Frattamaggiore: Il bluff di Del Prete & Russo frega tutti, anche l’elettorato
Le testimonianze video di “Granata pre Covid” inchiodano i finti avversari.
Una cosa è certa, prima dell’avvento dei social e delle testate giornalistiche “on line”, taluni accordi sottobanco che possiamo derubricare tranquillamente come “inciuci”, passavano sotto silenzio, e la tanto sbandierata frase di circostanza, ripetuta sovente come una litania, era sempre la stessa: “Lo abbiamo fatto per il bene della città”. E così passavano per “normale amministrazione” la spartizione di nomine assessoriali, di incarichi professionali e prebende varie, fino alla nomina dello staffista o la “mancetta dei 1.000 euro per la festa di San Valentino” così come denunciava qualche mese fa anche il buon Michele Granata che, folgorato come San Paolo sulla via di Damasco, (la scarica sembra gli sia stata data dall’”innominabile”, al secolo Grimaldi Luigi da Posillipo) ritrova oggi la sua naturale collocazione in quella sinistra che non poco gli sarà mancata dopo tanto peregrinare.
Cadute ovviamente nel dimenticatoio anche le decine di denunce, sempre annunciate e mai realmente presentate a Carabinieri, Commissariato di Polizia o Procura della Repubblica. “Carta Canta, e villan dorme” recitava un vecchio adagio. I villani, per la cronaca, sono ancora una volta quella buona parte di cittadini frattesi, poco attenti a consolidate dinamiche.
L’ultima conferma del patto di non belligeranza fra Russo e Del Prete, la da l’atteggiamento tenuto dai due ex contendenti del simbolo del PD durante “il confronto” fra i quattro aspiranti alla poltrona di primo cittadino di Frattamaggiore. Confronto ripreso in diretta facebook da una testata giornalistica afragolese, della durata (dicono) di circa 2 ore, di cui però i web spettatori, hanno potuto vedere e ascoltare solo poco meno di tre minuti. La registrazione integrale, dicono, sarà messa on line solo venerdì sera (Sic!). Giusto il tempo di un “taglia e cuci”? Staremo a vedere.
Fatto sta che mentre si registrava il “confronto”, giungeva voce fra gli addetti ai lavori che dalle segreterie regionali e provinciali del PD campano era partito l’ordine di “non belligeranza” fra Russo e Del Prete in quanto, anche in ambito nazionale erano in corso prove di reintegrazione nel PD di Renzi & C., Boschi compresa. Voci subito raffreddate dall’ex guardiasigilli Orlando che ha assunto una posizione più “rigida”. Come per dire: “Siamo a – 4 dal voto. così ci scoprono”.
Ignari del bluff, gli altri due candidati a sindaco, Luigi Costanzo e Giovanni Giordano hanno continuato a rispondere alle domande del direttore della testata, anche lui, presumibilmente all’oscuro di quel patto sottobanco che dovrebbe portare, salvo imprevisti, alla rielezione di quasi tutti i consiglieri uscenti in modo che gli equilibri che hanno contraddistinto l’amministrazione De Prete non vengano alterati.