Frattamaggiore

Frattamaggiore al voto: Si sparigliano nuovamente le carte sul tavolo delle amministrative

A meno di venti giorni dalla presentazione delle liste per le amministrative, le “carte” si sparigliano di nuovo. Saltato di fatto già da maggio l’accordo “pre covid” fra il candidato sindaco Michele Granata e l’eterno avversario Luigi Grimaldi, (pochi sono quelli che ci avevano creduto), a quest’ultimo viene oggi preclusa anche la candidatura al consiglio regionale sotto il simbolo renziano di Italia Viva. Candidatura annunciata non più tardi di qualche settimana fa con tanto di gazebo, comizio e immancabile locandina sui social, ma qualcosa è andato storto nelle ultime 24 ore. Sembra infatti che Michela Rostan, la deputata ex Partito Democratico; ex  Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista; ex Liberi e Uguali, approdata il 18 febbraio 2020 ad Italia Viva, non ha potuto (o voluto) dare offrire al Grimaldi le necessarie garanzie politiche richieste. Ricordiamo infatti che la corsa improvvisa verso Italia Viva di ben sei consiglieri comunali che peraltro, appoggiano tre diversi candidati sindaco, aveva provocato non poca confusione in un elettorato già di per se molto perplesso per la giostra che vede continui e poco comprensibili cambi di casacca.

Più che “Italia Viva”, in città si cominciò fin da subito a parlare di “Italia moribonda” con l’annunciata candidatura del consigliere Luigi Lupoli fresco di uscita dalla Lega di Salvini, appoggiato e incoraggiato, secondo i bene informati, da un Francesco Russo intento nel frattempo a preparare le sue liste per tentare la sortita alla poltrona di primo cittadino. Con o senza il simbolo del Partito Democratico conteso a Marco Antonio Del Prete sindaco uscente deciso più che mai a “farsi” anche il secondo mandato, vista anche la “precettazione” di medici, anestesisti, infermieri e barellieri che i Del Prete (padre e figlio) starebbero inserendo nelle numerose liste a supporto del sindaco uscente.

La pandemia cristallizzò la situazione che portò poi al secondo passo indietro di Lupoli a favore di Grimaldi. Tutto sbagliato. Tutto da rifare come era solito ripetere il vecchio Bartali. Si ricomincia quindi con uno scenario molto più complesso dove nessuno, come nel gioco dell’oca, vorrebbe “star fermo un giro”. Non lo vuole Francesco Russo di cui conosciamo la proverbiale testardaggine. Brucia ancora infatti la delusione delle ultime politiche che lo videro naufragare col suo sodale Nicola Marrazzo sulla zattera del PD, travolti dallo “Tzunami 5 stelle”. Grande e irrefrenabile quindi la voglia di rivincita dello stimato geriatra frattese;

Non lo vuole Michele Granata, al terzo, o quarto tentativo (abbiamo perso il conto) di rincorsa alla poltrona di primo cittadino della città di Durante. Un sogno inseguito da anni ma mai realizzato pur avendone avuto sostanza e qualità, ma non purtroppo, numeri a sufficienza.

Intorno alle competizioni amministrative, c’è stato sempre in città, entusiasmo e partecipazione nel recente passato. Altissime anche le percentuali di votanti che quasi sempre hanno fatto registrare una partecipazione al voto superiore all’80%. Stavolta però sembra andare tutto a rilento. Colpa del Covid e la grande crisi che ne sta venendo fuori? Disaffezione per la cosa pubblica? Rassegnazione? Fatto sta che a finire di rompere le uova nel paniere ai “padroni del vapore in camice bianco” ci si mettono stavolta anche due outsider, uno è il dottor Luigi Costanzo con le sue tre liste civiche spiccatamente ambientaliste e sostanzialmente collocabili senza ombra di dubbio a sinistra, tanto da aver avuto approcci col M5S e con lo stesso schieramento del sindaco uscente Marco Antonio Del Prete, approcci che al momento però non hanno fatto registrare sviluppi degni di nota, l’altro è il penalista Giovanni Giordano che con Fratelli d’Italia e probabilmente una civica di appoggio, considerato che la Lega a livello provinciale sembra essere ancora in stallo a causa dei continui commissariamenti, riprende il testimone di una destra troppo a lungo assente dallo scenario politico frattese. Una destra che dopo la dipartita del compianto On. Antonio Pezzella avvenuta nel novembre 2009, sembrava essere caduta nell’oblio. E non hanno aiutato certo anche i recenti “impegni” a Palazzo di Giustizia della famiglia Cesaro. Eventi questi, che hanno fatto si che sparisse definitivamente anche Forza Italia in una città sostanzialmente moderata. Moderati che potrebbero giocoforza, trovare casa proprio in Italia Viva, considerato anche che il consigliere regionale Armando Cesaro, rispolverando cosentiniane soluzioni, sembra stia spingendo gli ex Forza Italia verso il centro sinistra renziano in attesa di passare anche lui, armi e bagagli, alla corte di De Luca.