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Non bastavano i pennivendoli. A dar man forte ai violenti anche il Presidente del Senato Pietro Grasso

Il vergognoso twitt del Presidente del Senato Pietro Grasso

Sembrano non bastare più le mistificazioni e le bugie di giornalisti (leggasi pennivendoli) per arginare l’inarrestabile ascesa dei partiti di destra, in particolare FDI;LEGA;CASAPOUND e FORZA NUOVA. Ad ogni episodio falsato in televisione o sui giornali, la rete risponde con smentite in tempo reale con filmati e testimonianze sufficientemente attendibili. Dopo i falliti tentativi di addomesticare sconvolgendo i fatti di Palermo (segretario provinciale di FN incaprettato) per i quali gli “incaprettatori” sono stati già messi in libertà dal magistrato col quale sembra abbiano anche brindato e festeggiato a distanza, e di Perugia, quest’ultima una vera e propria “fake news” che riportava di un accoltellamento mai avvenuto a danni di un militante di Potere al Popolo, ieri è sceso in campo direttamente Pietro Grasso, il presidente del Senato della Repubblica Italiana che in perfetta malafede, approfittando della sua presunta autorevolezza, avvalorava, o almeno tentava di farlo, la tesi secondo la quale un portaborse della senatrice Lucrezia Ricchiuti (LeU) avrebbe subito un “aggressione fascista”. Ancora una volta, testimonianze audio e video inondano il web smentendo la versione subdola di Grasso.

Dal video risulta evidente la provocazione verbale e il successivo tentativo di rapina dello smartphone che stava riprendendo le invettive del collaboratore della senatrice Ricchiuti ai danni di militanti di Casapound intenti alla distribuzione di materiale propagandistico presso un banchetto regolarmente autorizzato. Nonostante tutto, di lì a poco, appare sui social il disarmante twitt di Grasso.

La Senatrice Lucrezia Ricchiuti

Intanto, ancora batoste per i pennivendoli schierati. Stamattina è toccato a Serena Bortone la conduttrice di Agorà (Rai Tre) la figuraccia quotidiana. Una immensa Giorgia Meloni all’ennesima domanda su fascismo e antifascismo e sui canti dei centri sociali che intonavano Bella Ciao, ha dato del deficiente alla pennivendola (ma lei non se ne è accorta); ai teppisti dei centri sociali e a chi continua a sperare nei disordini (Grasso, Boldrini ecc). Altro mezzo punto guadagnato nei sondaggi in poco più di 15 minuti.

La “Show Girl” Serena Bortone conduttrice di Agorà