuendo a mettere un argine alla prevaricazione della finanza. La quarta e ultima tesi è che nel ventunesimo secolo l’acquisizione della conoscenza da parte del pubblico (interattivo e non più solo attivo) coincide in larga misura con la fruizione di contenuti mediali. E questo dilata la responsabilità dei mezzi di informazione – così ai nostri microfoni Francesco Giorgino.

Una riflessione e tanti interrogativi rimangono; come deve approcciarsi il giornalismo nell’era della globalizzazione, dove i social occupano uno spazio infinito e trasformano ed elevano chiunque al ruolo di  giornalisti o peggio, a portatori sani di notizie, una realtà senza argini oltre che complicata? Gli interrogativi sono molteplici e non tutti conducono ad una risposta univoca e netta. Un universo parallelo, dove tutto viene messo in discussione, ma anche disarticolato e minato da incontrollabili fake news, (conosciute fino e a qualche tempo fa come Bufale) ma anche concetti dati per assodati dai tanti manuali di giornalismo vengono messi in crisi dalle nuove tendenze socio-culturali di un mondo interconnesso e interdisciplinare ma non interdisciplinato. Notizia, informazione, politica e cultura sono sottoposte a continuo adattamento e revisione, vista la liquidità e la mobilità cui le nuove frontiere del nostro tempo le stanno spingendo al fine di risultare ancora attuali.

Considerata la velocità del processo di selezione, come si riconosce una vera notizia? In che modo è percepita dal lettore? Qual è il giusto modo di veicolarla? Editoria e giornalismo online: quali sono i nuovi modelli di business?

Partendo dalla centralità del diritto ad informare e ad essere informati e dalla considerazione che oggi la “notiziabilità” è seriamente messa a rischio, con conseguente svuotamento dei “valori notizia”, il convegno ha lo scopo di indagare in che modo i moderni mezzi di comunicazione, in particolare i social media, incidono sull’esercizio della professione giornalistica, ridefinendone le teorie, le procedure e le pratiche.

 

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore