Frattamaggiore

Frattamaggiore: Stop al “gioco dei due forni”. Elettorato sempre meno “ricattabile”

A meno di venti giorni dalla chiusura delle liste per le comunali di Frattamaggiore, tutto sembra ancora in alto mare. La decisione della segreteria provinciale del PD di “assegnare” il simbolo all’ex sindaco Francesco Russo avrebbe dovuto facilitare le cose, che invece, si sono complicate. Sembra oramai di assistere ad una partita di “scopone scientifico” dove nessuno sembra voler rischiare di rimanere fuori dai giochi.

Troppo alto il rischio per Russo che, ove mai non riuscisse a chiudere la partita al primo turno, rischierebbe seriamente di fallire l’obiettivo, e sarebbe il secondo nel giro di due anni dopo le senatoriali. Un lusso che non potrebbe permettersi una figura come la sua, considerate le aspettative politiche che gli si prospettano.

Alta la posta in palio anche per Marco Antonio Del Prete, sindaco uscente col quale sono schierati i consiglieri più votati, soprattutto quelli fuoriusciti da Impegno Popolare, ma che in un eventuale ballottaggio non avrebbe sostanzialmente la certezza della vittoria, a meno che l’operazione ribattezzata “Marrazzo”, che vedrebbe, secondo i bene informati, un’alleanza fin dal primo turno fra Marco Antonio Del Prete e Michele Granata. Ipotesi fantasiosa ma non troppo, considerato che lo stesso Granata sembra cominciare a nutrire seri dubbi sulla bontà di una soluzione di appoggio a Russo al secondo turno,  garantita e fortemente sponsorizzata fino a qualche giorno fa dal consigliere Luigi Grimaldi.

Lo stesso Grimaldi, dopo aver lasciato cadere le aspirazioni personali per la competizione regionale, lascia anche il tavolo per le comunali per andare probabilmente a riprendere il progetto iniziale che vedeva la candidatura a palazzo Santa Lucia della propria figlia, in una delle tante liste civiche a supporto del governatore Vincenzo De Luca, sempre che le probabili imminenti “sforbiciate” invocate dal redivivo Ciriaco De Mita non complichino anche qui i giochi. Durante un incontro con De Luca, il diversamente giovane De Mita sembra essersi lasciato scappare in proposito, una vecchia perla di saggezza napoletana esclamando “O burdell è buon a guerra” (trad.: La confusione giova durante il conflitto bellico)

Questo quindi, per gradi linee, lo scenario ad oggi. Uno scenario che sicuramente trascura quelle che potrebbero rivelarsi invece, vere e proprie sorprese la notte del 21 settembre, allorquando ci si renderà conto non solo di quale era l’effettiva sostanza dei due outsider, il dottor Luigi Costanzo e l’avvocato Giovanni Giordano, rispettivamente alla testa di tre liste civiche il primo, e di FDI Alleanza Nazionale il secondo, ma anche di quanto l’elettorato sia logoro, da decenni di amministrazioni che, più che monocolore, oseremmo definirle acromatiche se non decisamente grigie.