Arte

Nunzio Meo Dal riciclo all’arte.

Nunzio Meo dal riciclo all'arteNunzio Meo, uomo sensibile e dall’animo nobile. Uno tra i primi artisti contemporanei, che adopera materiale di riciclo. Decine di premi nel suo illustre curriculum tra i quali un primo premio per la scultura e uno per la fotografia. Nato a San Paolo Bel sito (NA), ha abitato nel suo paese nativo fino all’età di sette anni e subito dopo la prima elementare nel 1972 la sua famiglia decise di cambiare luogo di residenza trasferendosi a Nola.

Nola diventata così la sua Città adottiva, da subito fu amore a prima vista in quanto rimasto affascinato nell’assistere per la prima volta alla celebrazione della Festa dei Gigli in onore del Santo e Vescovo Paolino, ma attratto particolarmente da quelle artistiche e gigantesche guglie in cartapesta che ballavano festanti a ritmo di musica per le strade della Città.

Oggi Nunzio è stimato e affermato artista Nolano, ha dedicato a San Paolino e alla sua Festa dei Gigli in qualità di promotore e coordinatore: Progetti didattici e scambi culturali sul tema” Macchine da festa rituali e artigianato”, oggetti artistici ricordevoli in bronzo, marmo e in argento 925 per la Festa dei gigli , come il Comp. ART.disco “ San Paolino e la sua festa “ e ancora la realizzazione della “ Croce d’Arte “ realizzata nei laboratori dell’I.S.A. di Acerra (Na), donata nell’anno 2005 alla “Compagnia di San Paolino“oggi custodita nel Duomo di Nola.

Nunzio discende da una famiglia di artisti in quanto suo nonno materno Mastro Nunzio Mirra e suo padre Maestro Chiaro Meo detto Mastro Mario sono stati illustri e specializzati intagliatori di stucchi d’opera monumentaria e architettonica su tutto il territorio Campano, mentre suo zio Peppe Mirra stimato pittore, scultore e poeta, oggi docente in pensione.

Già a otto anni la sua Maestra delle elementari Signorina Rosa Pellegrino seppe leggere in lui il dono naturale verso il disegno e la pittura, regalandogli scatole di pastelli e acquerelli, stimolandolo nel fargli disegnare in classe personaggi storici, paesaggi, natura morta e quant’altro da affiggere sulle pareti dell’aula, incoraggiandolo a fare sempre meglio e gratificandolo come una mamma con le sue dolci carezze.

All’età di dieci anni la sua adolescenza sembra già segnata dal destino, in quanto domiciliato a Nola in vicolo Duomo nel centro storico della Città, viene subito attratto e affascinato dalla Galleria d’Arte “Arte Globo”ubicata proprio sotto casa sua, dove passa la maggior parte dei suoi pomeriggi ad ammirare le opere degli artisti di turno, iniziando così ad apprezzare il mondo dell’arte e ad elaborare i suoi primi disegni a carboncino e ad acquerello.

Ma un fatidico giorno quando appena dodicenne l’incontro con il Pittore Nolano Prof. Carmine Nappi ad una delle sue mostre personali proprio alla Galleria “Arte Globo”, fu determinante perché il maestro Nappi visto l’interesse e la passione per l’arte del piccolo Nunzio e preso visione dei suoi primi elaborati artistici,  regalò al giovane  promettente una scatola di colori a tempera e proprio come un battesimo gli consigliò che quella era sicuramente la strada giusta da percorrere per il suo futuro,e così fu.

Appena agli inizi degli studi della scuola media, iniziò ad appassionarsi anche alla scultura perché suo padre Mario Maestro stuccatore ed intagliatore di ornato e figura, quando possibile dopo gli studi lo invitava a prendere visione dei suoi capolavori di arte monumentale e di architettura cimiteriale nei cantieri dei paesi presso la vicino Nola e della provincia di Napoli, incitandolo a praticare detti cantieri e a provare ad intagliare qualche ornato o figura in stucco, iniziando così ad improvvisare anche i suoi primi bassorilievi e a manipolare i vari materiali  plastici come: argilla, stucco, gesso, plastilina e cera.

Anche durante il ciclo degli studi della scuola media seppe farsi apprezzare per la sue spiccate capacità artistiche dal suo docente di educazione artistica Prof. e artista Nolano Antonio Napolitano, il quale alla fine della prima media,un bel giorno al termine di un compito in classe si vide consegnare dall’allievo Meo il suo ritratto disegnato di profilo sulla copertina dell’album di colore giallo perché non aveva fogli, così il suo professore avendolo seguito per tutto il ciclo degli studi, alla fine della terza media, senza alcun dubbio gli inoltrò personalmente la preiscrizione per fargli proseguire gli studi superiori presso l’Istituto Statale d’Arte “ Filippo Palizzi “ di Napoli.

L’allievo Nunzio Meo, orgoglioso del suo primo ritratto, un bel giorno di nascosto al proprio professore , da quel disegno riuscì a ritagliarne il volto per portarlo a casa e poterlo fare ammirare ai suoi familiari, oggi quel frammento cartaceo è ancora gelosamente conservato tra i suoi primi ricordi più cari.

Nunzio Meo ha coseguito nel 1985 il diploma di maturità artistica nella sezione di Decorazione Plastica presso l’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palazzi” di Napoli, nella stessa Città ha frequentato

l’Accademia di Belle Arti  seguendo il Corso di Scultura diretta dal Maestro Augusto Perez, conseguendo il Diploma di Laurea nell’anno 1989.

Giovanissimo si è dedicato alla ricerca plastica ornamentale facendo visita per i suoi studi artistici alle botteghe artigiane locali della cartapesta Nolana e di fonderia artistica presso i Maestri: Cav. Giuseppe Tudisco, Paolino Scotta, Paolino Vecchione, Pasquale Del Giudice.

Grazie all’opportunità di praticare detti ambienti artistici e artigianali, nel 1984 come prima e vera esperienza formativa personale, realizza presso la bottega del Maestro Paolino Scotta il modello in argilla e il calco in gesso (negativo) del medaglione in bronzo anticato  nel rendere omaggio al Santo Paolino Patrono e Vescovo di Nola, raffigurandone in bassorilievo il volto posto di profilo, dalle  dimensioni del diametro cm. 40 a tiratura limitata eseguendo poi la fusione e la finitura dello stesso presso le fonderie di Pontecorvo a Napoli; facendo conoscere ai propri compaesani le proprie doti da scultore, raccogliendo così i primi apprezzamenti dalle Autorità locali e dai propri concittadini quali suoi primi stimatori e acquirenti.

Negli stessi anni la passione per la storia locale e per l’archeologia lo vede impegnato come membro della componente dell’“Antiquarium Archeologico Nolano”e del gruppo “Storia Patria”della Pro loco città di Nola , sotto la presidenza prima del prof. Gaetano Minieri,

successivamente del Dott. Gaetano Profeta e poi del prof. Alfonso Porcello.

Fu in tale periodo che si aprirono al pubblico locale per la prima volta le prime esposizioni e mostre fotografiche, presso la sede dell’Antiquarium Archeologico Nolano, per fare  ammirare al popolo Nolano i preziosissimi e significativi reperti archeologici, a testimoniare la storia di un territorio dalle origini antiche quanto Roma; tutto ciò con l’intento di sensibilizzare le Autorità locali e i Sovrintendenti di zona al fine di poter costituire un vero e proprio Antiquarium o un Museo Archeologico del patrimonio Nolano.

Dopo tanti sforzi e lunghe battaglie, grazie a tale passione e profuso impegno da parte di tutte le Autorità, ma soprattutto per la qualità del materiale rinvenuto su tutta l’area territoriale e con l’importanza dei siti archeologici scoperti negli ultimi anni come “ Il Villaggio Preistorico” del bronzo antico di Nola per merito di autorevoli figure specializzate e competenti Archeologi locali come l’amico Nicola Castaldo, oggi finalmente la Città di Nola vanta del suo valoroso Museo Storico Archeologico.

Nel 1985 è componente del gruppo – giovani artisti locali “Ricerca undici” di Nola ( NA), a cui fanno parte gli artisti locali : S.Ambrosio, G. Coppola, D.Cristiano, M.Errico, C.S. Fusco, R.Iossa, G.Basilicata, P.Castaldo, A.Ciccone, F.Cilvini, F.Policastro, N. Meo, partecipando attivamente su tutto il territorio campano a mostre collettive e ad estemporanee.

Sotto l’invito e a cura della Pro San Paolo, nel 1986 dedica al suo paese nativo una mostra personale di pittura e grafica dal titolo:”Omaggio a San Paolo Belsito”.

Lungo il percorso degli studi accademici, da suo padre Mario Chiaro Meo “Mastro stuccatore ed intagliatore” approfondisce l’arte della lavorazione e finitura della figura e degli ornati in stucco e

per tale percorso formativo dopo l’orario dei corsi accademici da vero discepolo  raggiunge suo padre qua e là nei vari cantieri di lavoro per l’opera di restauro degli edifici di antico pregio architettonico della città di Napoli e di tutta la provincia, per citarne solo alcuni praticati: Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo, Palazzo Reale, Chiesa  “Girolomini”(dei), Chiesa dell’Annunziata , Cattedrale di Nola e annessa Curia Vescovile, Chiesa dell’Immacolata in Nola, Seminario Vescovile  in Nola ( Vanvitelliana ), Caserma “Principe Amedeo” Piazza d’Armi in Nola (Vanvitelliana ), per conto delle seguenti ditte esecutrici: Carmine Simonelli (Saviano – Na), Vecchione Antonio (Nola – Na), Luigi Spinosa (Napoli), Domenico Moccia (Afragola – Na).

Tale percorso formativo lo porta a completarsi anche nell’arte del restauro delle opere d’arte sacra  sia lignee che pittoriche e frequenta in veste di collaboratore il laboratorio “ Edil restauro ” del suo amico Professore e artista Fiormario Cilvini.

Nel 1989 gli viene conferito il primo incarico a tempo determinato per l’insegnamento di Educazione Artistica presso la scuola media del Seminario Vescovile di Nola  (Na), affrontando così la prima esperienza in qualità di docente.

Nel 1990 si trasferisce in Sardegna in quanto nominato dal Provveditorato agli Studi di Oristano docente a tempo determinato per l’insegnamento di discipline plastiche presso l’istituto Statale d’Arte di Oristano.

La crescita nel campo professionale lo porta a frequentare i laboratori di alcuni maestri e colleghi di scuola come i professori: Antonio Mura per l’arte dell’intaglio e della tarsia del legno e Pietro Angelo Usai per l’arte della ceramica e della scultura, mentre sul confronto della ricerca artistica pratica lo studio del pittore Augusto Biselli e dell’artista Antonio Ledda , quest’ultimo anche collega di scuola.

La stretta amicizia con l’artista Antonio Ledda lo porta a partecipare ai diversi incontri per gli eventi artistici e culturali sul “Muralismo Sardo” tenutesi in alcune provincie dell’isola e a far parte così dei vari salotti  dove coglie l’opportunità di conoscere numerosi artisti sardi, tra questi i maestri: il pittore Antonio Amore, lo scultore Pinnuccio Sciola, Ferdinando Medda, Luciano Lixi. Francesco Del Casino, artisti di chiara fama del muralismo Sardo degli ultimi trent’anni e dell’arte Italiana.

Pratica gli artisti locali dell’associazione arti visive “Il Cenacolo”di  Oristano, quale studio e galleria d’arte del pittore Augusto Biselli, mentre sotto l’invito  dall’amico artista di Serramanna (Ca) Antonio Ledda è componente del gruppo operatori artistici “Murales in Sardegna”, operando fino al 1995.

Nel 1996 si trasferisce a Rovigo in quanto nominato dal Provveditorato agli studi docente a tempo indeterminato per l’insegnamento di Discipline Plastiche con concorso per solo titoli (doppio canale), ma la sua permanenza dura poco perché nello stesso anno gli viene conferita dal Provveditorato agli di Napoli la nomina a tempo indeterminato per la stessa classe ( A022 discipline plastiche ) in quanto vincitore del concorso per titoli ed esami con D.M. 23 marzo 1990, con destinazione presso la sede staccata in Acerra (NA) dell’Istituto Statale d’Arte “U. BOCCIONI” di Napoli.

Consegue con lo stesso D.M. 23 marzo 1990 anche l’idoneità e l’abilitazione all’insegnamento in Disegno e Storia dell’Arte e in Educazione Artistica.

Ritornato così definitivamente nella sua terra nativa, partecipa subito alle diverse mostre ed eventi culturali su tutto il territorio campano, rincontrando cosi molti dei suoi amici artisti di vecchia data.

Nel 1996,come occasione di confronto artistico sottopone all’amico Prof. Carlangelo Mauro “coordinatore artistico e critico d’arte” e al Egregio critico d’arte Prof. Angelo Calabrese l’idea di adottare un luogo espositivo all’aperto e non una galleria per coinvolgere l’osservatore in modo diverso  nella fruizione dell’opera d’arte, organizzando così nella sua terra nativa a San Paolo Bel Sito (Na), una rassegna di Arte Contemporanea dal titolo”INTRARTE”(le corti, i portoni e i centri rurali – luoghi comuni ad ospitare l’arte).

Oltre all’insegnamento e alla ricerca artistica, riprende a dedicarsi all’attività di restauro delle opere d’arte sacra sia lignee che pittoriche, eseguendo per conto delle parrocchie locali e provinciali con l’approvazione dell’Ufficio Beni Culturali – Arte Sacra  della Diocesi di Nola, lavori per il recupero di simulacri e tele dalla pregevole fattura artistica del 700 e 800 napoletano e di altra provenienza , per citarne solo alcuni: “Madonna del Rosario” XVIII sec.- chiesa San Michele Arcangelo di Taurano (AV), “Gesù  Crocifisso” XVIII sec.- chiesa S. Erasmo di Saviano (NA), “San Sebastiano” XVIII sec.- chiesa S. Sebastiano Martire di Brusciano (NA), ”Maria SS. Immacolata” XVII sec.- chiesa San Felice in Pincis di Cimitile (NA), “S.Cecilia” in stampa antica e cornice lignea in oro zecchino XVIII sec.- Convento S. Antonio di Piazzola di Nola, “Vergine Immacolata” XX sec.- chiesa San Sebastiano Martire di Brusciano (NA). Inoltre coadiuva e collabora con l’architetto prof. Emilio Castaldo,(studioso di architettura preistorica e protostorica), e con l’architetto Vincenzo Franzese nella interpretazione e la realizzazione di riproduzioni plastiche architettoniche protostoriche come: la CAPANNA 4 del villaggio del bronzo antico località croce papa in Nola, esposta al museo del mediterraneo di Livorno e la realizzazione in scala reale della ricostruzione della capanna 4 del medesimo villaggio, nel Parco Archeologico di San Paolo Bel Sito località Vigna – Napoli in collaborazione sempre degli architetti Emilio Castaldo e Vincenzo Franzese di Genius Loci – Organizzazione a scopo no-profit.

Attualmente insegna Discipline Plastiche e Scultoree  presso il Liceo Artistico “Bruno Munari” di Acerra (NA), nell’anno 2005 con la collaborazione dei docenti esperti quali professori: Giovanni Sistenti ( per ebanisteria, intaglio ed intarsio) e Aldo Fiorillo ( per il restauro del mobile antico) è stato promotore dell’iniziativa per la realizzazione e la donazione della “Croce d’Arte” alla Compagnia di San Paolino custodita nel Duomo di Nola (NA). Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private,quelle create con carta e cartone riciclato,spopolano in tutte le mostre,e vogliono rappresentare un dissenso sociale. L’artista vorrebbe denunciare il degrado sociale e la cattiveria umana. Alla fine della nostra bellissima conversazione, il maestro Meo,ha espresso alcune parole nei miei confronti:vogliamo entrambi rivedere il “mondo a colori”,riportare la nostra Campania Felix allo splendore di un tempo.

A Cura di Anna Falco.

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