Napoli

IMBARAZZANTE LO STATO DI ABBANDONO IN CUI SI TROVA VIA MARINA

Siamo alle spalle della chiesa del Carmine, cacca, urina, rifiuti….e poi tutti a tavola !

Napoli, 10 marzo 2018

Di: Sergio Angrisano

 

Manca poco all’ora di pranzo ci troviamo alle spalle dell’abbazia del Carmine, lato via Marina. Ci guardiamo intorno, e sospiriamo. Davanti a noi, la mensa della Caritas, apre finalmente i battenti, il gruppetto che si attardava sull’uscio entra, altri si avvicinano pochi per volta, sono prevalentemente magrebini e nord africani, altri provenienti da paesi dell’est Europa.  Un rituale che si ripete con frequenza giornaliera, per raggiungere l’ingresso della mensa, bisogna scendere una decina di gradini delle due scalinate poste ai due lati del perimetro sottoposto al livello stradale, circa 2 metri sotto. Ci affacciamo alla ringhiera di protezione per verificare da dove proviene l’odore nauseabondo, di fogna che ammorba l’aria, quello che si presenta ai nostri occhi, è vomitevole, decine di escrementi umani tappezzano il camminamento, poco più vanti, tra rifiuti e stracci, un vecchio materasso usato come giaciglio per la notte; una cosa che non vorremmo assolutamente vedere, inimmaginabile in una città, unica al mondo, che dovrebbe risplendere della sua bellezza ed essere onorata per ciò che è, per ciò che rappresenta nella storia della civiltà umana, e invece di giorno in giorno la vediamo sempre più oltraggiata, offesa, umiliata, antiche vestigia che comprendevano la cinta muraria della città ridotti a orinatoi e ricettacoli di rifiuti di qualunque genere. Torme di maleducati la sporcano, la utilizzano come sfogatoio delle loro peggiori pulsioni. Se fino a qualche tempo erano le periferie lo squallido scenario della degradazione, ora anche il centro storico è stato raggiunto dal morbo. Sembra che non ci siano più difese. Lo squallore, la sporcizia, il degrado, l’incuria, la maleducazione, hanno preso il sopravvento. Napoli città dell’accoglienza? Termine desueto e utilizzato spesso propagandisticamente. Chiediamo agli operatori della Caritas, il perché di tanto degrado; “per noi che lavoriamo qui è lo spettacolo quotidiano. E poi c’è tutto il resto. Accattoni di ogni tipo si aggirano per le strade luride. Ci è capitato di tentare di fermare qualcuno che si accovacciava per afre i propri bisogni (siamo in pieno centro), ma ti aggrediscono fisicamente non puoi muovere un passo senza essere minacciato, se gli osti ti invitano a entrare e se rifiuti ti guardano storto. E poi c’è l’immondizia che regna sovrana e fa da sfondo a ogni immagine. Ci sono extracomunitari (oramai intoccabili, al solo pronunciare il nome si è bollati come xenofobi e razzisti), che fanno ogni genere di lordura oltraggia   quel nobile e antico tratto delle mura perimetrali dell’antica capitale del regno delle Due Sicilie, che risalgono al 1525, poste a difesa della città: nessuno controlla, nessuno pulisce, nessuno si interessa. Dove arriveremo? E perché lasciamo che la sporcizia e la bruttezza ci travolga?

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore